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TAMARA DE LEMPICKA, PARLA CHI PAGA: SIAMO PAZIENTI, MA LA PAZIENZA HA UN LIMITE

"Ogni limite ha una pazienza... si informi se non lo sa..." A Minchiata-Town ne succedono, di cose, che nemmeno Totò...
"Senta, noi siamo imprenditori: non mecenati, e nemmeno sponsor. Siamo privati che lavorano nel settore delle mostre d'arte, per averne un onesto ricavo. A Palazzo Chiablese abbiamo fatto un investimento importante, con la prospettiva di spalmarne i costi su un numero ragionevole di mostre. Andarcene così sui due piedi per noi sarebbe un danno economico grave. Ma anche la pazienza ha un limite".
Natalina Costa, ad 24 Ore Cultura: "Ho la pazienza dell'imprenditore"
Finalmente mi sono deciso di parlare della deprecabile vicenda di Tamara de Lempicka con la diretta interessata, quella che paga: Natalina Costa, ad di 24 Ore Cultura, la società privata che, senza nessun sostegno pubblico, organizza la mostra. Quelli di 24 Ore Cultura (che fa parte del gruppo Il Sole 24 Ore) hanno all'attivo mostre importanti a Milano e Venezia. Ora hanno deciso di puntare anche su Torino, scegliendo Palazzo Chiablese come sede delle loro esposizioni. Hanno esordito con i Preraffaelliti, Tamara de Lempicka dovrebbe essere il secondo frutto di un rapporto con la città che a noi torinesi non costa nulla, e porta grandi benefici. Per questo motivo mi vergognavo un po' a chiamarla. Come torinese, non posso andare orgoglioso della figura che stiamo facendo.
Natalina Costa mi conferma che è arrivata direttamente dal vescovo Nosiglia la richiesta a Fassino e Turetta di spostare la mostra da Palazzo Chiablese: Nosiglia ritiene inopportuno che le opere (peccaminose?) di Tamara de Lempicka siano così vicine ai pellegrini in attesa di vedere la Sindone.
Natalina è cortese. Ma si sente che si trattiene con enorme sforzo diplomatico.
"Rinunciare a Palazzo Chiablese come sede della mostra? Ma si rendono conto di cosa significa? La nostra reputazione si basa sulla credibilità. Per Tamara de Lempicka abbiamo chiesto in prestito quadri alle maggiori istituzioni museali e ai collezionisti più importanti. Per convincerli a concederci le opere, abbiamo puntato molto sulla eccezionalità dello spazio, sulle sue caratteristiche. Abbiamo giurato che è una sede espositiva senza eguali. E adesso vado a dirgli che cambiamo sede e andiamo alla Gam?".
Tamara de Lempicka: "Sciarpa blu"
Beh, è quello che vi propone Fassino...
"Io non ho nessun pregiudizio contro la Gam. So che la mostra di Monet dovrebbe slittare, per via del prestito di un'opera importante che può arrivare soltanto più avanti. Se la Gam fosse disponibile, e se mi dessero carta bianca come a Palazzo Chiablese, tecnicamente ci potrebbe anche stare. Ma le confesso che la cosa mi secca moltissimo. E comunque restano due controindicazioni molto concrete, che pesano non poco".
 Quali sono?
Filura: cravatta blu
"Intanto il nostro investimento su Palazzo Chiablese: abbiamo speso un capitale per l'impianto di climatizzazione, e un altro capitale per la promozione, per creare una certa immagine di quello spazio. Soldi che non si sono ammortizzati con i Preraffaelliti: lo sapevamo e abbiamo accettato il rischio d'impresa pensando di lavorare con prospettive a lungo termine. Se alla seconda mostra già dobbiamo spostarci, per noi sarà un danno economico, ma anche di immagine. Ne va della nostra credibilità: come la spiego questa storia ai prestatori? Gli dico che mi sono sbagliata, che Palazzo Chiablese non è il top come sede e ci trasferiamo alla Gam perché è meglio? Bella figura che ci faccio. O gli racconto la verità? Che andiamo via per non turbare i pellegrini della Sindone? Vogliamo farci ridere dietro da tutta l'Europa?".
Capisco. Quei luterani non hanno nessun rispetto del Sacro Lenzuolo. Lo considerano una faccenda folkloristica molto italiana. Ma poi non è detto che la Gam sia disponibile. In tal caso resterebbe soltanto la Promotrice delle Belle Arti.
"Non mi faccia parlare. E non se ne parla neppure".
Però c'è il rischio che il Papa non venga a Torino per colpa di Tamara.
"Ma lei ci crede davvero? Un papa come Francesco, poi? Secondo me sorriderebbe di questa storia, se la sapesse. Creda, anche Fassino ne è convinto: però, dice, tutto dipende da come gliela raccontano...".
Siamo alla stallo messicano, quindi. Io avrei già fatto su armi e bagagli e li avrei mandati tutti a stendere...
"Io sono paziente. Però non sono paziente a caso: lo sono per tutelare i miei investimenti, e i prestatori delle opere che ci danno fiducia. Quindi aspetto di vedere che cosa accadrà, sperando che il buon senso prevalga. Ma a volte la toppa è peggio del buco, e questo l'ho fatto presente a Fassino, che è una persona intelligente e capisce. Ripeto, noi siamo un gruppo privato, non prendiamo un centesimo di sovvenzioni pubbliche, paghiamo noi, ci facciamo carico delle eventuali perdite; e siamo pazienti, perché la pazienza è un valore, anche economico. Però la pazienza ha un limite. La mostra di Tamara de Lempicka è un evento di grande valore, ce l'hanno già chiesta Budapest, Venezia e Varsavia. Noi crediamo in Torino, abbiamo investito qui e qui vorremmo lavorare. Non minaccio di fare le valige. Ma, una volta che le valige sono fatte, non si disfano più. Si va via".
Filura, tu che ci tenevi tanto a non dare dei dispiaceri a questi signori, pensaci. Il Colle val bene una messa, ma a noi che ne viene? Almeno promettici che quando sarai Presidente sposterai a Torino tutte le mostre che fate alle scuderie del Quirinale.
E comunque, lasciatemelo dire ancora una volta: questa città non si salva. Morirà per overdose di minchiate.

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