Confesso, a me le Atp Finals non interessano. Eppure eccomi qui, a Palazzo Madama per la presentazione degli eventi legati alle Atp. Sono venuto con un unico scopo: incrociare l'assessore ai Grandi eventi Mimmo Carretta e riproporgli un paio di domande, senza risposta ormai da tre settimane, in merito al bando di Capodanno.
Rapido riassunto per gli immemori. Per organizzare il Capodanno in piazza Castello il Comune mette a bando quasi 900 mila euro e nomina una commissione composta non si sa da chi e incaricata di scegliere fra le varie proposte; ma prima che la procedura sia completata qualcuno fa filtrare i nomi del presunto vincitore del bando, la Fondazione Reverse, e della star, il cantante Tananai; ma il management di Tananai, piuttosto seccato, smentisce. Non è vero niente, Tananai non canterà a Torino per Capodanno.
A quel punto mi era sembrato lecito porre alcune domande: è vero che c'è la scappatoia dell'«artista equivalente», però chi certifica l'«equivalenza»? E comunque nella proposta vincitrice hanno promesso Tananai e la commissione su quell'artista ha fondato il suo giudizio: quindi, dopo questa imbarazzante pantomima, il bando sarà annullato e la procedura riaperta, oppure si andrà avanti come se niente fosse?
Dopo lunga e vana attesa di risposte, l'altro giorno provo a interpellare l'assessore alla Cultura Purchia, la quale mi spiega che il suo assessorato si occupa soltanto del concerto di musica classica del 1° gennaio, mentre la serata del 31 dicembre è di competenza per l'appunto dell'assessorato ai Grandi eventi. E allora eccomi qui che blocco Caretta prima che entri in conferenza stampa, e gli domando lumi sul famoso bando. Quella che segue è la fedele trascrizione di una doppia interlocuzione, prima con l'assessore e poi con un suo dirigente, che esito a definire «intervista». Diciamo che domandare è lecito e rispondere è cortesia. Sulle risposte, poi, ciascuno si regola come meglio crede. Cominciamo dall'«intervista» con Carretta.
Assessore, adesso che succede con il bando per Capodanno?
«C'è la commissione che sta valutando, stanno facendo le loro valutazioni...».
Quindi il bando si riapre?
«No, non lo so, perché c'è una roba tecnica dove io non ci voglio entrare...».
Vabbè, però...
«Però se entro poi dicono che la politica entra nelle valutazioni della commissione...».
Comunque il risultato è sotto esame, giusto?
«Sì, sub giudice».
Sub iudice.
«Sub iudice. Però devi parlare con il dirigente che conosce la procedura».
Pronti, il dirigente è Dario Destefanis e c'è pure lui alla conferenza stampa. Quindi lo abbordo, chiedo se gli posso rubare un istante, e lui – che fiuta l'aria infida – mi risponde «no». Un no sorridente, per cui insisto, ma senza fortuna: «Non posso... non rilascio dichiarazioni», si schermisce.
Ma davvero?
«Davvero».
Vorrei soltanto sapere di un bando pubblico...
«Devi parlare con Carretta».
Carretta mi ha appena detto di parlare con te...
«No comment».
Capito, ma così la gente penserà che ci sia sotto chissà che...
«La gente può pensare quello che vuole, giustamente, i cittadini... non conoscono le procedure amministrative».
Beh, però non è questione di procedure, se il bando è stato vinto promettendo il concerto di un artista che poi non c'è...
«No comment».
Prima o poi qualcosa dovrete pur dire!
«Certo, Capodanno si fa, abbiamo già tutto, l'artista, tutto...».
Ma se Tananai non c'è!
«Sì, c'è».
Ma quando mai?
«C'è un altro».
Appunto, non è quello che indicato nella proposta che ha vinto il bando, non mi pare la stessa cosa...
«No comment».
Il dirigente si dirige altrove, e io sono ancora qui. Qui con le mie domande.
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