Passa ai contenuti principali

CINQUE MOSTRE CHE A ME PIACCIONO

Arrigo Lora Totino, "Fotodinamiche simultanee" (1976). La mostra fino al 30 settembre a Barriera in via Crescentino 35
Bene, almeno per un po' la telenovela del Salone dovrebbe essere sospesa. E ne approfitto - senza sforzarmi troppo - per recuperare altre notizie trascurate. Le mostre d'arte, per la precisione. Molti organizzatori mi chiedono di parlarne, manco che la cosa gli portasse pubblico. A me invece le segnalazioni delle mostre annoiano tremendamente. Era una delle cose che più detestavo fare, quando lavoravo nei giornali. Puzzano sempre di marchetta. D'altra parte, se una mostra merita, segnalarla è un servizio pubblico (per quel che m'importa di rendere un servizio pubblico). Quindi ve ne segnalo un po': qualcuna l'ho vista e mi è piaciuta, altre mi interessano e sicuramente andrò a vederle. A gusto mio, quindi, eccovi cinque mostre che ritengo meritevoli, e anche - in corsivo - le mie personalissime motivazioni.
  1. Oggi alle 18 a Villa della Regina (strada Santa Margherita 79) si inaugura la mostra fotografica "Tamara de Lempicka in ogni donna" di Daniela Foresto, e viene presentato il libro "Insieme per Villa della Regina. Trentacinque donne per una buona causa". La buona causa essendo la raccolta di fondi per le attività dell'associazione nata per sostenere il rilancio della Villa, uno dei gioielli trascurati di Torino. Obiettivo - non sempre facile da perseguire - dei volontari è appunto farla conoscere e apprezzare.
  2.  Domani alle 18 a Palazzo Saluzzo Paesana (via della Consolato 1 bis) si inaugura la mostra fotografica "Athos, i colori della fede" di Stratos Kalafatis, immagini della repubblica monastica del Monte Athos. Aperto da martedì a sabato 15-19, domenica 11-19, o su appuntamento telefonando al numero 3470103021. Mi piace molto il Palazzo come sede espositiva. E il Monte Athos è un posto affascinante.
  3. Fino al 30 settembre a Barriera (via Crescentino 25) c'è "Arrigo Lora Totino. La parola come poesia segno suono gesto 1962-1982", mostra (e monografia) dedicate a un protagonista della "Poesia concreta" internazionale, con opere storiche degli anni Sessanta e Settanta. Considero un genio Arrigo Lora Totino, e apprezzo assai quello che fa l'associazione Barriera.
  4. All'Accademia Albertina (via Accademia Albertina 8, orario 10-18 tutti i giorni tranne mercoledì) fino al 15 novembre "De Arte Gymnastica", dipinti e oggetti del Sei-Settecento che documentano la rappresentazione dell'attività fisica nelle corti europee; inoltre sono in mostra opere degli allievi dell'Accademia ispirate allo sport. Un approccio originale a un tema poco originale. Nell'irredimibile noia di "Torino Capitale Europea dello Sport 2015", qualcosa che interessa persino un antisportivo come me. Ma mi raccomando, se ci andate approfittatene per visitare anche la collezione permanente. Se non la conoscete vi sorprenderà.
  5. Fino al 10 gennaio alla Fondazione Accorsi-Ometto (via Po 55) c'è "Divisionismo tra Torino e Milano. Da Segantini a Balla" curata da Nicoletta Colombo e organizzata in collaborazione con lo Studio Berman di Giuliana Godio: quarantacinque opere, dai tardi anni Ottanta del secolo XIX  fino a tutto il primo decennio del secolo XX. Ci sono tutti i nomi che contano, da Segantini a Pellizza da Volpedo, da Morbelli, Longoni e Maggi a Tominetti, Ciolina, Barabino e via elencando, fino ai futuri Futuristi come Carrà, Boccioni, Balla e Dudreville legati per nascita o per formazione alla storia artistica piemontese e lombarda del tempo. Adoro il Divisionismo, mi è simpatica Giuliana Godio e il "museo Accorsi" è un'istituzione privata con risorse limitate che riesce a proporre cose interessanti.
Buon weekend.
  1. "Gregge all'alba" di Gaetano Previati è una delle opere in mostra alla Fondazione Accorsi-Ometto fino al 10 gennaio

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la