Il Salone del Libro incombe. L'Off è già partito, e da giovedì sarà frenesia e delirio al Lingotto. Per anticipare la prossima settimana di passione ho pensato bene di andare a parlare di Salone e altre umanità con Giuseppe Culicchia (foto), che al Salone ci ha lavorato per una vita e che adesso ci ritorna con i galloni di direttore del Circolo dei Lettori. L'intervista la trovate oggi sul Corriere, o a

Alcune premesse di metodo. Intanto preciso, onde non passare per copione, che il titolo di questo post è una libera citazione dell'atto unico di Culicchia "Ritorno a Torino dei signori Tornio". Seconda premessa: so bene che è costume giornalistico usare il "lei" nelle interviste, ma poiché a Torino tutti sanno benissimo che con Culicchia ci conosciamo da almeno trent'anni, ho concluso che in questo caso non darsi del "tu" sarebbe stato assolutamente ridicolo. Terza e ultima premessa, anticagacazzi. Nell'intervista Culicchia ed io parliamo di tutto, anche di argomenti controversi come l'endorsement di Marrone e i libri su Alasia e su Ramelli, e io mi sono attenuto alla mia regola per cui le interviste non sono un pranzo di gala, ma neppure un incontro di thaiboxe: io faccio le domande che ritengo necessarie, l'intervistato risponde come ritiene giusto rispondere. Fine del gatto.
Mancava il link: https://torino.corriere.it/notizie/cultura/25_maggio_10/giuseppe-culicchia-stavo-alla-reception-del-salone-del-libro-ci-ho-lavorato-per-15-edizioni-non-ho-venduto-l-anima-alla-politica-a4969bc0-e070-4e98-9c1a-0d461d3e7xlk.shtml
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