Passa ai contenuti principali

IL REGIO VOLTA PAGINA (SPERO)

Sebastian Schwarz, 45 anni, sarà il nuovo sovrintendente
Le prime considerazioni a caldo sulla nomina di Sebastian Schwarz alla sovrintendenza del Regio le ho scritte ieri sera, in un articolo uscito stamattina sul Corriere (qui il link).
Adesso, dopo averci dormito su, vorrei solo aggiungere qualche personalissima considerazione. Intanto mi rallegro per me: la prospettiva di cinque anni senza mettere piede al Regio (come da mio impegno solenne di un mese fa) era doverosa per un galantuomo, considerata la situazione, ma di sicuro sgradevole perché andare all'opera mi piace assai.
Più in generale, sono felicissimo che il Regio sia uscito dal cul de sac in cui l'aveva infilato un anno fa l'alzata d'ingegno di una giovane malconsigliata e di un manipolo di malaccorti consiglieri (d'indirizzo e comunali). Spero solo che la lezione sia servita: la politica del voglio posso comando non porta lontano, in una città che - seppur estrenuata e sottoposta a crescenti umiliazioni - conserva ancora sufficienti anticorpi per reagire almeno agli spregi più sfacciati.
Quell'atto di forza capriccioso e infantile paradossalmente aveva indebolito anziché rafforzare il sovrintendente imposto con una votazione da Italia-Germania 4-3; ed è stato il fattore scatenante dell'ignobile pantomima che è seguita.Tra baruffe, eccessi, vanterie immotivate e conflitti interni abbiamo comunque perso un anno, e perso - ciò ch'è peggio - credito e prestigio. Il sovrintendente nuovo dovrà lavorare duro per recuperare. Ma prima di tutto dovrà ricucire il tessuto vitale del Regio: l'armonia fra i lavoratori che ne sono l'anima e il sangue. Un tessuto lacerato dal clima che s'era instaurato al teatro, una patologica infezione di malumori, sospetti, dissidii, lettere anonime, guerre per bande che adesso devono finire per tornare alla normalità di un corpo sano, in grado di gestire e appianare i conflitti e ottimizzare le risorse, umane ancor prima che economiche.
Non so se sia Schwarz la persona adatta a un compito tanto gravoso e difficile. Me lo auguro. Di certo gli sarebbe di grande aiuto una dignitosa ritirata della politica politicante, una doverosa rinuncia alle ingerenze che - alimentate da saccenza, preconcetto e arbitrio - ancora una volta si sono dimostrate perniciose. Chi deve vigilare vigili; chi deve fare faccia. E per cortesia: se lorsignori vogliono giocare, vadano al giardino d'infanzia. Il Regio è una cosa seria. 

Commenti

  1. Sacrosante parole, il teatro Regio di Torino produce spettacoli sul palcoscenico altri luoghi vengono usati da incompetenti per difamare il nostro Teatro non ultima alla visita sul palcoscenico della Commissione Cultura del Comune non era presente un rensponsabile del palcoscenico il signore che inlustrava i lavori e lo stesso che anni fà non ascoltando chi lavora a prodotto una macchina per la soffitta po©o utilizzata
    Speriamo in bene questa volta?

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...

CULICCHIA DIRETTORE DEL CIRCOLO

Uscito sul Corriere e non disponibile on line. È andata come era previsto, e logico: Giuseppe Culicchia è il nuovo direttore del Circolo dei Lettori. Nomina scontata, se solo si considera il curriculum: scrittore affermato in Italia e pubblicato anche all'estero; solidi legami sia con la scena culturale cittadina, sia con l'editoria nazionale; esperienza nel mondo dei giornali; una lunga collaborazione con il Salone del Libro; apprezzato anche al Circolo, dove dirige un festival letterario, «Radici», di ottima qualità. Insomma, il perfetto kit del candidato naturale alla successione di Elena Loewenthal, anche a prescindere dall'endorsement – alquanto sfacciato – del fratello d'Italia Maurizio Marrone; endorsement che a Culicchia ha fatto più male che bene, facendone involontario oggetto di scontri di potere e appiccicandogli addosso un'etichetta «politica» che dubito gli appartenga e comunque non s'è avvertita nelle sue scelte alla direzione di «Radici», onestam...