Passa ai contenuti principali

SALONE&CIRCOLO: GIORNI SELVAGGI SI', TAGLI SELVAGGI NO

I ragazzi irresistibili: da sinistra, Mario Montalcini, Maurizia Rebola, Luca Beatrice (con camiciotto molto selvaggio) e Nic Lagioia
Lo so, oggi faccio gli straordinari, il che in vacanza è più che mai malsano. Ma questa notizia la voglio dare, perché è insieme bella e brutta. 
E' bella perché certifica il nuovo clima di collaborazione che si è finalmente creato fra il Salone del Libro e il Circolo dei Lettori. Si chiude così un lungo capitolo di malcelata rivalità e al tempo stesso finiscono nel dimenticatoio i piani più o meno articolati di un'unione/fusione/annessione fra i due enti. Sono arrivati a una terza via che mi pare la più equilibrata: lavorano insieme per progetti condivisi, ciascuno secondo le proprie specificità.
Quanto alla parte brutta, ve la dico dopo aver lestamente pubblicato il seguente comunicato:

È stato presentato oggi, mercoledì 26 luglio, alla libreria Bardotto di Torino (si noti l'incontro in "campo neutro", NdG), il programma di "Giorni Selvaggi": il progetto di Circolo dei Lettori e Salone Internazionale del Libro che porta a Torino le migliori firme dell’ultima stagione letteraria.
Ne hanno parlato Maurizia Rebola e Luca Beatrice, rispettivamente direttore e presidente del Circolo dei lettori, Nicola Lagioia e Mario Montalcini, direttore editoriale e vice-presidente del Salone Internazionale del Libro di Torino.
Dieci gli autori attesi a partire da settembre. Sono, fra gli altri, tre Premi Pulitzer, un National Book Award, un maestro dell'Europa orientale, un inglese supercult: Richard Mason (7 settembre ore 21; Circolo dei lettori), Fernando Aramburu (11 settembre ore 18; Circolo dei lettori), William Finnegan (11 settembre, ore 21; Circolo dei lettori), Elizabeth Strout (12 settembre, ore 18.30; Circolo dei lettori), Yu Hua (13 settembre, ore 18; Biblioteca Civica Centrale), Norman Manea (16 settembre, ore 18; Circolo dei lettori), Colson Whitehead (21 ottobre, ore 21; Scuola Holden), Geoff Dyer (21 novembre, ore 21; Circolo dei lettori). E in autunno sono anche attesi Patrick McGrath e Andrew Sean Greer, entrambi al Circolo dei lettori.

Risorse a rischio? Lagioia vigila

Passiamo alla parte meno piacevole. Leggo sull'Ansa alcune dichiarazioni del direttore del Salone, Nic Lagioia, che non mi suonano del tutto tranquillizzanti sul fronte delle risorse. Le riporto qui a futura memoria, fosse mai che qualche genietto che lavora per il Re di Prussia stesse architettando di farci perdere la pace, dopo aver vinto la guerra della trentesima edizione.
"Fra settembre e ottobre verrà presentato il piano di sviluppo del Salone del Libro. Spero non ci siano sorprese. Farò il guardiano. A noi interessa siano mantenute le stesse risorse", ha detto Nic.
E ha aggiunto: "Vogliamo garantire l'operatività dei consulenti, un rapporto con le biblioteche, i librai indipendenti, la Holden e il Circolo dei Lettori, associazioni anche internazionali che si occupano di editoria. Bisogna evitare l'endogamia, non chiudersi". Lagioia accenna alla possibile partnership col Festival di Londra. "A Francoforte sapremo cosa dire agli editori e a Torino siamo pronti a collaborare con le nuove Ogr".
Quanto ai rapporti col Salone milanese, "l'obiettivo è non farsi la guerra. Bisogna capire se per gli editori sarà disagevole il doppio Salone".

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la