Mi spiacciono le prolungate latitanze dal blog, ma in questo periodo la scrittura per il Corriere mi assorbe assai - anche con storie divertenti come quella delle alette di pollo che salvano il cinema , o l'altra dell'assessora desaparecida - e non posso certo ridurmi a fare i doppi turni. Però stamattina voglio fare qui sul blog il mio endorsement per una mostra che rischia di restare ingiustamente in ombra: quella che il Museo Accorsi intitola a "De Chirico 1924" , celebrando così il centenario del Surrealismo ed esplorando il ruolo che il padre della pittura metafisica italiana esercitò su quel movimento artistico francese e sui suoi protagonisti; a cominciare da Breton e Éluard, il cui contraddittorio - e spesso ipocrita - rapporto con De Chirico è ben esplorato dal carteggio fra il pittore italiano e Breton, esposto per la prima volta. Ciò che mi preme è di raccomandare la mostra per la qualità (e pure la soddisfaciente quantità) delle opere esposte, molte delle
L'ANSiA della cultura torinese