Lorusso e Damilano con il coordinatore del Torino Pride |
Ho seguito ieri sera l'incontro con Damilano e Lorusso organizzato dal Coordinamento del Torino Pride. Immaginavo che si sarebbe parlato anche di Lovers, e volevo sentire l'opinione dei due candidati sul Festival. La domanda c'è stata. Lorusso ha ribadito che Lovers deve mantenere la sua specificità e identità. Damilano ha invece adombrato la possibilità di accorpare Lovers al Tff, "pur mantendendone l'identità" ("ne ho parlato con il presidente Luxuria...", precisa, e il conduttore lo corregge, "la presidente", e comunque sbagliano tutti e due perché Luxuria è la direttrice di Lovers), e ha di nuovo tirato fuori la sua stravagante idea - già scodellata quand'era presidente del Museo del Cinema - di spostare il Tff in estate, per "arricchire l'offerta turistica".
La storia dei festival d'estate era già stata bocciata a suo tempo dall'allora direttrice del Tff, Emanuela Martini, che in materia di festival cinematografici la sa più lunga di Damilano. Quindi riporto le sue parole di allora: "A maggio c'è Cannes, e subito dopo comincia la corsa per Venezia. Se il Torino Film Festival fosse a giugno, non riusciremmo ad avere film inediti, come un festival che si rispetti: le produzioni che non sono andate a Cannes in quel periodo puntano a Venezia, per noi non ci sarebbe spazio. Non a caso l'unico festival in quel periodo è Cinema Ritrovato di Bologna, che per una scelta precisa presenta soltanto vecchi film". Anche allora Damy non l'aveva presa bene: non è il tipo che ami essere contraddetto. Ma i fatti sono fatti: d'estate si fanno le rassegne estive, i cinema all'aperto, le proiezioni sull'erba. Quelle sì, sono cose che van bene per i turisti. I festival seri, come devono restare il Tff, Lovers e Cinemambiente, sono un'altra roba. Quanto all'accorpamento di Lovers al Tff, è un'altra vecchia idea che serpeggia sottotraccia da anni. A quanto si dice in giro, al Museo del Cinema non dispiace, perché consentirebbe di risparmiare qualche soldo. Va detto che già oggi, unificando i servizi e la sede dei festival, si sono realizzate importanti economie di scala, per cui l'accorpamento tout court suonerebbe, come dire?, piuttosto punitivo.
Vabbé, questa è la parte del dibattito che mi interessava come cronista culturale. Taccio sul resto, se volete c'è questo link per vedere il dibattito. Che comunque non è piaciuto a Damilano: al termine, seccato, lo ha definito "tendenzioso" (poi però su Fb ha ringraziato). Povero: ma se diventa sindaco, cosa dirà delle bordate d'accuse e critiche e sberleffi che qualsiasi sindaco incassa quotidianamente?
P.S. Che poi, per amor di precisione, mi risulta da fonte molto attendibile che sì, Luxuria ha parlato con Damilano dell’accoppiamento di Levers, ma solo per dichiararsi del tutto contraria a tale prospettiva.
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