Passa ai contenuti principali

PRIVATI, VENITE A SOSTENERE LA CULTURA: VI PRENDEREMO A CALCI SUI DENTI

Lo splendore di Villa della Regina: e io, cretino, non ne sapevo nulla
Non passa giorno senza che un qualche barbapapà della politica non salti su a dire che per la cultura è necessario l'intervento dei privati, che dev'esserci la collaborazione tra pubblico e privato, che i privati se amano la cultura devono sostenerla con l'impegno personale, e blablabla.
Poi, accade che i privati ci credono, e capitano robe come questa. La lettera che pubblico l'ha scritta Giulia Facchini, che è un'avvocata nota a Torino, ma in questo caso è la presidente di un'associazione di privati che, bontà loro, hanno deciso di "adottare" uno dei tesori architettonici più belli (e meno valorizzati) di Torino: la Villa della Regina. Questi signori (e soprattutto signore) si sono messi di buzzo buono per dare una mano, con iniziative mirate a far conoscere la Villa e a raccogliere fondi per contribuire a mantenerla all'onor del mondo. Scopro, ad esempio, che comprano pure la carta igienica per le toilette dei visitatori. Questa della carta igienica è una costante dello sfascio italiano: dalle scuole ai monumenti d'arte, appena mancano i soldi il potere lascia il cittadino a culo sporco.
Ad ogni modo. Gli Amici di Villa della Regina (così si chiamano) domenica scorsa hanno organizzato una manifestazione: bella, tra l'altro. Io ci sono passato perché sollecitato dalla Facchini, che conosco (è la mia avvocata, ma questo non c'entra con la storia) e ho scoperto - come molti altri torinesi - che la Villa è aperta, ed è splendida. E poi vengono a menarla con la "promozione del territorio". Non ne sapevo nulla manco io, che pure qualcosa dovrei pur sapere...
La visita, domenica, è stata incantevole. Ma questo post non vuole sollecitarvi a scoprire Villa della Regina. Questo post è la storia di un'ennesima sconfitta. Leggetevi quello che oggi scrive Giulia Facchini a Edith Gabrielli, soprintendente per il Piemonte ai Beni culturali eccetera eccetera eccetera, e per conoscenza a tutto il cocuzzaro di MiBACT e affini. Mi rendo conto che è un po' lunga. Inadatta per la fruizione in rete. Però fate lo sforzo, leggetela lo stesso. E' istruttiva. E tenetevi a portata di mano un Maalox. Vi servirà.

Il banchetto degli Amici di Villa della Regina. Almeno un grazie, no?

La lettera alla Gabrielli

Indirizzo la presente alla dott. Gabrielli per valutare luci ed ombre della vicenda:

LUCI

Grazie alla lavoro dell’associazione:

-        Siamo usciti sui due quotidiano cittadini La Stampa e Repubblica con due “pezzi” la domenica e uno sulla Stampa il  lunedì

-        Ad oggi abbiamo generato quasi due pagine di Google search sulla Festa della Vigna

-        Abbiamo avviato una fattiva collaborazione e sinergia  con l’associazione  negozianti di via Villa della Regina, con il mercatino vintage che si svolge una domenica al mese nella prospicente piazza della Gran Madre, con la circoscrizione ottava dove si trova la Villa.

-        Abbiamo avuto oltre 1.500  visitatori – dati provenienti dal personale di Villa - di cui oltre 200 hanno potuto fare le visite guidate dal personale di Villa (ma su questo dirò meglio nel paragrafo  OMBRE)

-        Abbiamo portato 64 bambini (e relative famiglie) a partecipare al momento di animazione pomeridiano a loro dedicato.

-        Abbiamo complessivamente raccolto offerte libere dalle due cassette delle offerte da noi gestite – laboratorio bambini compreso -  per € 3.144,90 euro, spendendo per tutta l’organizzazione solo € 500 per l’animazione dei bambini e € 300 per la navetta che abbiamo organizzato da piazza Gran Madre alla Villa.

-        Abbiamo raccolto soddisfazione e sorpresa dai vari visitatori che hanno apprezzato la bellezza della Villa che ignoravano fosse aperta, il che la dice lunga sulla capacità (o volontà) di fare conoscere la Villa al pubblico.

Dal nostro punto di vista quindi un vero successo che ci rende anche fiere delle nostre fatiche.

OMBRE

Purtroppo quella che poteva essere una giornata di vera soddisfazione per noi ma, soprattutto, per la Villa,  ha scontato una serie di problematiche, tutte imputabili a personale e funzionari di Villa e precisamente:

-         Nessun funzionario di Villa era presente –  e ciò fino alle 14,30 - per coordinare l’attività di noi volontari con quella dei dipendenti.

-         Alle 9,50 mentre davanti al cancello c’erano già molti visitatori in attesa, il personale non aveva predisposto il tavolo e sedie per l’accoglienza di coloro che avevano prenotato la visita guidata (per inciso, con una dipendente, tavolo e sedie me li sono portati fuori io sotto gli occhi di un altro dipendente, uomo, che lamentando un recente infarto non ha accettato di portare neppure  la mia borsetta).

-         Alle 11, nonostante la carta igienica venga acquistata con fondi dell’associazione, ho dovuto pregare i custodi di rimetterla nei bagni perché era terminata da tempo (Nota di Gabo: Visto? E' come dico io. Il potere ci vuole col culo sporco).

-         Nel frattempo abbiamo avuto notizia che un altro gruppo organizzato sotto la dicitura “Con Mamma e Papà-percorsi d’arte con grandi e piccini” che nulla c’entrava con noi ma dipendeva dalla cooperativa Theatrum Sabaudiae Torino, alla stessa ora in cui partiva la nostra visita guidata per i bambini, aveva la sua visita. E poichè nessun dipendente di Villa ha mai messo il naso nei giardini, dove tutti lavoravamo alacremente dato il rilevante afflusso di pubblico, si è creato un gran caos e anche una serie di disguidi tra gli appartenenti ai due gruppi.

-         Molte persone hanno chiamato  a Villa per avere informazioni sulle visite guidate e sulla Festa della Vigna e si sono con noi lamentate di essere state trattate molto sgarbatamente e di non avere ricevuto alcuna informazione utile.

-         Quanto alle visite guidate: mentre quelle del mattino (ore 10,30, 11,30 e 12,30) sono state condotte da due dipendenti che sono stati molto apprezzati – i signori Giampaolo Simone e Angela Rizzo - e sono rimasti nei tempi concordati, quelle del pomeriggio condotte dalle dottoresse Faruggia e Nicita sono iniziate con molto ritardo e terminate ben dopo l’orario che ci era stato indicato, proprio dalle stesse, come tassativo per la chiusura delle attività (ore 17) e così l’ultimo gruppo, uscito dopo che noi avevamo dovuto smontare la nostra postazione non ha effettuato donazioni.

-         A causa del ritardo nelle visite guidate del pomeriggi abbiamo dovuto prolungare l’orario della navetta da Villa della Regina a Piazza Gran Madre per permettere a tutti i presenti in Villa di rientrare a prendere l’auto.

-         Nessuno ci ha informate che le visite guidate del pomeriggio,  a causa di uno  spettacolo teatrale, autorizzato a nostra insaputa e gestito da altra associazione non coordinata con noi (e così sono tre attività diverse non coordinate e di cui non avevamo informazione), partivano da altro punto del giardino e quindi il nostro punto informativo avrebbe dovuto essere spostato per meglio gestire i numerosi iscritti e i numerosissimi visitatori che avrebbero voluto effettuare la visita guidata.

-         Le cinque visite guidate - ottenute dall’associazione solo dopo un confronto teso con le dottoressa Nicita e Faruggia- sono state del tutto insufficienti a soddisfare la domanda dei visitatori ma, per converso, l’offerta di formare per tempo alcuni volontari per condurre le visite guidate è stata sdegnosamente rifiutata.

-         Nonostante il pomeriggio caldo ed assolato nessuno ha chiamato i tecnici per fare riparare l’unico distributore a pagamento di acqua e bibite, per cui i numerosi visitatori,  bambini compresi, non hanno neppure potuto bere durante le attese estenuanti ma disciplinate. Peraltro il personale non ci ha neppure avvisato del problema, non consentendoci così di supplire con una nostra fornitura di acqua.

-         Dal canto nostro, proprio immaginando l’affluenza,  avevamo trovato uno sponsor prestigioso, la gelateria Rivareno, che dando una offerta per la Villa avrebbe posizionato un motoveicolo Ape in giardino per vendere gelati,  ma la proposta è stata rifiutata dalle dottoresse Nicita e Faruggia.



Nel complesso insomma la sgradevole sensazione della lunga e faticosa giornata  trascorsa è stata che meno gente va a Villa e meglio è (tanto lo stipendio non mi risulta sia collegato ad obbiettivi quantomeno non alla frequentazione e visibilità della Villa).



E’ proprio per questa ragione che provando a volare un po' più alto delle miserie qui illustrate mi domando se il “pubblico” – non solo la dirigenza ma anche tutti i dipendenti di ogni ordine e grado - sia pronto a lavorare con i privati – con i tempi i modi ed i ritmi che il privato normalmente imprime alle proprie attività anche se no profit - o se i privati debbano solo “finanziare e tacere”.



In attesa di una risposta a questo quesito il mio direttivo, date le vicende qui descritte, mi ha chiesto di sospendere le erogazioni liberali a favore di Villa  già deliberate e quelle deliberande,  sinchè non troveremo un modus operandi  realmente condiviso da entrambe le parti.



Credo quindi che la presenza delle dottoresse Nicita e Faruggia al direttivo convocato per il 23 ottobre sia al momento superflua ed attendo di capire dalla dott. Gabrielli come intende procedere per risolvere le problematiche qui evidenziate.


Cordiali saluti

Il Presidente – Avv. Giulia Facchini

Come volevasi dimostrare

Che dire? La cosa che maggiormente mi fa girare le scatole è che questa lettera susciterà, nelle neghittose stanze, la classica alzatina di spalle. Mi immagino pure il commento: "Ma quanto rompono queste damazze...".
Ecco. Saranno pure damazze, ma fanno il lavoro che dovreste fare voi. Valorizzano il nostro patrimonio artistico, e lo fanno mettendoci del loro. Lo fanno perché convinte - povere illuse, eh? - che la bellezza sia un bene comune da difendere e tutelare tutti insieme.
Non ho ragione di dubitare di quanto scritto nella lettera: perché mai gli Amici di Villa della Regina dovrebbero senza motivo sparare addosso a chi si occupa della Villa medesima? Ma se anche fosse vera soltanto la decima parte di quanto descritto, sarebbe comunque un sintomo grave di una situazione non più sotto controllo.

I sette peccati capitali

Improvvisazione, malavoglia, malagrazia, faciloneria, indifferenza, spocchia e inefficienza. C'è altro? Ah, sì: le due funzionarie che rifiutano lo sponsor Rivareno. Immagino perché l'Ape avrebbe "disturbato" la perfezione architettonica della Villa. Questo in una città dove ogni giorno si abborracciano bivaccamenti miserabili nelle piazze auliche, con la benedizione del Comune e - suppongo - l'assenso della Soprintendenza; che se approva è folle, e se disapprova tace, o comunque non fa nulla (chiamare i carabinieri, ad esempio, o meglio ancora la Finanza...) per impedire che da piazza San Carlo a piazza Vittorio si estendano inguardabili accampamenti barbarici. Altro che l'Ape nei giardini di Villa della Regina.

Si impone un'inchiesta

La storia di questa domenica da barbapapà banfoni, che "auspicano" l'intervento dei privati e poi s'impegnano a disgustarli, non può finire qui, con un'alzatina di spalle. Quanto descritto nella lettera richiede un'inchiesta immediata e severa per accertare i fatti, punire i colpevoli e rimuovere i dirigenti responsabili. Non basta predicare che i soldi pubblici non bastano più e che la cultura deve reggersi sulle proprie gambe. Se la cuccagna è finita, è finita per tutti. E se soltanto un decimo (ripeto: soltanto un decimo) di quanto denunciato in questa lettera dovesse trovare conferma, non basterà una tiratina d'orecchi.

Le domeniche della Soprintendente

Più in generale, la dottoressa Gabrielli, quando queste o altre "damazze" organizzano qualcosa a sostegno di un bene che è pagata (non malissimo) per curare; beh, la dottoressa Gabrielli farebbe bene ad alzare le sue riverite membra e andare a vedere che cosa succede, pur se è domenica; dire grazie, magari, che non fa mai male a nessuno; e all'occorrenza prendere a calci nel culo chi non fa il suo dovere.

Commenti

  1. http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g187855-d2368984-Reviews-Villa_della_Regina-Turin_Province_of_Turin_Piedmont.html

    RispondiElimina
  2. Gent.sig. Ferraris(?),
    mi presento, io sono un malvagio statale e la ringrazio sentitamente di aver pubblicato una mail denigratoria in un sito pubblico ed inoltre di averlo fatto senza chiedere alcun contraddittorio.
    Da malvagio statale vorrei fare l'avvocato del diavolo e provare a rispondere ad ogni singola "dimenticanza" scritta dal suo avvocato, desidero utilizzare la parola "dimenticanza" e non frottola per il fatto che credo, nonostante tali "dimenticanze" siano cariche di argomentazioni altamente offensive, nelle buone intenzioni del suo avvocato e ritengo che le "dimenticanze" siano dovute solo alla distrazione eventualmente causata, durante quella giornata, nel dover ottenere e ricercare un giusto ritorno di immagine.
    Mi permetta pertanto di elencare tutte le ipotetiche "dimenticanze" che il suo avvocato potrebbe aver scordato di narrarle:
    il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che un dipendente della villa (malvagio statale) in quella giornata è stato impegnato per 8 ore, quasi consecutivamente e senza una sola lamentela, sotto il sole a fare il parcheggiatore, attività non di sua competenza, ad occuparsi di un servizio utile all'utenza vista la grande affluenza domenicale nonostante di questa attività se ne sarebbe dovuto occupare un membro dell'associazione;
    il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che un dipendente della villa (malvagio statale) si è attivato per tutto il pomeriggio ad effettuare visite guidate (quattro consecutive, e chi fa per lavoro visite guidate può capire l'impegno) nonostante fosse in giornata libera (le assicuro che quella giornata al malvagio statale non gli verrà pagata o riconosciuta in alcun modo);
    il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che due dipendenti della villa (malvagi statali) hanno allungato la loro presenza all'interno della residenza per ben oltre un'ora per venire incontro alle esigenze dell'associazione e garantire il corretto deflusso dell'utenza (le assicuro che quelle ore domenicali in più non saranno pagate o riconosciute ai malvagi statali);
    il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che due dipendenti della villa (malvagi statali) che in quella giornata hanno fatto tre visite guidate consecutive hanno dovuto (causa forse "l'ottima" organizzazione dell'associazione) ritardare la loro prima visita guidata di 10/15 minuti e pertano non avere il tempo neppure di bere un sorso d'acqua prima di iniziare la successiva, la seconda, che, data la stanchezza, è durata un poco di più comportando l'impossibilità, anche nel secondo intervallo, di bere un sorso d'acqua proprio per arrivare in tempo a prendere i gruppi che hanno apprezzato le guide come confermatole dal suo avvocato nella mail (però vabbè sono malvagi statali quindi merita che muoiano di sete);
    il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che tre dipendenti della villa (malvagi statali) qualche settimana prima sono rimasti due ore e mezza oltre l'orario di servizio per un evento organizzato dall'associazione, e le assicuro che non hanno chiesto (pur essendo in loro diritto) di essere pagati in straordinario o in conto terzi. Quei porci bastardi di dipendenti statali lo hanno fatto perchè, chissà perchè!, amano il loro posto di lavoro. Inoltre quei maledetti statali non hanno sentito neppure un grazie per il lavoro svolto... anche dal suo avvocato;
    il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che altre due schifose dipendenti statali nella mattina dell'evento hanno portato tavolo e sedie nel punto richiesto dal suo avvocato che ha avuto un tono molto "rilassato" nel chiedere alle mie sozze colleghe di compiere attività che i membri dell'associazione si erano impegnati a svolgere; CONTINUA...

    RispondiElimina
  3. il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che i due eventi che ella dichiara concomitanti erano stati previsti nella residenza molto prima della festa organizzata dall'Associazione e rientravano nella normale attività di concessione, prenotazione, apertura e servizio all'utenza (non è questo che interessa anche all'Associazione?), però è giusto che il suo avvocato si lamenti in quanto Villa della Regina, sito statale, è luogo di "esclusiva proprietà" dell'Associazione Amici di Villa della Regina;
    Il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che quattro di quegli infimi statali hanno contingentato per tutto il giorno i flussi di utenza negli ambienti interni (un salone, sette sale e otto gabinetti alla china – lei sà cosa significa gabinetti alla china vero?-), controllato la sicurezza dei quattro ettari di giardini posteriori, e piantonato costantemente la control room. Se gli schifosi dipendenti statali non hanno fatto moltissime sortite nella parte anteriore dei giardini, comunque costantemente contrallata tramite le telecamere, (è falso che non si siano proprio presentati e le ricordo che uno è stato impeganto tutto il tempo a far parcheggiare le auto) era perchè contavano sul sostegno della presenza dei volontari, che ora giustamente lo rinfacciano a quei cafoni di statali;
    il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che aumentare i turni visita all'interno della residenza può comportare serio pregiudizio agli ambienti fragili della Villa che l'Associazione ama e gli schifosi dipendenti invece desiderano distrutta;
    il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che Villa della Regina negli ultimi tre anni e mezzo ha avuto quasi 170.000 visitatori e che i torinesi che non la conoscono forse farebbero bene ad imputare questa lacuna anche a loro stessi;
    il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che la carta igienica che i luridi statali hanno messo nei bagni (anche questo non nel loro compito) era stata acquistata dall'amministrazione pubblica e che solo due volte l'associazione si è fatta carico di acquistare la carta igienica (con i soldi provenienti dalle offerte lasciate dai visitatori!) per il pubblico della residenza, non moltissimi rotoli glielo posso assicurare, e glielo assicuro in quanto del reale acquisto e trasporto non se ne è occupato il suo avvocato ma quegli schifosi statali che fanno questo perchè, chissà perchè!, amano il luogo in cui lavorano e per lo stesso motivo potrebbero essersi negli anni impegnati a riparare sciacquoni, pulire la melma che si raccoglie nelle fontane, raccattare mozziconi di sigarette sparsi per i giardini, spazzare foglie secche, tirar via erbacce, raccogliere bicchierini in plastica da cocktail buttati durante gli eventi organizzati dall'associazione, spalare neve, gettare sale per le improvvise gelate invernali, allestire spazi, mettere e togliere tappeti, sedie, monitor, tavoli affinchè gli eventi della villa dei privati e dell'associazione potessero avere successo... ho detto potrebbero essersi, ho usato il condizionale, perchè tutto questo non rientra nelle competenze di quei luridi statali che se si fanno male durante una di queste attività neppure verrano risarciti dall'assicurazione e... ma guarda un pò questi infimi statali riescono contemporaneamente a svolgere tutte quelle attività di sicurezza, vigilanza, accoglienza, tutela e fruizione che rientrano nei loro compiti
    ...Tuttavia come dice lei è giusto che questi mefitici statali vengano puniti... per una ragione sacrosanta ... non hanno portato la borsetta del suo avvocato

    Cordiali saluti
    dall'apprezzato, a detta del suo avvocato, ma pessimo statale Gianpaolo Simone

    Ah dimenticavo...
    il suo avvocato potrebbe non averle raccontato bene la questione dell'Ape dei gelati...

    RispondiElimina
  4. Alcune puntualizzazioni e un commento.
    Le puntualizzazioni
    1) Sì, mi chiamo Ferraris
    2) Il fatto che l'autrice della mail da me pubblicata sia anche il mio avvocato è stato da me precisato per completezza d'informazione, ma non ha nulla a che vedere con la storia.
    3) "Il mio avvocato" non mi ha raccontato nulla. Mi ha semplicemente inviato per conoscenza la stessa mail indirizzata alla soprintendente Gabrielli. Esattamente come fanno altri cittadini che mi sottopongono problemi o vicende che vogliono far conoscere. Io, poi, valuto - liberamente e insindacabilmente - come utilizzare il materiale che ricevo.
    4) Non sono state usate nel post espressioni denigratorie e incivili del genere "mefitici statali", "infimi statali", "malvagi statali". Men che meno "porci bastardi" o "sozze colleghe". Questo linguaggio non mi appartiene e non ha diritto di cittadinanza sul mio blog. Pubblico - per dare voce a tutti gli interessati - i commenti del signor Simone, ma mi dissocio dai deprecabili termini da lui usati, la responsabilità dei quali ricade completamente sul signor Simone medesimo.
    5) Il mio è un blog privato, lo gestisco come mi garba e non devo risponderne a nessuno, nei limiti di legge. La mail non era denigratoria, esponeva un problema e descriveva fatti secondo un dichiarato punto di vista. Il contraddittorio che invoca lo scrivente è nei fatti: il signor Simone ha avuto modo di esporre, seppur molto rudemente, le sue ragioni.
    6) La mail era indirizzata alla soprintendente Gabrielli. Trovo stravagante che debba essere un dipendente a rispondere, non so se a titolo personale o collettivo. Meglio sarebbe se le spiegazioni, le precisazioni e le repliche arrivassero dal dirigente responsabile.
    7) Io ho sempre precisato che eventuali provvedimenti disciplinari devono essere subordinati a un'inchiesta interna che accerti i fatti. Lascerei perdere l'ironia sulla borsetta: l'episodio, se confermato, sarebbe sintomatico di un certo atteggiamento che, onestamente, non ritengo commendevole.
    Il commento
    Lo scritto del signor Simone è una drammatica conferma della colpevole noncuranza con cui Stato ed enti pubblici gestiscono il patrimonio, le attività e il personale. Quando si parla di "Stato assente", anche questo si intende, non soltanto le criticità patologiche di certe zone del Paese. Non si riesce infatti a immaginare un'azienda privata che, a fronte delle lamentele di un utente, anziché rispondere nel merito tramite gli organi preposti, ignori la questione, e lasci a un singolo dipendente l'iniziativa di replicare usando - anche comprensibilmente - espressioni risentite che possono appartenere all'individuo, ma certo non alla pubblica amministrazione. Lo Stato, in questa come in altre mille vicende, si chiama fuori, guarda da un'altra parte, si disinteressa. E da tanto menefreghismo nascono le guerre private fra cittadini. Nel caso specifico, il signor Simone evidentemente non si è sentito tutelato, come dipendente, dai suoi superiori. E' triste, ma accade ogni giorno: lo Stato abbandona al loro destino non soltanto i suoi beni, ma anche i suoi servitori. Avrei molto apprezzato una risposta della destinataria della mail, la sovrintendente Gabrielli. Non per me, e neppure per gli Amici di Villa della Regina, i cui sentimenti non mi riguardano; bensì per i dipendenti che dovrebbero sempre, nella buona e nella cattiva sorte, sentire la presenza autorevole del loro datore di lavoro, lo Stato.

    RispondiElimina
  5. Gentile sig. Ferraris,
    le parole sono importanti, quindi parliamo di linguaggio: lei scrive che domenica ha scoperto che "la Villa è aperta ed è splendida" ed inoltre che "la visita è stata incantevole".
    E dunque? Se questa è stata la sua esperienza, perchè crede di più all'opinione di un'altra persona che alla sua?
    Sempre parlando di linguaggio: "Lo sponsor...avrebbe posizionato un motoveicolo Ape per vendere gelati". Uno "sponsor" è colui che eroga a fondo perso dei fondi per una manifestazione o un bene culturale. Vendere gelati si configura come attività commerciale, dunque disciplinata da regolamenti molto precisi.
    Potremmo continuare a parlare di linguaggio, ma purtroppo sono di fretta perchè sto andando a lavoro. A proposito, anch'io lavoro a Villa della Regina e mi sono sentita in dovere di rispondere (anche se non sono un Soprintendente) perchè penso di fare il mio lavoro di operatore museale in modo onesto e con entusiasmo e con un reale attaccamento al luogo di lavoro. E grazie al fatto che ho un contratto con il Mibact vengo anche retribuita in modo decoroso per il mio lavoro. A differenza di quanto succede in alcuni musei torinesi gestiti privatamente, nei quali personale laureato in Storia dell'Arte come me deve accontentarsi di contratti a progetto che non offrono nessuna chance di occupazione stabile.
    Su questi argomenti sarebbe molto interessante un'inchiesta giornalistica.
    Cordiali saluti

    Maria Silvia Andorno

    Dimenticavo: invito tutti a visitare Villa della Regina, naturalmente!

    RispondiElimina
  6. Gentile signora Andorno, io non credo in Dio, si figuri se credo negli esseri umani. Io registro, racconto, riporto. Ai lettori il giudizio. Resto però della mia opinione: al di là delle sue oneste e generose considerazioni, ritengo che tocchi alla soprintendente Gabrielli, e non ai dipendenti, il compito di chiarire la vicenda. I dipendenti devono lavorare, i dirigenti dirigere e - se del caso - rispondere dell'operato dei loro subalterni. Funziona così in qualsiasi azienda del mondo civilizzato. Quindi prendo atto della sua rispettabile opinione, ma esigo a stretto giro di posta un intervento definitivo della persona che, per funzione istituzionale, è TENUTA a rispondere. In caso contrario, sarò costretto a chiedere la rescissione del suo (della Gabrielli) contratto di lavoro per inadempienza grave.

    RispondiElimina
  7. ....mi scusi avvocato, avevo curiosità di sapere a distanza di tempo come era andata a finire.
    Le ha più risposto la Soprintendente?
    La ringrazio sin da ora se mi potesse illuminare.
    A presto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. http://gabosutorino.blogspot.it/2015/05/amici-di-villa-della-regina-la.html

      Elimina
  8. certo GRAZIE.... si è dimessa la Presidente....
    mah! la mia curiosità era in merito alla risposta della soprintendente Gabrielli.
    La Soprintendente che è transitata per Torino (http://lospiffero.com/ls_article.php?id=2953) e che ora ci ritroviamo qui a Roma.

    RispondiElimina
  9. Personalmente non mi risultano risposte. Spiacente.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la