Passa ai contenuti principali

CULTURA, TUTTO SI FA PER TE: MINISTRI E MANIFESTI PER UN GRANDE EVENTO

Un "think tank" dell’arte contemporanea (vasto e ambizioso programma...) sarà presentato lunedì 22 settembre alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: l'idea è creare una sinergia tra le 15 più importanti fondazioni italiane d’arte contemporanea e il ministero dei Beni culturali per promuovere l’arte contemporanea. La promotrice dell’iniziativa, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, ha invitato in Fondazione, per un dibattito, intellettuali, critici, opionion maker e teste pensanti dell'arte contemporanea. Però viene anche Franceschini.
Da incorniciare: il manifesto più brutto d'Europa
Il nostro ministro per i Beni culturali - confermo: è proprio Dario Franceschini - è a Torino per il summit europeo dei ministri della Cultura che si svolge martedì e mercoledì alla Reggia di Venaria. Chissà se i vigili di Venaria riusciranno ad appioppare una multa per divieto di sosta anche al ministro della Cultura della Lettonia. By the way, la presenza dei ministri europei comporta la chiusura al pubblico - per quei due giorni - della Reggia, dei giardini e pure della mostra con il nuovo allestimento del Bucintoro, che viene inaugurata stasera.
Ma che cosa ci fanno i ministroni in città? Si incontrano qui perché Torino ospita la Settimana Europa della Cultura. Questo spiega intanto l'insonne lavoro preparatorio svolto nei mesi scorsi: dalla lite tra lavandaie per il Regio alla deliziosa minchiata della mostra Lgbte, ci siamo dati un gran daffare per meritarci l'alto onore. Abbiamo persino bruciato la Cavallerizza, caso mai l'universo mondo non si fossa ancora convinto di quanto la cultura ci stia a cuore.
E, dulcis in fundo, abbiamo coronato tanto impegno celebrando la Settimana Europea con un manifesto (siamo o non siamo la città dei manifesti?) di una bruttezza tanto squillante da fare impallidire i volantini della Sagra del Carciofo. Guardate e giudicate. E ditemi: avranno davvero pagato un grafico per questa fetecchia?

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la