Domani al Regio debutta il progetto "Manon Manon Manon", che propone per tutto il mese, in serate diverse, le tre opere di Puccini, Massenet e Auber: una produzione epica, ideata dal sovrintendente Mathieu Jouvin, che riporta il nostro teatro al centro dell'attenzione dell'ambiente lirico europeo. Sui giornali se ne parla da tempo, e presumo che tale sovrabbondanza di informazioni giustifichi la singolare circostanza per cui l'altra sera, a cena a casa Jouvin, il sovrintendente ed io abbiamo amabilmente conversato della qualunque, di alta cucina e di vini pregiati, di cancel culture e di surf, di Asterix e di toreri, di famiglie e di luoghi del cuore, di libri e di filosofie di vita, di tutto insomma tranne che di "Manon".
È impossibile condensare in una pagina di giornale le conversazioni di una piacevole serata amicale, ma ci ho provato comunque: Se vi interessa conoscere un Mathieu Jouvin privato, fuori dall'ufficialità del sovrintendente, trovate il risultato del mio tentativo sul Corriere di oggi, oppure a questo link.
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