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Visualizzazione dei post da dicembre 11, 2016

I TESORI DEL DUCA E LA DIGNITA' DEGLI ITALIANI

"Annunciazione" di Orazio Gentileschi: l'artista inviò il dipinto in dono a Carlo Emanuele I sperando di entrare al suo servizio In questi giorni tristi e ridicoli, l'unica mia consolazione è stata la visita a due mostre bellissime, che vi raccomando caldamente.  In mostra alla Sabauda: la cultura di un Savoia che vedeva lungo La prima ha aperto l'altro ieri, e non ne ho scritto subito perché ero indaffarato con la penosa vicenda del Museo del Cinema . Si intitola "Le meraviglie del mondo. Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia" , è ospitata alla Galleria Sabauda e alla Biblioteca Reale, sostenuta dalla Consulta per i Beni Artistici e dalla Compagnia di San Paolo, e rievoca un'avventura straordinaria: quella di Carlo Emanuele I , il primo dei Savoia che sfuggì all'atavica selvatichezza della casata diventando uno dei più raffinati collezionisti d'Europa: con onnivorà voracità riunì una lussureggiante e caotica congerie di dipinti

FRINGE SENZA FRINGE

Furio Di Castri, direttore di Fringe Scusatemi, nel gran bailamme ho trascurato di registrare il decesso ufficiale di Fringe , la sezione off del già defunto Torino Jazz Festival. Il direttore Furio Di Castri ha annunciato di ritirarsi dalla partita, "per motivi personali e valutazioni artistiche".  In sostanza è successo questo: nei giorni scorsi la Map (Music Art Performers), ovvero l'associazione di cui fa parte anche Francesco Astore e che organizzava Fringe con la direzione artistica di Di Castri, si è incontrata con il Comune. Quelli del Comune hanno spiegato che secondo il loro progetto Fringe poteva rientrare nel quadro più ampio del "festival diffuso" che sarà Narrazioni Jazz , al quale parteciperanno numerose associazioni, ciascuna curando concerti e altri eventi nei quartieri. Di Castri, pur senza sfanculare nessuno, ha ritenuto che ciò avrebbe snaturato il progetto di Fringe, e ha preferito chiamarsi fuori. L'associazione Map collaborerà c

CHI PAGA UN BANDO INUTILE?

"Ehi, tipo, ci sarebbe quel conticino in sospeso...". "Dici a me? No, guarda, chiedi a lui, io non c'entro..." (Della serie "I grandi misteri dell'arte") Ancora una piccola chiosa alla stucchevole vicenda del Museo del Cinema . Non vorrei mai che, nel gran casino finale e nel ballo delle affettuosità per lo scampato pericolo, passassero in cavalleria i conti della serva. Poiché ho appena finito di pagare Tari e Imu, sono particolarmente sensibile all'argomento, quindi non vorrei che i nostri falabracchi pensassero di fare gli stasi per non pagare il dazio. Dopo la carnevalata, chi caccia la grana? No, no, carini. Ci sarebbe un conticino da regolare. Voi avete indetto un bando per scegliere il direttore amministrativo del Museo e ne avete incaricato una società privata, la Praxi, che per i suoi servigi presenterà di certo congrua parcella. Fonti interne al municipio parlano di 50-60 mila euro: a me pare uno sproposito, e per conoscere la

SOSTIENE FOLK CLUB: FATTI, NON CIANCE

La Bandakadabra partecipa al benefit del 29 dicembre Stavolta ricorro al "ricevo e volentieri pubblico" non perché non ho voglia di scrivere; bensì perché non saprei scrivere meglio. Questo comunicato che mi ha mandato Hiroshima lo sottoscrivo come cosa mia.  Siccome a Torino da un po’ di tempo non ci facciamo mancare niente, è di questi giorni la notizia che il Folk Club ha problemi seri . Tanto seri da aver dimezzato il suo personale, ovvero da due a una persona. Esatto, il Folk Club, un’eccellenza nazionale della musica, conosciuta in tutta Italia è portata avanti da due persone che non riescono a farcela. Il Folk Club riesce con la sua attività forse a pagare uno stipendio standard (da Call Center per essere chiari) a una persona. E se mettiamo insieme un po’ di segni delle stelle, tipo la chiusura di Maison Musique e del Crel (Centro Regionale Etnografico Linguistico) con il suo archivio sonoro e car taceo straordinario sempre collegati al Folk Club, il futuro

SONO UOMINI O CIAPARATT? LA PRUDENZA DI BARBERA

Aggiornamento professionale per presidenti di Commissioni cultura: quello a destra è il dottor Barbera, quella a sinistra la dottoressa Martini Il Direttore del Museo Nazionale del Cinema Alberto Barbera, a seguito dell’intesa raggiunta da Regione Piemonte e Comune di Torino in merito alla direzione del museo, ha dichiarato: “ Regione Piemonte e Comune di Torino mi hanno ufficialmente chiesto di prolungare di un anno il mio incarico di Direttore del Museo Nazionale del Cinema , con il preciso mandato di presidiare la complessa fase di transizione verso un condiviso modello di governance della Fondazione, al termine della quale si possa giungere alla formulazione del nuovo bando per la ricerca del direttore, visto l’azzeramento della precedente ricerca che non ha dato esiti positivi. Consapevole della delicatezza del passaggio istituzionale, ho deciso di confermare la mia disponibilità all’incarico per senso di responsabilità, spirito di servizio e amore per il Museo, alla cui

IL SALONE DEI FESTIVAL

It's been a hard day's night. E alla fine dell'hard day, mi arriva ancora questo comunicato del Salone del Libro, che diligentemente pubblico: Il trentesimo Salone Internazionale del Libro di Torino sarà la vetrina dei festival culturali italiani. Un Superfestival in cui le esperienze più interessanti e creative da tutta la Penisola si incontreranno portando ciascuno il meglio dei propri autori e la peculiarità della propria formula. L’idea è nata da Marco Cassini, l’editore di Sur, e da Gianmario Pilo, libraio de La galleria del libro di Ivrea: insieme ideatori e organizzatori de La Grande Invasione , il festival della lettura che si tiene a inizio giugno nella città olivettiana. Il progetto è sviluppato assieme al Salone e sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura, che già aveva dato vita alla rete delle Città del libro di cui il Superfestival rappresenta una nuova tappa. I primi dodici festival che hanno aderito sono: Festival dell’Economia (Trento, Economia

IN GINOCCHIO DA TE. BARBERA, RESTA!

Alberto Barbera: "Ma dici a me? Ehi, con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui" La dichiarazione ufficiale, unica esternazione delle ragazze Parigi e Leon dopo l'odierno faccia a faccia "chiarificatore" sulla vicenda del Museo del Cinema, è più asciutta del Sahara a Ferragosto:  "Sul futuro del Museo Nazionale del Cinema abbiamo individuato un percorso condiviso, nell'interesse di questa Istituzione fondamentale per la Città di Torino e per la Regione Piemonte. Si è convenuto di proporre al Comitato di Gestione del Museo di chiedere la disponibilità ad Alberto Barbera di continuare a dirigere il Museo per il 2017. Nello stesso tempo si procederà alla definizione e alla pubblicazione di un nuovo bando di selezione pubblica effettuata attraverso una commissione esterna di valutazione, tutto ciò al fine di individuare una figura di alto livello per la direzione".  Cerchiamo di capire. Intanto non si sono ammazzate. Già questo

DESTINI SEPARATI PER RIVOLI E GAM, WEEKEND SEPARATI PER ARTISSIMA E LE ALTRE: AL BALLO DELLE AFFETTUOSITA' LEON CALA LE CARTE

Appendino e Coppa: dopo le sberle, le carezze Nulla di nuovo da raccontare, alla "presentazione degli eventi 2017" in scena stamane all'Ascom, starring Chiara Appendino, co-starring Roberto Sacco (Commercio) e Francesca Leon (Fontane). La ciccia consiste nel fascicoletto che riporta, in bella copia, gli eventi già elencati nella famosa delibera "Approvazione linee di indirizzo eventi e iniziative della Città per l'anno 2017" approvata dalla giunta il 15 novembre. In più ci sono le figure. Ma la lieta cerimonia in realtà è l'occasione per celebrare la pace tra Appendino e l'Ascom, nella persona della presidente Luisa Coppa, dopo gli endorsement pro-Fassino e le recenti proteste per l'incertezza sui grandi eventi che dovrebbero stimolare il turismo e di conseguenza gli incassi dei commercianti. La Coppa rivendica la collaborazione dell'Ascom con tutte le giunte torinesi passate presenti future, incita a "non abbassare l'offert

GIUSTA: CALMI TUTTI, IL TGLFF NON MORIRA'

Aggiornamento sulla vicenda di CinemaGay. Stamane di buon'ora ho chiamato l'assessore alle Pari Opportunità Marco Giusta, che mi ha assicurato che la situazione è sotto controllo e che il Tglff non è mai stato in pericolo e si farà. Mi ha detto che c'è un progetto, e che nei prossimi giorni potrà essere più preciso. Pochi minuti fa, inoltre, Giusta, a quanto mi dicono, ha ripetuto il concetto anche in un post pubblico, che però io - per mia inadeguatezza - non riesco a trovare. L'assessore nella nostra breve conversazione telefonica non ha fatto cenno alla direzione del Festival. Sempre stamane fonti interne al Museo del Cinema mi hanno informalmente precisato che un festival come il Tglff si può organizzare anche in soli quattro mesi: è già accaduto, a causa delle condizioni di precarietà in cui da anni versa la manifestazione. Ma non è così che si lavora bene e serenamente. E stavolta - aggiungo io - non è ancora detto che siano quattro, e che cioé si possa cominc

E ADESSO FUMIAMOCI CINEMA GAY

Giovanni Minerba arriva all'inaugurazione dell'ultimo Tglff con la cantautrice Paola Turci, la madrina del Festival 2016 La prima vittima collaterale dello stallo messicano al Museo del Cinema è il Tglff, il Festival del Cinema Gay. Chi l'ha visto? Nella famosa delibera "Approvazione linee di indirizzo eventi e iniziative della Città per l'anno 2017" (meccanografico 2016 05004/001) votata il 15 novembre dalla giunta comunale - il catalogo delle manifestazioni previste per l'anno prossimo - arrivati al mese di aprile si legge: "Il Museo Nazionale del Cinema proporrà la 32° edizione del Tglff - Torino Gay & Lesbian Film Festival, il festival di cinema gay primo in Italia e tra i principali nel panorama internazionale. Il festival negli anni ha ottenuto il sostegno artistico e culturale di prestigiose istituzioni nazionali e internazionali". Peccato che oggi sia il 15 dicembre, e della trentaduesima edizione del "festival  di cin

PROROGARE BARBERA? UN MUSEO ALL'ULTIMA SPIAGGIA

I dilemmi di Barbera: li mando subito affanculo o gli dico no grazie?... E se mi scappa da ridere? Domani, 15 dicembre, nel pomeriggio si incontrano i Soci fondatori del Museo del Cinema . Se Francesca Leon non mi ha contato una cucca, l'assessore comunale alle Fontane dovrebbe arrivare alla riunione sbandierando una proposta d'accordo con la Regione per uscire dallo stallo messicano che si è creato alla Mole dopo l'impuntatura del trio Giordano. Il trio non ha voluto accettare il frutto finale e travagliato   di un bando pubblico gestito dalla società esterna Praxi : la nomina di Alessandro Bianchi alla direzione del Museo. Il trio Giordano ha posto il veto sul nome di Bianchi : perché  non adeguato dal progetto del Comune sul Museo, dice il trio Giordano; perché sospettato di essere un piddino, dice la Regione piddina. Tenga, buon uomo: la prorogo di due mesi Temo e tremo immaginando quale potrebbe essere la "proposta d'accordo" del trio Giordano:

MARTONE O FONSATTI? QUESTIONE DI PROGNOPAGNOSIA

Daniela Albano scruta un tizio dello Stabile: "Ma chi mai sarà 'sto ricciolone?" L'ha fatto di nuovo. E allora i casi sono due: o la presidente della Commissione cultura, Daniela Albano, ha (come me,  d'altronde) lievi problemi di prognopagnosia ; oppure semplicemente non conosce, neppure di vista, i protagonisti della cultura torinese. Ipotesi qust'ultima improbabile, per una presidente della Commissione cultura. Tanto più perché stiamo parlando di persone piuttosto note, le cui fotografie appaiono spesso sui giornali.  Ricorderete il gustoso siparietto del "dottor Martini e dottoressa Damilano" durante l'audizione della direttrice del Torino Film Festival Emanuela Martini e del presidente del Museo del Cinema Paolo Damilano. GiocaGabo. Chi è Vallarino Gancia, chi Fonsatti, chi Martone? Date un nome ai tre brizzolati gentiluomini che guidano il Tst (foto S.Gazzola dal sito dello Stabile www.teatrostabiletorino.it ) Oggi davanti all

BANDO SI' O BANDO NO, LEON E PARIGI NON SONO D'ACCORDO SU NIENTE

Stati Generali della Cultura: tutti al Carignano a sentirsi dire, "quanto siete bravi, continuate così, con le pezze al culo" Oggi al Carignano c'era il convegno conclusivo degli Stati Generali della Cultura .  Sono state dette cose molto interessante per gli addetti ai lavori. Hanno anche presentato la relazione annuale dell'Osservatorio Culturale del Piemonte per l'anno 2015, pieno di dati come sempre, con scarsi spostamenti rispetto al 2014 , e che come sempre conferma che il mondo è pieno di ignoranti, perché anche nel 2015 un piemontese su due ha continuato pervicacemente a rifiutarsi di aprire foss'anche un solo libro, o di entrare in un cinema. Tuttavia, la minoranza che si ostina a frequentare teatri, concerti e musei lo fa con crescente intensità.  La cosa non mi sorprende: mi basta mettere il naso fuori di casa, o aprire internet, per constatare la densità media di analfabeti funzionali. E' stato anche detto, e dimostrato, che l'impres

LEON: SUL MUSEO ABBIAMO UN'IDEA DI ACCORDO. MA LA REGIONE E' INCAZZATA NERA

Le duellanti. Francesca Leon (a sinistra) e Antonella Parigi sono ai ferri corti per la nomina del direttore del Museo del Cinema. Al Museo del Cinema si gioca a tutto campo , e il campo è pieno di merda. Il Comitato d'indirizzo non esiste praticamente più, due componenti su cinque si sono dimessi. La nomina del direttore è in alto mare. Comune e Regione sono in guerra. Grande è la confusione sotto il cielo, e la situazione stavolta non potrebbe essere peggiore. A meno che si metta pure a piovere. Dimissioni a raffica Dopo Massimo Sordella (in quota Gtt), stamane si è dimessa anche Monica Cacciapuoti, rappresentante della Fondazione Crt in quel Comitato d'indirizzo che ieri, in base alla volontà del sindaco e Appendino, avrebbe dovuto nominare Daniele Tinti, anziché Alessandro Bianchi,  alla direzione amministrativa del Museo . Bianchi era il candidato, uscito dalla selezione del bando, che fino a ieri mattina pareva destinato a ricoprire la carica dopo che altri cand

BANDO STACEPPA: BIANCHI STOPPATO, NIENTE DIRETTORE AL MUSEO DEL CINEMA

Alessandro Bianchi E' una sera molto triste. Triste per il Museo del Cinema, che non è riuscito a darsi un direttore amministrativo e si avvita in una crisi senza ritorno. E triste per chi credeva nello strumento del bando come garanzia di trasparenza e onestà: una fede che sta subendo ripetuti e avvilenti oltraggi . Oggi il Comitato di gestione del Museo doveva finalmente, dopo un sospetto rinvio , nominare il direttore amministrativo fra i candidati selezionati tramite bando da una società esterna, la Praxi. Invece si è trasformato in un Vietnam. Il sindaco e Appendino, dopo aver già bocciato un possibile direttore, Paolo Verri (ok, adesso il nome l'hanno scritto altrove, quindi posso venire meno al mio impegno di riservatezza ), perché giudicato "troppo vicino al pd", ne hanno silurato un secondo, Alessandro Bianchi, per lo stesso motivo. Dopo una giornata convulsa, Bianchi si è visto costretto a ritirare la sua candidatura. Politica politicante, insomma.