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NOMINE A DESTRA: LAMBERTI TORNA ALLO STABILE

Manuela Lamberti, la pasionaria della cultura di destra torinese, ritorna nel Consiglio d'amministrazione della Fondazione del Teatro Stabile "in seguito alla designazione del ministero della Cultura" (il comunicato non specifica di quale ministro, se quello di prima o quello nuovo, ma è quello di prima).  La nomina - ratificata dal Consiglio degli Aderenti del Teatro Stabile - va a completare la composizione dell’organo statutario del Tst, formato da:
Alessandro Bianchi, presidente (designato dal sindaco di Torino);
Caterina Ginzburg, vicepresidente (designata dalla Compagnia di San Paolo);
Manuela Lamberti (designata dal ministero della Cultura);
Cristian Messina (designato dal Consiglio regionale);
Luisa Papotti (designata dalla Fondazione Crt).
Il mandato del CdA ha durata quadriennale e scadrà il 6 novembre 2027.
La nomina è politicamente (e fortemente) connotata, ma non immeritata. Manuela Lamberti, torinese, 54 anni, si autodefinisce "un vecchio arnese di una destra antica fatta di militanza, comunità e libri". Dichiaratamente e orgogliosamente di destra fin dalla prima giovinezza, presidente del Fuan ai tempi dell’università e nell’esecutivo nazionale di Azione universitaria come responsabile del settore cultura, ma anche cane sciolto per nulla incline a discipline di partito, Lamberti di cultura (di destra) si è sempre occupata: ha insegnato management culturale per otto anni alla Facoltà di Economia, ha sviluppato un hub come l’Arsenale delle idee di cui faceva parte anche Sangiuliano (e vabbè...) e ha già ricoperto svariati incarichi istituzionali: tra gli altri, tredici anni come consigliere di amministrazione del Teatro Stabile e poi in Commissione Prosa, membro del CdA di Film Commission, direttrice della Fondazione Cesare Pavese... Le è anche accaduto di mancare certi obiettivi - ad esempio nel 2019 si era candidata senza successo alla direzione del Circolo dei Lettori - ma ogni qualvolta è in ballo una poltrona del sistema culturale cittadino, il nome di Manuela Lamberti è sempre tra i primi a venir fuori in quota destra. Anche perché le alternative credibili, almeno a Torino, non sono tantissime. Ma lei da sempre lamenta che "se sei una donna, di destra, a Torino sei tagliata fuori dal mondo culturale". 

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