Nulla a questo mondo è del tutto inutile: nemmeno i fessi, la cui utilità consiste nel fare gli interessi di chi fesso non è. Quindi è del tutto logico che una signorina molto popolare su «Only Fans» usufruisca di tale opportunità, lanci un crowdfunding per tirare su 15 mila euro per rifarsi il seno e nel giro di poche ore raggiunga e superi tale cifra.
In una città che piange miseria ogni santo giorno, è un fenomeno sociologico interessante che taluni sgancino il proprio denaro per finanziare i pettorali altrui, presumo considerando ciò una degna «opera di bene».
Ma ad offrire un più vivido ritratto della Torino (e dell'Italia) contemporanea contribuisce un altro crowdfunding, proposto da Palazzo Madama per raccogliere 50 mila euro necessari per acquistare sul mercato antiquario gli smalti mancanti del prezioso cofano di Guala Bicchieri. Tale crowdfunding, aperto lo scorso marzo, finora ha raccolto circa 30 mila euro. Trentamila euro in sette mesi per donare un tesoro artistico a un nostro museo; quindicimila in un paio di giorni per rimpinguare le grazie di una signora nota solo al pubblico di «Only fans». Viviamo in un'epoca e in un paese formidabili.
Peraltro Palazzo Madama promette un «reward», una piccola contropartita ai donatori più generosi: ingressi gratuiti, abbonamenti, visite guidate. Nessun «reward» invece è previsto per gli aderenti alla colletta mammaria: il che mi pare ingiusto, ma questi sono fatti loro. Mentre sarebbero fatti delle anime veramente caritatevoli proporre un crowdfunding per regalare – qualora fosse possibile – un paio di neuroni a chi era assente quando li hanno distribuiti. Perché, ancora una volta, la favola bella della signora di «Only fans» dimostra che in questa città non mancano i soldi, mancano i cervelli.
In una città che piange miseria ogni santo giorno, è un fenomeno sociologico interessante che taluni sgancino il proprio denaro per finanziare i pettorali altrui, presumo considerando ciò una degna «opera di bene».
Ma ad offrire un più vivido ritratto della Torino (e dell'Italia) contemporanea contribuisce un altro crowdfunding, proposto da Palazzo Madama per raccogliere 50 mila euro necessari per acquistare sul mercato antiquario gli smalti mancanti del prezioso cofano di Guala Bicchieri. Tale crowdfunding, aperto lo scorso marzo, finora ha raccolto circa 30 mila euro. Trentamila euro in sette mesi per donare un tesoro artistico a un nostro museo; quindicimila in un paio di giorni per rimpinguare le grazie di una signora nota solo al pubblico di «Only fans». Viviamo in un'epoca e in un paese formidabili.
Peraltro Palazzo Madama promette un «reward», una piccola contropartita ai donatori più generosi: ingressi gratuiti, abbonamenti, visite guidate. Nessun «reward» invece è previsto per gli aderenti alla colletta mammaria: il che mi pare ingiusto, ma questi sono fatti loro. Mentre sarebbero fatti delle anime veramente caritatevoli proporre un crowdfunding per regalare – qualora fosse possibile – un paio di neuroni a chi era assente quando li hanno distribuiti. Perché, ancora una volta, la favola bella della signora di «Only fans» dimostra che in questa città non mancano i soldi, mancano i cervelli.
(Uscito sul Corriere di ieri e non disponibile on line)
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