C'è attesa per il primo Forum dello spettacolo dal vivo che si tiene domani, lunedì 9, a partire dalle 9,30. L'ha indetto l'Agis, e le adesioni sono state tante, al punto che la riunione è stata spostata dalla sede di via dei Mille al più capiente cinema Lux. Sono invitati gli operatori, i politici, i funzionari e tutti coloro che si occupano di spettacolo dal vivo. In sostanza si vuole discutere dalla crisi che investe il settore, causata, dicono gli organizzatori, dalla riduzione dei finanziamenti pubblici. Io penso che ci siano anche altre cause. Comunque, preso atto che le risorse disponibili sono diminuite, l'obiettivo del Forum è - leggo in un documento ufficalie dell'Agis - "pensare a come utilizzarle per reinventare nuove modalità compatibili, utili a rilanciare processi produttivi che sappiano coniugare l'esperienza acquisita in questi anni con le energie giovanili, in rapporto alle potenzialità di sviluppo del territorio". Il linguaggio è terrificante: e la cosa mi preoccupa, perché chi scrive in maniera involuta di solito ha le idee confuse. Però ci andrò, al Forum, e ascolterò con attenzione (se non parleranno come scrivono) perché gli operatori dello spettacolo sono in maggioranza professionisti seri e capaci, e perché sono convinto che per affrontare il futuro difficile che li aspetta abbiano davvero bisogno di un "piano strategico", come lo definisce il documento che ho sotto gli occhi.Credo anche che possano farcela, se si libereranno di due malattie gravissime: la sindrome parolaia, e la difesa a oltranza del "particulare". Ho purtroppo assistito a riunioni analoghe - troppe - nel corso delle quali, dopo qualche premessa fumosa e prolissa, ciascuno cominciava a raccontare i suoi guai, e a blandire gli eventuali assessori presenti per convincerli di essere il più bravo e il più meritevole di salvezza. Dignità, zero. Domani al Lux ci saranno Coppola e Braccialarghe. Mi auguro che gli operatori dello spettacolo sappiano mostrarsi per ciò che sono - professionisti seri, non postulanti. Pena, confermare quei due nella loro convinzione di aver a che fare con una masnada di opportunisti e parassiti.
Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.
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