Passa ai contenuti principali

Post

Post in evidenza

I CONTI DI MONTECRISTO

“Come il Conde di Montecristo, sono tornato ricco e spietato”. Ci sta, trattandosi di storie di cinema, citare il grande Nino Manfredi di “Straziami ma di baci saziami” . Non credo ricchi, spietati senz'altro no: ma Steve Della Casa e Alberto Barbera ritornano a Torino. E, per una curiosa congiunzione astrale, i due Gemelli del Cinema ritornano nello stesso momento... Comincia così l'articolo con il quale, sul Corriere di oggi, commento due notizie di giornata. La prima: Steve Della Casa - congedato pochi mesi fa dal Torino Film Festival con tanti complimenti in alcuni casi pelosi - l'altra sera è stato nominato direttore della Cineteca Nazionale di Roma. Tra i suoi compiti direttoriali ci sarà anche il coordinamento di tutte le cineteche italiane, compresa quella della Mole nonché l'Archivio del cinema d'impresa che ha sede a Ivrea. La seconda notizia: anche Alberto Barbera, l'altro talento torinese che ostinatamente Torino non ha voluto tenersi , torna al Mus
Post recenti

MIGLIORANO I CONTI DEL REGIO

Ricevo e volentieri pubblico: ll bilancio 2023 del Teatro Regio è stato approvato ieri all'unanimità dal Consiglio di Indirizzo. Il Conto Economico dell’esercizio 2023 ha registrato un valore della produzione di € 37.505.593 rispetto ai € 33.233.247 del 2022; con un aumento dei ricavi gestionali del 44% per effetto di una intensa attività artistica e della positiva risposta del pubblico, che è aumentato del 71% passando dai 95.000 del 2022 ai 162.131 spettatori nel 2023. Gli incassi di biglietteria, pari a € 6.436.343, hanno registrato un aumento del 48% rispetto all’anno precedente, attestandosi ai livelli pre-pandemia, con un tasso di occupazione media della sala del 78% con punte del 93% per i titoli più popolari, confermando così la grande passione con la quale il pubblico segue il Regio. I ricavi commerciali sono aumentati del 111% attestandosi a € 424.080. I ricavi da contributi pubblici e privati hanno segnato un incremento del 6,5 % e sono stati pari a € 28.445.228, di cui

L'INTERVISTA NECESSARIA

Giusto per ricordarmi di ricordare, e a costo di risultare noioso, riporto anche sul blog l'intervista uscita ieri sul Corriere, non reperibile on line.  Sono io l'unico a considerare imbarazzante un fatto, seppur marginale, emerso dall'inchiesta Echidna ? Dall'intercettazione di una telefonata fra Salvatore Gallo e il figlio Raffaele si è appreso che quest'ultimo, da capogruppo del Pd in Consiglio regionale, sarebbe riuscito a far nominare – in quota opposizione – nel CdA della Film Commission la nuora di un tale al quale i Gallo dovevano contraccambiare un “favore” . Beh, sai la scoperta che in certi ambienti funziona così: ma stavolta la faccenda è talmente esplicita, scritta nero su bianco nelle intercettazioni, da risultare spudorata. Urticante . La signora non è indagata, e il fatto pare non abbia rilevanza penale. Tuttavia il suo nome circola ampiamente, anche sui giornali. Il Consiglio regionale ha nominato in Film Commission due donne : e la signora in ques

UN TUCA TUCA PER VLADI & GHIGO

Enzo Ghigo, in conferenza stampa: "Adesso passo la parola a Vladimir Luxuria, direttore del Torino Film Festival". E Vladimir Luxuria, pronta e giubilante: "Promossa! Avvertite Giulio Base!". Se il buongiorno si vede dalla conferenza stampa, l'imminente, trentanovesima edizione di Lovers sarà molto divertente. Soprattutto se Ghigo persevererà nella brillante carriere di gaffeur intrapresa ieri (oltre alla nomina in diretta del nuovo direttore del Tff , pregevole l'estemporaneo saluto al "fondatore del Lovers, Malerba", che poi sarebbe Giovanni Minerba...) e ancor più se l'eclettico presidente del Museo del Cinema Ghigo accetterà l'invito di Luxuria a partecipare in coppia alle lezioni di "Tuca Tuca" che Enzo Paolo Turchi e Carmen Russo somministreranno al pubblico dell'ultima sera di festival, domenica 21. Beh, Ghigo e Luxuria che ballano il "Tuca Tuca" guidati di Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi varrebbero da soli u

IN CHE MANI...

Non so se si dimetteranno i tre consiglieri comunali legati a doppio filo a Salvatore Gallo . Io toglierei il disturbo, per un minimo di dignità. Ma non si può pretendere. Anche perché, a  giudicare da certi exploit  della Sala Rossa, direi che prima di affrontare complesse questioni morali s'imporrebbe una seria riflessione su facoltà e competenze basiche di numerosi soggetti che manteniamo su quegli scranni. Comunque, il dibbbattito ferve nella suburra politica. Non ferve invece nessun dibattito nel CdA della Film Commission , nel quale - stando alle intercettazioni - per nomina del Consiglio regionale  siede in veste di consigliere una signora piazzata lì per il semplice motivo di essere la nuora di un tizio al quale i Gallo dovevano ricambiare un favore . Non risulta che al momento la signora in questione consideri l'eventualità di liberare lo strapuntino da consigliera che occupa per meriti di famiglia. Sarebbe opportuno: insegna il saggio che "bisogna saper scegliere

DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI TRASPARENZA

Dal Corriere del 6 aprile : "Ma sai che cosa abbiamo fatto, papà? Abbiamo nominato la moglie di… perché Edilberto si era rapportato. Ci tenevo, fa il suo mestiere. Il suo lavoro". Raffaele Gallo  ( foto ) telefona giubilante al padre Salvatore ignorando di essere ascoltato dagli investigatori dell’inchiesta Echidna . La "moglie di" cui si riferisce, appena nominata dal Consiglio regionale nel Consiglio di amministrazione della Film Commission , è la nuora di un "noto industriale cittadino" che - precisa l'articolo - "fa parte della ragnatela di favori e consenso costruita dai Gallo". Da parte sua, Raffaele Gallo dichiara :  "Ribadisco di aver sempre cercato di svolgere la mia attività al meglio e per il bene del Piemonte, lavorando sui temi con proposte e idee, studiando e approfondendo, con la massima onestà e trasparenza". Prendo atto.  Qui non voglio occuparmi delle traversie della Gallo's Family: lo stanno già facendo tutti

LA MEMORIA DELLA MINCHIATA

Quest'estate l'Egizio va in vacanza al Fo v te. E non è un remake di "Sapore di sale": trattasi in realtà di notizia minore, la piccola mostra "I doni del Nilo" (24 oggetti provenienti dagli sterminati depositi del museo) che sarà esposta dal primo agosto a Forte dei Marmi. E chissenefrega, penserà qualcuno. Io, almeno, l'ho pensato. Voglio dire: di solito il Museo Egizio va in tournée per il mondo, dalla Cina al Canada , con mostre-monstre da centinaia di migliaia di visitatori. Quest'anno, però, lo staff tutto è impegnato nelle attività per celebrare il bicentenario del Museo, e quindi si è rinunciato alle imprese itineranti. Quella del Forte è un'unica eccezione, in quanto non troppo impegnativa. Ok, io non avrei avvertito la necessità di convocare una conferenza stampa per annunciare l'evento balneare. Però l'hanno convocata lo stesso - penso che quelli del Forte ci tenessero, sono arrivati in ampia delegazione a bordo di apposito p