Beh, a proposito di Cavallerizza:
poiché non mi costa fatica, vi riporto il comunicato degli occupanti, che
oggi hanno manifestato contro la frettolosa firma del protocollo. Lo
faccio - benché la loro prosa continui a essere agghiacciante e le loro posizioni mi sembrino spesso pregiudiziali - perché
so già che nessuno gli darà retta; ma di sicuro a lorsignori gli fa
rodere il culo, e a me piace far rodere il culo al prossimo. Sono
stronzo di natura.
Oggi
si è svolto un presidio sotto la sede del Comune di Torino per chiedere
alla Giunta comunale di non firmare il protocollo d’intesa per la
vendita
della Cavallerizza reale proposto dall’ass. Passoni.
La
cittadinanza, che da oltre un anno chiede che il bene rimanga pubblico e
fruibile a tutti e tutte, è rimasta inascoltata. La giunta ha firmato
il protocollo
dando un ulteriore via libera alla consegna di un bene pubblico nelle
mani degli speculatori.
Come
è emerso ieri dalla presentazione del protocollo, infatti, nessuna
delle richieste sino ad ora avanzate dalla cittadinanza, con il sostegno
di oltre
10.000 firme della popolazione torinese (no alla vendita, destinazione e
fruizione pubblica, unitarietà dell’insieme e progettualità
partecipata) è stata accolta dalle istituzioni. Anzi, lo stesso
contenuto del protocollo e i suoi intenti progettuali non risultano
neanche vincolanti per gli acquirenti.
Per il Comune di Torino il destino della Cavallerizza resta quello originario, ossia la vendita di un bene comune; un bene facente parte del complesso Reale, e -- come tale -- di fondamentale importanza monumentale e storica non solo per la cittadinanza torinese, ma per tutto il popolo italiano e per la storia nazionale di cui solo tre anni fa questa Città ha celebrato l’anniversario con gran fanfara. Tutto ciò viene portato avanti estromettendo i cittadini che, da oltre 10 mesi, hanno ridato vita al complesso della Cavallerizza e denunciato la faccenda all’opinione pubblica.
Emblematiche le parole del sindaco Fassino che è stato raggiunto dall’assemblea durante l’inaugurazione del Museo Egizio.
Per il Comune di Torino il destino della Cavallerizza resta quello originario, ossia la vendita di un bene comune; un bene facente parte del complesso Reale, e -- come tale -- di fondamentale importanza monumentale e storica non solo per la cittadinanza torinese, ma per tutto il popolo italiano e per la storia nazionale di cui solo tre anni fa questa Città ha celebrato l’anniversario con gran fanfara. Tutto ciò viene portato avanti estromettendo i cittadini che, da oltre 10 mesi, hanno ridato vita al complesso della Cavallerizza e denunciato la faccenda all’opinione pubblica.
Emblematiche le parole del sindaco Fassino che è stato raggiunto dall’assemblea durante l’inaugurazione del Museo Egizio.
Fassino
ha dichiarato che la destinazione pubblica della Cavallerizza verrà
assolutamente garantita dal fatto che “il progetto verrà affidato
alla Compagnia di San Paolo”, un ente che lui fantasiosamente definisce
“para-pubblico” (C'è anche un video che vi linko, Ndr).
Ormai
è evidente che belle parole e le dichiarazioni ad effetto
dell’amministrazione siano mosse dalla sola preoccupazione di ridare
luce alla propria
immagine in vista delle elezioni piuttosto che dal reale intento di
salvaguardare un bene pubblico, patrimonio della nostra città, dalla
speculazione immobiliare.
Per l'amministrazione locale il destino della Cavallerizza sembra segnato ma, come da un anno a questa parte, la cittadinanza
continuerà con fermezza a
lottare perché ciò non avvenga e affinché la Cavallerizza diventi un polo culturale, un luogo di tutti e per tutti.
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