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SCIOPERI ALLA VENARIA: LA VOCE DEL PADRONE

Manifestazione di lavoratori della Reggia (foto #reggiamociforte)
Ricevo e pubblico un comunicato dell'ufficio stampa della Reggia di Venaria che dà conto delle posizioni padronali in merito alla nota vicenda sindacale che si protrae da mesi:

Dichiara Giovanna Barni, presidente di CoopCulture, vincitrice della gara d'appalto per la gestione dei servizi ai visitatori della Reggia che è accusata dai lavoratori in sciopero di condotta antisindacale: “Nessuna decisione antisindacale, nessuna violazione delle regole. CoopCulture nella gestione di Venaria Reale nelle giornate del ponte dell’Epifania ha agito correttamente, rispondendo alle richieste del Consorzio di Valorizzazione della Venaria Reale e agli impegni assunti contrattualmente con lo stesso Consorzio. Noi abbiamo sempre lavorato (la Cooperativa e i suoi dipendenti) per assicurare a Venaria quel successo di visite e di pubblico certificato dal bilancio di fine anno stilato dal Mibact che colloca questo parco museale al primo posto per incremento dei visitatori e al sesto posto assoluto per numero di ingressi superando il milione per la prima volta dalla riapertura del complesso. In occasione del ponte dell’Epifania il sindacato Usb ha indetto uno sciopero. In conformità alla legge, che assicura ai servizi culturali la qualifica di servizi pubblici essenziali, e davanti ad una esplicita richiesta del Consorzio di assicurare la fruibilità del complesso, abbiamo concordato con i lavoratori che fossero assicurate le 12 postazioni minime previste. Per contro - come per altro specificato nella nostra offerta di gara - già in precedenza avevamo previsto un primo potenziamento del servizio di accoglienza, e conseguentemente dell’organico, da sperimentare in alcuni week end di ponte festivo (non solo il 6-7 gennaio, quindi, ma anche nei week end di Pasqua e del 25 aprile e/o 1° maggio) per fronteggiare il presumibile aumento dei visitatori. Ecco cosa è successo, nessuna assunzione con voucher, nessuna operazione antisciopero - che risulterebbe peraltro lontanissima dalla cultura della nostra cooperativa - ma spirito di servizio verso il pubblico e rispetto degli impegni assunti quando ci siamo aggiudicati la gara per la fornitura dei servizi di Venaria.
CoopCulture è subentrata di recente nella gestione dei servizi della Reggia di Venaria Reale. Lo ha fatto prendendo in carico il personale nella sua interezza, pur a fronte di una diminuzione del numero di ore di lavoro del nuovo appalto che sono state redistribuite in modo solidale su tutti i lavoratori. La cooperativa ha assunto su di sé il rischio rispetto ad una possibile evoluzione del servizio: noi crediamo fortemente nella gestione di questo sito straordinario e lo testimonia l’avvio di investimenti in servizi e attività innovative e l’applicazione di condizioni contrattuali ed economiche comunque migliorative rispetto a quanto strettamente previsto dallo stesso CCNL; va ricordato, in proposito, che la cooperativa ha anche messo a disposizione un monte ore aggiuntivo, a proprio carico, al fine di attenuare il disagio relativo alle riduzioni orarie del personale.
Puntiamo, a Torino come nel resto d’Italia, ad accrescere le attività specie nei settori più innovativi e capaci di creare valore per il territorio, andando oltre le sole attività di presidio. In questo vogliamo coinvolgere e rendere protagonisti anche i tanti che lavorano con noi”.

Mario Turetta, direttore del Consorzio che gestisce La Venaria Reale, ribadisce in proposito: "Siamo soddisfatti di aver avuto conferma - come d'altra parte ci aspettavamo - che tutta la vicenda si sia svolta nel rispetto assoluto delle leggi vigenti, rispetto ad una situazione che per altro vede CoopCulture riconoscere ai propri dipendenti che prestano servizio alla Reggia una paga oraria di 8 euro circa, quindi superiore alla media di quelle corrisposte da altre realtà museali regionali e nazionali per i medesimi servizi.
In questo modo risultiamo essere anche anticipatori delle proposte che circolano in questi giorni, che prevedono appunto di fissare questa cifra, al di là della tipologia dei contratti, come il compenso orario base adeguato per tutti, fermo restando il nostro compito e dovere di agire nei limiti del bilancio e secondo i criteri di economicità e efficienza migliori possibili".

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