Passa ai contenuti principali

COPPOLA: PRIMARIE IN PIEMONTE, E IO ME LA GIOCO


Michele Coppola ha aperto la sua campagna elettorale
Detesto le interviste. In particolare le interviste ai politici. In campagna elettorale, poi... Però questa leggetevela, c'è ciccia. Un'oretta fa ho sentito Michele Coppola: volevo capire l'aria che tira dalle parti di un ormai quasi ex assessore alla Cultura. Mi aspettavo molta mestizia. Invece l'ho trovato bello carico come una sveglia, "pronto a cento giorni di campagna elettorale", mi fa. Quindi l'ormai quasi ex assessore si ricandida. "Certo. Anzi, per scegliere un candidato presidente del centrodestra chiederemo le primarie, e io correrò".
Raga, allacciate le cinture. Saliamo sull'ottovolante. Deduco in primis - ma non ci voleva gran spirito deduttivo - che il Nuovo Centro Destra starà con Forza Italia. Risposta ucronica: "Il Pdl sarà unito".
Gli notifico che il Pdl non esiste più. C'è il Nuovo Centro Destra, e c'è Forza Italia. Di che primarie stiamo parlando? "Maroni e Alfano hanno detto che sono favorevoli alle primarie", mi risponde Coppola. Certo, e io sono favorevole ai diritti dei gay in Russia. Però in  Russia decide Putin. Tornando alle primarie, te lo vedi il Berlu che dice sì alle primarie? La risposta non c'è. Però posso dirvi io che magari Forza Italia non ha un candidato. Si parla di Pichetto, ma pare che lui ne abbia voglia come di spararsi in bocca. Lo posso capire.
Ad ogni modo, torniamo a Coppola. Sdegnatissimo per la decisione del Consiglio di Stato. Mi dice che "non puoi non avere uno scatto d'orgoglio dopo quello che è successo. Non esiste, cancellare le elezioni dopo quattro anni. Quattro anni di cose fatte, poi...". Gli dico che delle liste tarocche non m'importa un beneamato, tanto la questione dei rimborsi alla c.d.c. per me basta e avanza... Però mi piace l'atteggiamento: per essere uno che sta perdendo il cadreghino, se la gioca con dignità. Ha l'orgoglio di ciò che ha fatto, e si preoccupa che certi provvedimenti non s'impantanino. Le richieste dei finanziamenti, ad esempio. Devono arrivare entro il 20 marzo, e lui ci tiene a precisare che "gli uffici sono tenuti a mandarle avanti, c'è una legge...". Vabbè, sapete che ultimamente mi è piaciuta la politica di Coppola per la cultura. Con tutti i limiti del caso, ma comunque ha avuto un senso. Niente da spartire con il resto dell'allegra combriccola, a cominciare dall'Uomo in Mutande. E apprezzo l'entusiasmo: "La battaglia per salvare la cultura comincia adesso", mi dice. E va giù diretto: "La cultura è un terreno su cui si dovranno trovare intese trasversali, dato che c'è la possibilità che dopo le elezioni ci troviamo con un consiglio regionale spaccato in tre, senza una vera maggioranza... E allora la cultura dovrà avere dei difensori, sennò ogni giorno si sveglierà qualcuno a dire che bisogna tagliare, che non è importante... Guarda il mio amico Cherio...". Chi? Il geniale presidente dei Costruttori? Quello che "la cultura è una spesa troppo aulica"? "Tu scherzi, ma io vorrei ricordargli che il Mao è stato ristrutturato da aziende che si occupano di mattoni; o che la Reggia di Venaria ha fatto lavorare per anni tante imprese edili... Insomma, la parola 'lavoro' si affianca sempre più alla parola 'cultura'. Dovremo dirlo chiaro, nei programmi: nel futuro del Piemonte non può non esserci la cultura come fonte di lavoro. E non penso solo agli artisti. Penso ai tecnici di Film Commission, ai costumisti del Regio, alle maestranze dello Stabile, alle cassiere, agli autisti, a tutta la gente che si mantiene grazie alla cultura. Si chiama lavoro, quello. Anche se non te lo dà più la Fiat".
Diavolo, mi ha fregato. Mi ha detto il suo programma elettorale.

Commenti

Post popolari in questo blog

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...

CULICCHIA DIRETTORE DEL CIRCOLO

Uscito sul Corriere e non disponibile on line. È andata come era previsto, e logico: Giuseppe Culicchia è il nuovo direttore del Circolo dei Lettori. Nomina scontata, se solo si considera il curriculum: scrittore affermato in Italia e pubblicato anche all'estero; solidi legami sia con la scena culturale cittadina, sia con l'editoria nazionale; esperienza nel mondo dei giornali; una lunga collaborazione con il Salone del Libro; apprezzato anche al Circolo, dove dirige un festival letterario, «Radici», di ottima qualità. Insomma, il perfetto kit del candidato naturale alla successione di Elena Loewenthal, anche a prescindere dall'endorsement – alquanto sfacciato – del fratello d'Italia Maurizio Marrone; endorsement che a Culicchia ha fatto più male che bene, facendone involontario oggetto di scontri di potere e appiccicandogli addosso un'etichetta «politica» che dubito gli appartenga e comunque non s'è avvertita nelle sue scelte alla direzione di «Radici», onestam...