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Visualizzazione dei post da giugno 3, 2018

CULTURA, TORINESI SODDISFATTI? MERITO DELL'ASSESSORE SUPPLENTE

Il "sentiment" dei torinesi sulle attività culturali: un 27% le giudica migliorate, e un altro 27% peggiorate. I soddisfatti sono comunque oltre la metà In questi giorni  il Corriere pubblica un sondaggio Ipsos su ciò che pensano i torinesi del lavoro dell'amministrazione Appendino, dopo due anni di governo. Ieri sono apparsi i primi dati. Alla domanda se ritengano che negli ultimi due le attività culturali siano migliorate o peggiorate, il 27 per cento dei torinesi intervistati risponde che sono migliorate; esattamente la stessa percentuale, sempre il 27 per cento, risponde che sono peggiorate; il 25 per cento dice che sono positive come prima; il 12 per cento che sono negative come prima; e il 9 per cento non dà nessun giudizio.  Sommando il 27% "migliorate" al 25% "positive come prima" abbiamo quindi un 52% di torinesi soddisfatti delle attività culturali dopo i primi due anni di Chiarabella. E' un risultato  consolante per la giunta se

ROMPICAPO PER I GIORNI DI PIOGGIA: CHE NE SARA' DEL MUSEO DI SCIENZE?

Le ultime parole famose. Il signore che aveva detto: "Il Museo è chiuso? Poco male, io aspetto, tanto riapre subito" A volte piove anche qui. Però io adoro il mare color del piombo, le nuvole grigie e i gabbiani che planano bassi sulla scogliera sotto casa. In giorni come questi non c'è rischio che qualcuno ti trascini a spiaggia; e anche scrivere sul blog è un buon pretesto per aspettare la sera. Per fortuna ho in serbo, per questi giorni un po' così, una discreta riserva di tormentoni che si trascinano di stagione in stagione, di anno in anno, e che sono buone sempre, quando ti va di raccontare. Museo di Scienze: c'è la legge, non c'è il Museo Ho provato a informarmi se ci sono novità per il Museo Regionale di Scienze Naturali , che ad agosto entrerà orgogliosamente nel sesto anno di chiusura dopo il fatidico scoppio dell'agosto 2013; ed è ben avviato a minacciare i record della Gam - che rimase"chiusa per restauri" ventuno anni - e Pal

L'ELABORAZIONE DELLA SCONFITTA: UNA STORIA DI BANDI

E' una moda nuovissima, nell'ambiente teatrale. Funziona così: 1) Si partecipa a un bando per ottenere un finanziamento da una fondazione bancaria (gli episodi, finora, riguardano la Compagnia di San Paolo, ma è ovvio che la tendenza si potrà estendere anche alla Fondazione Crt, o a qualsiasi altro ente erogante). 2) Se si vince, e il finanziamento viene concesso, va tutto bene. 3) Se si perde, e si viene esclusi dal finanziamento - o peggio, lo si perde dopo che lo si è ricevuto per un tot di anni - si dà il massimo risalto all'esclusione, e nei casi più estremi si chiede - cortesemente, ma con un'arietta risentita - che le ragioni dell'esclusione vengano spiegate, giustificate, motivate. Lasciando magari intendere che, sotto sotto, si è vittime di un'ingiustiza. E, novità nella novità, anche  qualche consigliere comunale - immagino non nemico -reclama "maggiore chiarezza e condivisione delle scelte" da parte di fondazioni bancarie che no

QUASI COME ASIMOV: SALONE DEL LIBRO, IL RITORNO DELLA FONDAZIONE (RELOADED)

La partita per la governance del Salone del Libro  si è riaperta. Il Chiampa ha cambiato idea, e ha ammesso di averlo fatto  pungolato dai suoi compagni di partito che  lo accusavano di aver mollato l'intera baracca nelle mani di Chiarabella .  Così oggi ha presentato ai suoi un nuovo, astuto progetto che prevede una Fondazione Cultura - sempre più simile alla vecchia Fondazione per il Libro - con Massimo Bray presidente al posto dell'Appendino; la gestione dei bandi affidata al Circolo dei Lettori; e l'ingresso degli editori dell'Aie nell'organizzazione del Salone. Insomma: il Salone lo farà una Fondazione Cultura che resta un ente strumentale del Comune, ma almeno formalmente non sarà l'Appendino a tenere in mano le redini, e ciò pare basti a chetare i maldipancia dei piddini; il marchio rimarrà di proprietà pubblica e la Regione, tramite il Circolo dei lettori, provvederà a metterlo a bando; e Bray e Lagioia lavoreranno con la Fondazione Cultura, superando

CINEMAMBIENTE, SENZA SOLDI NON SI CRESCE

La ventunesima edizione di CinemAmbiente si è chiusa ieri con la cerimonia delle premiazioni al Massimo 1 e la proiezione del film "In Praise of Nothing" di Boris Mitić. E' andata bene, ma poteva andare benissimo, fa capire il direttore Gaetano Capizzi, se il festival non avesse dovuto fare i conti (nel vero senso della parola)  con un budget che - alla faccia delle intemerate ambientaliste dei capataz - di anno in anno non fa che ridursi . In simili condizioni non si può pretendere che aumentino le proiezioni, le sale, le iniziative; anzi, ad ogni edizione tocca sforbiciare qualcosina. Vabbé, che ce lo stiamo a dire: ormai i padroni del vapore e i loro coboldi chiacchiere&distintivo sono convinti che alla cultura, meno le dai da mangire e più prospera. Tanto, si sa, è tutta  gente che vive d'arte e d'amore.  Oggi non mi va di ripetere le solite solfe. Mi limito a pubblicare il comunicato finale del festival, con un primo bilancio, e l'elenco dei film v

CINEMAMBIENTE CHIUDE CON IL NULLA NARRATO DA IGGY POP

Iggy Pop è la voce narrante di "In Praise of Nothing" Ricevo e con piacere pubblico: L’ultima giornata della 21esima edizione di CinemAmbiente coincide come di consueto con la Giornata Mondiale dell’Ambiente indetta dall’Onu, che ha come tema quest’anno la lotta contro l’inquinamento da plastica. CinemAmbiente ha accolto il claim #BeatPlasticPollution non solo diffondendone i contenuti, ma impegnandosi concretamente nell’eliminazione della plastica in tutte le fasi organizzative della manifestazione (dal foyer del Massimo è persino scomparso il distributore delle bottigliette d'acqua minerale... NdG) . La giornata conclusiva del Festival prenderà il via già dal mattino con l’Ecotalk Scuola Cinema e Ambiente (ore 9.30, Auditorium Quazza – Palazzo Nuovo). Dalla convinzione che, in generale, il linguaggio cinematografico sia uno strumento formativo importante, in grado di stimolare l’attenzione e l’interesse dei più giovani, e dalla decennale esperienza di CinemAmbiente

NIENTE FINANZIAMENTO, MUORE LA FABBRICA DELLE IDEE

Io non faccio l'assessore né il consigliere comunale, e non ho né titolo né faccia di tolla per  andare a insegnare al prossimo come deve spendere il suo denaro ; mi basta e avanza tener d'occhio come spendono il mio i miei dipendenti sornioncelli. Ciò premesso, dispiace anche a me leggere notizie come questa che è mio triste dovere pubblicare: Dopo 17 anni chiude La Fabbrica delle Idee , la rassegna di teatro di ricerca e dal forte impegno sul fronte civile e sociale, organizzata da Progetto Cantoregi , che ha portato nella cornice evocativa dell'ex ospedale psichiatrico di Racconigi (Cn), ma anche in altri luoghi come Saluzzo, Carignano e Fossano, alcune tra le realtà più interessanti e originali della scena italiana contemporanea. Nata nel 2001, ha ospitato registi, attori, danzatori, compagnie e associazioni teatrali vitali e dallo sguardo acuto e sensibilIl festival La Fabbrica delle Idee è stato anche la culla di molti spettacoli storici di Progetto Cantoregi. La m

E SULL'ARIA DI GUANTANAMERA, IL CORO: SOLO DUE SPONSOR, ABBIAMO SOLO DUE SPONSOR

Stefano Bollani suona in piazzetta Reale il 12 luglio Sono tornato nella casa sulla scogliera, c'è un bel sole e tira un piacevole vento di maestrale, e nulla giustifica il tempo che dedico al blog, se non l'inspiegabile e inutile senso del dovere che mi induce a dar conto di alcuni comunicati che mi giungono da oltre mare. Il primo comunicato riguarda la seconda edizione di Torino Estate Reale , rassegna d'arte varia ospitata in piazzetta Reale dal 27 giugno al 15 luglio con la quale il Comune si ripropone di offrire "un delicato puzzle di iniziative che permetterà ai cittadini residenti e ai turisti che si troveranno nella nostra città di godere di uno dei momenti più piacevoli dell’estate torinese". Parole di Francesca Leon. E Chiarabella ci tiene ad aggiungere che "il pubblico sarà ospitato in una fastosa e inconsueta sala teatrale, in un contesto prezioso e raccolto e al tempo stesso, accessibile a tutti”. Calma lusso e voluttà, insomma. Ma a prezzi