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INDOVINA CHI VIENE AL REGIO

Tra maggio e giugno teatri e festival presentano i programmi della stagione che verrà. Scadenza d'obbligo, perché contestualmente si aprono le prevendite. E com'è giusto giornali e siti riferiscono. Io ci vado, alle conferenze stampa, fossemai che salti fuori qualche criticità, o qualche minchiata: ma di mettermi a copiare i comunicati facendo finta che sia farina del mio sacco, o di scrivere le stesse cose che stanno scritte dappertutto, francamente proprio non mi interessa. Ho molte cose belle da fare, nella vita, e un'attività di copista non rientra nelle mie prospettive. 
Comunque, nei giorni scorsi sono andato alle conferenze stampa del Regio e del Festival delle Colline, e una piccola perla l'ho pescata, nella programmazione del Regio: è "Andrea Chernier" di Giordano che - cito il comunicato - "sarà presentata in un nuovo spettacolare allestimento di Giancarlo del Monaco, esperto regista di fama internazionale che si definisce un innovatore nel segno della tradizione”. Resta sottotraccia il pregresso di Del Monaco (nella foto) con il Regio: come qualcuno ricorderà, nel 2018, al tempo della gravissima crisi del nostro teatro lirico, Del Monaco sembrava destinato, per volontà esclusiva di Appendino, a prendere il posto di Vergnano come sovrintendente. Poi, com'è come non è, le preferenze della sindaca virarono su William Graziosi. Del Monaco ci rimase male, rilasciò interviste al veleno, volarono gli stracci. E durante l'inchiesta della procura sulla gestione Graziosi, l'allora assessora alla Cultura Leon riferì di un'imbarazzante cena per pochi intimi durante la quale i pochi intimi giubilarono Del Monaco
Adesso che l'esperto regista di fama internazionale arriva al Regio, Jouvin e i suoi avranno il loro bel daffare per tenerlo lontano dai cronisti curiosi che non vedranno l'ora di fare domande su quella tenebrosa vicenda.
Per il resto, tutto bene. Sia al Regio, sia al Festival delle Colline. Per cui potrei chiudere qua. Ma sono tutti molti gentili e appassionati e mi spiace dargli l'impressione che non mi interessino le cose che fanno: penso che sia decente, da parte mia, dare un cenno d'apprezzamento. Pertanto riporto qui i passaggi essenziali del comunicato sulla stagione 2024/25 del Regio, e a seguire il lancio Ansa sul programma del Festival delle Colline che si terrà dal 12 ottobre al 10 novembre. Ovvero, come amo dire, "ricevo e volentieri pubblico":


Teatro Regio

La meglio gioventù è il titolo della nuova Stagione del Teatro Regio, che inizia il 1° ottobre 2024 e si conclude il 29 giugno 2025. Un’esplosione di talento e di bellezza che incanterà gli appassionati e un viaggio emozionante nel mondo dell’opera per chi vi si accosterà per la prima volta. Il Regio propone dodici titoli, di cui sette nuovi allestimenti tra cui una trilogia inedita dedicata a Manon Lescaut, un evento eccezionale che ha come punto di partenza la giovane protagonista del romanzo dell’abate Prévost che ha ispirato tre compositori: Daniel Auber, Jules Massenet e Giacomo Puccini, al centro di questo progetto nell’anno del centenario. Infine, spazio alla danza con due balletti classici e il Gala con Roberto Bolle and Friends. La recente riorganizzazione dei settori della sala e una nuova e vantaggiosa politica dei prezzi renderanno il Teatro sempre più accessibile. 

Mathieu Jouvin, Sovrintendente, afferma: «Sono estremamente soddisfatto per il premio Abbiati a La Juive come miglior spettacolo del 2023. Questo significativo riconoscimento non solo attesta la qualità artistica dell’opera, ma fa da sprone a proseguire il lavoro che, insieme al Direttore artistico Cristiano Sandri, stiamo portando avanti. Inoltre, rende merito alla nostra visione di presentare una varietà di titoli capaci di incuriosire e intrigare il pubblico. La frase di Paul Nizan, che ho scelto in apertura, invita a una riflessione critica sul concetto convenzionale della giovinezza come periodo di felicità senza pari, suggerendo che potrebbe invece essere più intricato e sfaccettato di quanto comunemente si pensi. Rappresenta un’affermazione potente e provocatoria che porta con sé temi come la nostalgia, l’ambiguità, il conflitto, la sfida in rapporto al sistema e alla storia. Questo è il motivo per cui ho fortemente voluto come titolo della Stagione La meglio gioventù espressione estremamente “musicale”, che deriva da una raccolta di poesie in lingua friulana di Pier Paolo Pasolini e nasce da uno dei canti più dolorosi e commoventi degli alpini. Inevitabile il rimando al film di Maro Tullio Giordana, che ho amato moltissimo, come tanti francesi, e che venne anche premiato a Cannes; un’opera cinematografica che offre una visione affascinante della Storia italiana attraverso gli occhi di personaggi memorabili e complessi, con le loro ambizioni, lotte interiori e relazioni, un vero e proprio “romanzo di formazione” con una grande capacità di affrontare temi universali tra cui la famiglia, l’amicizia, l’amore, oltre a quello della ricerca di senso e di identità; temi propri della gioventù. Tutte le opere in programma in questa Stagione esplorano in qualche modo l’ambiguità della gioventù, ne esprimono l’emozione, ne indagano la conflittualità, ne celebrano il fascino e invitano alla riflessione. Le fotografie che abbiamo scelto per illustrare la Stagione sono un’evocazione della bellezza, dell’esuberanza, della preziosità e fugacità della giovinezza. Un invito a vivere il presente e, allo stesso tempo, a guardare al futuro con fiducia».

Cristiano Sandri, Direttore artistico, aggiunge: «La Stagione che presentiamo propone una selezione di titoli che abbracciano sia il grande repertorio sia opere meno frequentate, in particolare una rarità come Hamlet di Ambroise Thomas, che rappresenta il proseguimento del nostro impegno nel promuovere e sostenere un’ampia gamma di esperienze artistiche. Tra i nostri obiettivi c’è quello di offrire al pubblico una varietà di opzioni, dalle opere più celebri a quelle meno conosciute, creando così un dialogo ricco e stimolante sia con gli appassionati sia con tutti coloro i quali si avvicinano al mondo dell’opera, consapevoli della nostra missione di rinnovare costantemente l’interesse del pubblico e di suscitarne la curiosità. Con un occhio attento al repertorio francese, esploreremo le opere di Massenet, Auber e Thomas, nell’intento di valorizzare quelle che riteniamo gemme musicali, ricche di bellezza e di fascino. Il tema della gioventù, filo conduttore che lega le nostre proposte artistiche, è di sicuro arricchimento. La giovinezza non è solo un’età, ma un concetto universale che intendiamo approfondire. È attraverso questo prisma che ci avviciniamo alle opere offrendo al pubblico una lente d’ingrandimento che permette un dialogo ancora più intimo con le storie e i personaggi che prendono vita sul palcoscenico. Sarà senza dubbio un’avventura musicale e teatrale, in cui esploreremo le profondità dell’animo umano attraverso le meraviglie dell’opera; un viaggio ricco di emozioni e scoperte. Protagonisti della Stagione e autentico vanto del nostro Teatro, sono l’Orchestra, il Coro e il Coro di voci bianche del Regio, questi ultimi istruiti con ottimi risultati da Ulisse Trabacchin e Claudio Fenoglio. Crescita personale e sfida sono alla base dell’esperienza, riuscitissima, con il Regio Ensemble, il cui percorso prosegue e che sarà completamente rinnovato con nuovi talenti provenienti da diverse parti del mondo».

La Stagione d’Opera e di Balletto inizia il 1° ottobre con Manon Manon Manon (1 - 29 ottobre), un evento unico che per la prima volta offre un omaggio originale dedicato a Manon Lescaut. I tre nuovi allestimenti sono firmati dal regista francese Arnaud Bernard, al suo debutto al Regio, che ha scelto di sviluppare un progetto drammaturgico incentrato su tre epoche iconiche del cinema francese. Una nuova sfida per il Teatro che metterà il Regio sotto i riflettori internazionali. La trilogia è programmata secondo un calendario che permetterà al pubblico di assistere ogni giorno a un titolo diverso, oltre alla possibilità di goderne nell’arco di un unico fine settimana, lo spazio ideale per chi visita Torino e vuole aggiungere una preziosa offerta al già ricco carnet culturale della città. Le tre produzioni vedranno salire sul podio Renato PalumboEvelino Pidò e Guillaume Tourniaire; Erika Grimaldi, Ekaterina Bakanova e Rocío Pérez saranno le tre protagoniste. Main Partner della produzione è Intesa Sanpaolo che si riconferma accanto al Teatro Regio nelle sfide più appassionanti della Stagione.

Sottolinea inoltre Mathieu Jouvin: «Manon Manon Manon sarà al centro dell’interesse europeo perché il Teatro Regio ospiterà dal 24 al 26 ottobre 2024 la Conferenza d’Autunno di Opera Europa, la principale organizzazione europea che riunisce teatri e festival lirici, e che attualmente conta 233 membri provenienti da 44 paesi. La riunione rappresenta un’importante opportunità per tutti i soci di riunirsi e confrontarsi per sviluppare collaborazioni e progetti innovativi. Sarà un’occasione molto importante per accendere i riflettori sul Regio e sulla città di Torino».

L’inaugurazione della Stagione d’Opera e di Balletto 2024/2025 è il 23 novembre con Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart. L’allestimento, per la prima volta a Torino, è del regista spagnolo Emilio Sagi che grazie al gusto classico ed elegante, è garanzia di stile e piacevolezza. Artisti carismatici e affermati vestiranno i panni dei protagonisti: Vito Priante e Monica Conesa saranno il Conte e la Contessa, Giorgio Caoduro sarà Figaro, Giulia Semenzato Susanna e Josè Maria Lo Monaco Cherubino. Sul podio salirà Leonardo Sini, giovane maestro sardo che si è già particolarmente distinto sulla scena operistica per la sua direzione sempre solida e attenta. L’opera sarà in scena fino all’1 dicembre.

Dicembre è, come da tradizione, il mese dedicato alla danza. Dal 12 al 18 proponiamo il balletto romantico per eccellenza: Giselle su musica di Adolphe-Charles Adam nella versione coreografica di Aleksej Fadeečev e nell’interpretazione dei solisti e del corpo di ballo del Balletto dell’Opera di TbilisiDal 21 al 30 dicembre, la magia del Natale si trasforma in musica grazie al talento straordinario di Pëtr Il’ič Čajkovskij autore de Lo Schiaccianoci, che incanta gli ascoltatori sin dal 1891. Il Balletto dell’Opera di Tbilisi propone la fatata edizione coreografica di Nina Ananiashvili e Aleksej Fadeečev.

Il 2025 inizia con tre spettacoli straordinari il 3, 4 e 5 gennaio: la grande danza con Roberto Bolle e gli interpreti internazionali nell’ormai celeberrimo Roberto Bolle and Friends: una produzione ARTEDANZASRL.

Una ricca e coinvolgente esplorazione del tema della gioventù, attraverso i suoi protagonisti e le loro esperienze di amore, ambizione, ingenuità e crescita personale è offerta da L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti; in scena dal 28 gennaio al 5 febbraio. Un’opera che, sin dal suo debutto nel 1832, continua a divertire e a commuovere al tempo stesso. Nella nuova coproduzione con il Teatro Regio di Parma, il regista Daniele Menghini trasforma questo racconto d’amore in una fiaba onirica, popolata da burattini e marionette. Vestirà i panni del timido Nemorino René Barbera, tenore elegante dalla voce morbida, che considera questo uno dei suoi personaggi preferiti; il soprano Federica Guida, nel ruolo di Adina, saprà dimostrare il suo talento versatile tanto nei numeri vivaci quanto in quelli sentimentali; accanto a loro due esperti e brillanti artisti: Paolo Bordogna come Dulcamara e Davide Luciano come Belcore. Dirige il maestro Fabrizio Maria Carminati, esperto interprete del repertorio belcantistico.

Dal 28 febbraio all’11 marzo va in scena Rigoletto, uno dei capolavori di Giuseppe Verdi. Il ruolo del titolo è affidato al baritono George Petean; il tenore Piero Pretti, applauditissimo come Riccardo nel recente Un ballo in maschera, è il duca di Mantova; Giuliana Gianfaldoni è Gilda. Il nuovo allestimento è firmato da Leo Muscato: il pluripremiato regista torna al Regio con il team creativo artefice della felice produzione di Agnese di Ferdinando Paer vincitrice del premio Abbiati nel 2019. Dirige il Maestro Nicola Luisotti, un esperto dell’opera italiana, acclamato a livello internazionale.

Ambizione, passione, conflitti generazionali e follia rendono La dama di picche di Pëtr Il’ič Čajkovskij (3-16 aprile) un’interessante rappresentazione del tema della gioventù. Čajkovskij lo considerava il suo miglior lavoro in assoluto. Il giovane maestro Valentin Uryupin, dopo il suo brillante esordio al Regio nel 2023 con La sposa dello zar di Rimskij-Korsakov, torna a dirigere i complessi artistici del teatro. Lo spettacolo, per la prima volta a Torino, è realizzato in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna, la Den Norske Opera di Oslo e la Canadian Opera Company di Toronto.

Dal 15 al 27 maggio presentiamo una nuova produzione dell’opéra romantique Hamlet di Ambroise Thomas. Per la prima volta al mondo in tempi moderni presentiamo in forma scenica la versione dell’opera con il ruolo di Hamlet affidato a un tenore anziché a un baritono (come tradizionalmente è invece stata sempre messa in scena); è infatti John Osborn, che ha entusiasmato il pubblico torinese nella Fille du régiment, a incarnare il principe triste, intonando il celebre monologo «Être ou ne pas être». Sara Blanch è Ophélie, la cui pirotecnica aria della follia è una vera sfida per i soprani di coloratura. Lo spettacolo ha la regia di Jacopo Spirei (al suo debutto al Regio) e la direzione di Jérémie Rhorer che, con la sua consueta sensibilità, saprà mettere in risalto le atmosfere contrastanti dell’opera. Hamlet vive una profonda crisi identitaria e di turbamento rispetto al suo ruolo nel mondo e incarna una gioventù tormentata, in conflitto con il mondo adulto. La sua ribellione contro il re, suo patrigno, riflette il conflitto generazionale e la lotta per l’indipendenza e l’autonomia.

L’ultima produzione della Stagione, Andrea Chénier di Umberto Giordano, vede il ritorno di artisti di grande statura vocale e interpretativa: Gregory Kunde, Maria Agresta e Franco Vassallo. L’opera, in scena dal 18 al 29 giugno, sarà presentata in un nuovo spettacolare allestimento di Giancarlo del Monaco, esperto regista di fama internazionale che si definisce “un innovatore nel segno della tradizione”. Il podio accoglierà nuovamente il giovane maestro Andrea Battistoni, dopo la sua brillante direzione della Bohème del 2022.

Abbiamo programmato anche per la Stagione 2024-2025 le Conferenze-concerto per presentare le opere al pubblico. Saranno condotte dalla giornalista Susanna Franchi, dalla musicologa Liana Püschel e dalla giornalista Elisa Guzzo Vaccarino per i balletti. Incontreremo gli interpreti protagonisti dello spettacolo, a volte affiancati da giovani cantanti, anche del Regio Ensemble, per l’esecuzione dei momenti musicali più celebri. Gli incontri sono a ingresso libero.

Proseguono anche gli appuntamenti con le Anteprime Giovani riservate al pubblico under 30, che nella Stagione in corso hanno permesso a 20.000 giovani di assistere ai nostri spettacoli d’Opera.

Continua il Bimbi Club, che permette di “combinare” la passione per l’opera con la cura dei figli: mentre i genitori si godono lo spettacolo, i bambini partecipano a divertenti laboratori musicali e teatrali.

Alla Stagione d’Opera e di Balletto si aggiungono la Stagione sinfonica e le attività dedicate alle Scuole e alle Famiglie, che presenteremo prossimamente.

Proseguiamo inoltre il percorso intrapreso per rendere il Teatro sempre più accessibile, con l’introduzione di alcune novità tra cui sottolineiamo: l’unione dei settori di platea C e D in un unico settore C ancora più conveniente; sarà più facile partecipare alle Prime e apprezzare insieme il nuovo titolo in scena grazie all’allineamento del prezzo alle altre recite e, inoltre, acquistare o rinnovare l’abbonamento sarà ancora più conveniente, infatti lo sconto rispetto alla somma dei singoli biglietti passa al 30%.


Festival delle Colline

Alla vigilia del trentesimo compleanno, il Festival delle Colline Torinesi - Torino Creazione Contemporanea - la storica rassegna teatrale, diretta Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla e organizzata da Tpe Teatro Astra - torna dal 12 ottobre al 10 novembre, con un'edizione, la ventinovesima, di ampio respiro che può contare su 7 prime, 6 produzioni, 15 spettacoli, 28 giorni di programmazione e 52 recite.

Il tema di quest'anno è guerre/migrazioni.
    Il Festival prosegue, per il quarto anno, il suo nuovo cammino di festival d'autunno ribadendo il rapporto con la creazione contemporanea anche grazie alla partnership progettuale con la Fondazione Merz, nei cui spazi, specie durante la settimana di ContemporaryArt, avranno luogo appuntamenti di teatro più performativo e/o sperimentale.
    Sarà El Conde de Torrefiel a inaugurare il festival con una performance, La luz de un lago (12 e 13 ottobre, Teatro Astra. Presentato con Piemonte dal Vivo in condivisione con Torinodanza) in prima nazionale.

La compagnia di Barcellona è diretta, come sempre, da Tanya Beyeler e Pablo Gisbert. Il pubblico torinese ha già conosciuto il loro lavoro in occasione delle applaudite presentazioni di La Plaza e Una imagen interior, dove la scena ricreava un'esposizione museale.
    Poi, dopo la felice partecipazione dell'anno passato con Il Terzo Reich, che proponeva le parole del potere e dei totalitarismi, prosegue il focus su Romeo Castellucci che nelle giornate di apertura presenta la performance Senza titolo (12 e 13 ottobre, Fondazione Merz), proposta condivisa dal Festival e da Tpe con il Teatro Stabile di Torino e la Fondazione Merz, che ospita l'allestimento. Concepita per la Triennale di Milano, parte dai corpi, da gesti primitivi reiterati, per trasformarsi in suono, in musica, preghiera, in suggestione visiva." Quando il teatro e le altre arti vogliono riflettere sul domani non possono dimenticarsi di questi conflitti. Già avvenuti, in essere e in potenza, tenendo conto, ad esempio, che il rapporto tra passato, presente e futuro va quotidianamente ripensato" commentano Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla.

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