Ieri sul Corriere è uscito questo articoletto che, non essendo reperibile on line, ripubblico anche qui su blog. Un tempo si diceva (o almeno ci dicevamo...) che Torino è una città laboratorio, che sperimenta e anticipa ed esplora vie nuove. Oggi il concetto – forse troppo complicato per la contemporaneità mediatica – è passato di moda, rimpiazzato dal più semplicistico «capitale di...» la qualunque, dal tramezzino all'aerospazio. Eppure, sotto sotto, il laboratorio Torino continua a sperimentare. Un settore dove le sperimentazioni toccano vertici eccelsi è quello dei direttori. Intendo direttori di musei, festival, istituzioni assortite. Ai nostri apprendisti stregoni la banale formula «un'istituzione, un direttore» sembra ormai obsoleta, stantia; per cui si va alla ricerca di soluzioni nuove e più segnatamente creative. Ad esempio il «direttore ad interim lungo lungo» ai Musei Reali, e in passato al Museo del Cinema hanno pure testato – per quasi tre anni – la formula del «...
L'ANSiA della cultura torinese