Passa ai contenuti principali

QUANTO VALE IL SALONE: LE RICERCHE DIMENTICATE

Rapide cambiano le prospettive in questa città. Quindici giorni fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla sopravvivenza della Fondazione per il Libro. Adesso quella sopravvivenza, alla luce dei fatti nuovi, appare non soltanto possibile, ma utile. Fin necessaria.
Ieri ho riferito della volontà della Regione di destinare alla ricapitalizzazione un milione e quattrocentomila euro e cercare nuovi partner pronti a mettere sul piatto i soldi che ancora mancano: si parla di Banca Prossima (del gruppo Intesa) e di un intervento della Camera di Commercio.  Non risulta invece un analogo impegno da parte del  Comune.
Intanto apprendo che sono quasi pronte le quattro ricerche statistiche commissionate in occasione dell'ultima edizione del Salone: a quanto se ne sa, dimostrano che valutare il marchio 160 mila euro sarebbe una memorabile cantonata. Era noto che le quattro ricerche esistevano ed erano in corso di elaborazione: adesso, però, se ne parla. E anche questo è un sintomo di un cambio di atteggiamento rispetto la Fondazione.

1) La prima ricerca è realizzata dal Centro Omero dell’Università, e riguarda l’impatto e la ricaduta economica dell’evento. Alcuni dati: l’87% degli intervistati si è dichiarato molto soddisfatto e il 90% intende tornare alla prossima edizione del Salone. I visitatori intervistati provengono per il 56% dall’area metropolitana di Torino e per il 44% da luoghi fuori da essa; nel 32% dei casi da altre regioni. Oltre l’86% di coloro che arrivano da fuori l’area metropolitana di Torino viene in città esclusivamente per visitare il Salone. In totale sono stati distribuiti 2100 questionari. Adesso sta per concludersi l'elaborazione delle informazioni sulle spese sostenute per la partecipazione al Salone dagli editori-espositori, gli insegnanti con le classi e i visitatori professionali, per quantificare l’impatto economico generato dal Salone in termini di spesa diretta, indiretta e indotta a Torino e in Piemonte. Credo che l'esito sarà confortante.

2) La seconda ricerca è stata realizzata da Turismo Torino e riguarda l'attrattività rispetto al sistema turistico-ricettivo del territorio: il primo dato anticipato riguarda il tasso di occupazione medio delle camere alberghiere sul periodo del Salone, che si è attestato al 93%

3) La terza indagine riguarda il gradimento del pubblico. E' stata realizzata da Lorenzo Pregliasco per Quorum / YouTrend. Il 78 per cento degli intervistati si è dichiarato «molto soddisfatto» dalla visita al Lingotto. Oltre 7 visitatori su 10 si dicono disposti a effettuare una donazione al Salone per iniziative future. Quasi 3 visitatori su 10 sono arrivati al Lingotto da fuori regione: Lombardia (28%), Lazio (11%) e Liguria (10%) le regioni più presenti.

4) La quarta ricerca riguarda l’analisi della reputazione e trend sui social media del 30° Salone Internazionale del Libro nei mesi precedenti e nel corso dell'evento. È stata realizzata dalla società Quaerys – una startup dell’Università - nell’ambito della convenzione stipulata fra il Salone e l’Università medesima. Si stanno confrontando i dati con quelli dell'imitazione milanese Tempo di Libri, Indovinate chi vince.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la