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LA FETTA PIU' GROSSA: I SOLDI DELLA REGIONE, CHI NE APPROFITTA E CHI RESTA FREGATO

La parte del leon (2017, taglio della torta per i 40 anni di Settembre Musica )
Devo essere grato a quattro consiglieri comunali del M5S (Fornari, Giovara, Ferrero, Russi). Una loro recente interpellanza mi ha infatti consentito di farmi un'idea precisa degli interventi economici della Regione a sostegno dei beni e delle attività culturali a Torino. E di scoprire una grave disparità nel trattamento riservato a Torino rispetto al resto del Piemonte.
Voglio dire: accade sempre più sovente che i soldi della Regione salvino le chiappe a istituzioni torinesi che altrimenti finirebbero malissimo (esempio preclaro la Fondazione Musei); e ancora di recente ho potuto rilevare che la massima parte del sostegno finanziario alle iniziative del Weekend dell'Arte Contemporanea a Torino arriva dalla Regione. Tanto per fare un  paio d'esempi. 
D'altronde mi risulta che la principale rimostranza che da sempre il territorio piemontese muove all'ente Regione è di essere troppo "Torinocentrico". In pratica le altre zone del Piemonte rimproverano alla Regione di favorire il capoluogo.
Potete dunque immaginarvi lo stupore quando, leggendo l'interpellanza dei sullodati consiglieri, apprendo che le cose non starebbero così, anzi: la Regione, sospettano i quattro, penalizzerebbe gravemente Torino.
L'interpellanza, e la conseguente replica della Regione, mi hanno guidato per mano a una scoperta che vi svelerò, mefistofelicamente, soltanto alla fine di questo post.  Prima però vi tocca di leggere (mi raccomando, con attenzione) le carte: ovvero l'interpellanza dei quattro e la replica della Regione.
Cominciamo quindi dall'interpellanza, la 04703 presentata il 22 ottobre scorso e intitolata "Chiamparino e l'assessore Parigi dimenticano 'volutamente' la Città di Torino?". Scrivono il primo firmatario Fornari e i suoi colleghi Russi, Giovara e Ferrero (questi ultimi particolarmente esperti in temi culturali e pertanto ospiti abituali del blog):

PREMESSO CHE

- in data 1 ottobre 2018, la I Commissione del Consiglio Regionale ha approvato un elenco di interventi relativi ai beni culturali e alle strutture turistiche che, su proposta della Giunta, la Regione Piemonte finanzierà nel biennio 2018-19 attraverso specifici accordi di programma con i Comuni interessati, per un totale di 12 milioni di Euro; 
- per il Comune di Torino, l'unico intervento finanziato riguarda il recupero funzionale e messa a norma dell'ex asilo Principessa Isabella di via Verolengo con un importo di Euro 300.000, di cui il Comune dovrà cofinanziare il progetto con altri 100.000 Euro; 
- nel resto del Piemonte invece l'elenco degli interventi programmati è cosi ripartito: 
- Vercelli - Restauro della chiesa di Sant'Andrea - 2.300.000 Euro; 
- Montà - Ristrutturazione ed adeguamento della struttura ipogea di piazza Vittorio Veneto, nell'ambito del progetto del Museo diffuso del tartufo - 1.800.000 Euro; 
- Alba - Completamento di interventi di ristrutturazione ed adeguamento della manica dell'ex liceo Cortile della Maddalena, nell'ambito del progetto del Museo diffuso del tartufo - 1.200.000 Euro; 
- Unione Montana Valle Stura - Interventi strutturali sul patrimonio edilizio storico, al fine di migliorare il sistema di offerta turistica legato al comprensorio termale di Vinadio - 1.000.000 Euro; 
- Mango - Ristrutturazione e restauro del castello, sede dell'Enoteca regionale "Colline del Moscato" - 750.000 Euro; 
- Chiusa San Michele - Realizzazione dell'Ostello Pellegrini - 600.000 Euro; 
- Castellamonte - Ristrutturazione e adeguamento del Museo della Ceramica - 550.000 Euro; 
- Frinco - Acquisto e riqualificazione del castello - 550.000 Euro; 
- Revello - Ristrutturazione edificio ex cinema per la realizzazione di una struttura polivalente ad uso socio-culturale e turistico - 500.000 Euro; 
- San Benedetto Belbo - Realizzazione ostello e recupero dell'edificio "Censa di Placido" - 400.000 Euro; 
- Monastero Bormida - Riqualificazione del castello e del suo compendio - 400.000 Euro; 
- Viù - Realizzazione Ostello dei pellegrini attraverso l'ampliamento della struttura esistente - 350.000 Euro; 
- Chieri - Restauro e consolidamento del Complesso storico dell'Oratorio San Filippo - 300.000 Euro; 
- Benevello - Acquisto e rifunzionalizzazione del castello - 200.000 Euro; 
- Cavallermaggiore - Ristrutturazione edilizia dei locali adibiti a biblioteca e riqualificazione aree pubbliche esterne - 200.000 Euro;
- Collegno - Interventi strutturali per il complessivo recupero della Certosa Reale - 200.000 Euro;
- Levice - Riqualificazione Palazzo Scarampi - 200.000 Euro; 
- Savigliano - Completamento degli interventi di ristrutturazione e adeguamento di Palazzo Cravetta - 200.000 Euro; 
VISTO 
che in occasione della fase finale dei Mondiali di Pallavolo che si sono svolti a Torino dal 26 al 30 settembre 2018, il Presidente FIPAV Regionale ha sottolineato come la Regione Piemonte si era promossa per questo mondiale promettendo inizialmente un contributo di 300.000 Euro, poi ridotto a 150.000 e infine mai riconosciuto, lasciando il Comune di Torino da solo e obbligato a coprire per intero la spesa totale della manifestazione; 
IN CONSIDERAZIONE DEL FATTO
che dal rapporto "Dati statistici sul Turismo in Piemonte" (2017), elaborato dall'Osservatorio Turistico Regionale, il numero totale degli "Arrivi" in Piemonte è stato stimato in 5.179.986, di cui 1.263.290 nella città di Torino, circa il 25% del totale dei turisti in Piemonte; 
INTERPELLA 
La Sindaca e l'Assessore competente per sapere: 
a) se ritiene congruo che alla Città di Torino sia stato riconosciuto un investimento di soli 300.000 Euro su 12.000.000 Euro totali in Piemonte, circa il 2,5% della spesa totale
b) se ci sono state interlocuzioni tra gli esponenti della Giunta Regionale e la Città di Torino per quantificare e individuare l'unico intervento finanziato sulla città; 
c) su quali basi oggettive è stato riconosciuto alla Città un investimento pari al 2,5% della spesa totale, tenuto conto che gli arrivi/turisti nella nostra città nell'anno 2017 ammontano a circa il 25% del totale arrivi/turisti del Piemonte.

Appena giunta notizia dell'interpellanza, dalla Regione si premurano di sollevare sindaco e assessore dall'onere di rispondere su materie che forse non conoscono a menadito. Quindi gli uffici regionali inviano a Palazzo Civico il promemoria che pubblico qui di seguito, e che considero prezioso per chi, come me, si occupa quotidianamente di conti e bilanci economici in ambito culturale. Trattasi in effetti di un efficace riassunto delle somme che la Regione destina a Torino per i settori cultura e turismo. 
Ecco il testo, ricco di dati. Evidenzio in neretto quelli che ritengo più significativi, ma voi leggeteli tutti se volete il quadro completo:

Le politiche regionali in materia di cultura e turismo sono volte a considerare l’intero territorio regionale, ripartendo i contributi in base alle diverse esigenze, anche in rapporto alle risorse complessive a cui i comuni possono accedere. La valutazione è effettuata complessivamente e non in riferimento alle singole misure.
Per quanto concerne gli investimenti si ricorda che la Città di Torino può accedere al Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014 – 2020 (PON METRO), insieme ad altre 13 città in Italia, che complessivamente ha una dotazione di 893.000.000.
Nella programmazione dei Fondi FSC, concordati tra Ministero e Regioni, per il Piano Cultura e Turismo sono previsti per interventi nel territorio della Città:
15.000.000 per Cavallerizza e Musei Reali
4.400.000 per Palazzo Carignano
2.000.000 per Museo Regionale di Scienze Naturali
2.000.000 per Borgo Medievale
Per un totale di Euro 23.400.000 su 62.510.000, pari al 37,43%

Inoltre nel Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali anni 2014-2015 sono stati previsti 7.000.000 per il Polo Reale di Torino e nel Programma degli interventi della Legge di stabilità 2016 Euro 500.000 per la Basilica di Superga.
Il FESR 2014-2020 ha previsto per i Giardini Reali Euro 1.500.000.

A questi interventi si aggiungono Euro 300.000 stanziati con fondi regionali per il recupero funzionale e messa a norma dell’ex asilo Principessa Isabella di via Verolengo, citati nell’interpellanza, e 100.000 Euro per la riqualificazione del Torino Youth Centre, frutto dei un accordo tra Regione Piemonte e Città di Torino.
Si aggiungono inoltre le risorse in parte corrente con cui la Regione Piemonte sostiene annualmente Associazioni e Fondazioni culturali con sede in Torino per un ammontano di euro 14.440.000 su complessivi euro 29.070.500, riconosciuti all'intero territorio regionale. Si evidenzia quindi che alla città di Torino vengono riconosciuti interventi pari al 49,53%.
La direzione interviene in modo considerevole, sempre con le risorse in parte corrente, anche in ambito turistico e sportivo con un contributo all'Agenzia Turistica locale Turismo Torino e provincia per euro 1.739.785,85 su complessivi euro 4.632.487,95 riconosciuti all'intero territorio regionale, (si evidenzia quindi che alla città di Torino vengono riconosciuti interventi pari al 37%) e, con un contributo per i grandi eventi della Città di Torino di euro 342.324 (la tappa Giro d'Italia, la Tutta Dritta, il Basket preolimpico e la ginnastica artistica) su un totale destinato all'intero territorio regionale di euro 1.585.074,44 (si evidenzia quindi che alla Città di Torino vengono riconosciuti interventi pari al 21,59%)
Si ricorda inoltre che, proprio per dare un sostegno speciale al Comune di Torino per un ulteriore incremento di attività culturali, nel 2016 sono stati stanziati 7.000.000 con Legge 24/2016 e nel 2017 1.000.000 con DGR 1-6187 del 19.12.2017.
Appare quindi evidente da quanto dettagliato che la Regione Piemonte interviene considerevolmente nel sostegno delle attività culturali, turistiche e sportive della Città di Torino.
Per quanto riguarda il riferimento al finanziamento dei Campionati mondiali di pallavolo si precisa che l’evento era stato inserito nel programma annuale degli eventi della Regione Piemonte,(ex DGR 6799 del 27 aprile 2018) ma gli organizzatori non hanno presentato alcuna domanda sul bando dedicato agli eventi sportivi di portata internazionale, né alcuna altra richiesta formale è stata presentata per ottenere tale contributo.
In conclusione si precisa che non è possibile determinare la congruità dell'intervento regionale a favore della Città di Torino in ambito culturale, turistico e sportivo considerando il contributo attribuito ad un solo intervento, dovendosi invece valutare l'intera politica regionale a sostegno delle iniziative condivise con la stessa.
Da quanto sopra descritto si evince che gli uffici regionali intrattengono da anni costanti e regolari rapporti di collaborazione con la città di Torino.


Posso dire? In base a quanto ricordato dai consiglieri comunali interpellanti ("il numero totale degli "Arrivi" in Piemonte è stato stimato in 5.179.986, di cui 1.263.290 nella città di Torino, circa il 25% del totale dei turisti in Piemonte") e - aggiungo io - all'innegabile dato di fatto che la popolazione di Torino (884.733 abitanti) rappresenta circa il 20 per cento dei residenti in Piemonte (4.375.865) appare evidente che gli interventi della Regione sono effettivamente sbilanciati a favore di Torino (che riceve, ad esempio, il 37,43 per cento dei Fondi FSC per gli edifici d'arte e addirittura il 49,53 per cento delle risorse in parte corrente per fondazioni e associazioni, senza contare contributi sparsi, stanziamenti  assortiti e sostegni speciali) con evidente svantaggio e nocumento per il resto del Piemonte. Senza dimenticare che fra gli interventi regionali nel "resto del Piemonte" rientrano anche realtà come la Reggia di Venaria e il Castello di Rivoli, che forse un qualche beneficio turistico e sociale generano financo nella pur remota Torino.
Qualcuno - magari un torinese egoista - potrà obiettare che nel 2017 i 49 musei del sistema metropolitano di Torino hanno avuto 5,4 milioni di visitatori contro 1,3 milioni dei 135 musei nel resto del Piemonte. Prendiamo pure atto di ciò, per eventuali correttivi di un intervento che appare comunque indifferibile. Resta in ogni caso necessario - e direi doveroso - che la Regione al più presto modifichi la rotta e reindirizzi altrove all'incirca la metà dei denari che attualmente destina al patrimonio artistico torinese e alle associazioni e fondazioni culturali con sede e prevalente area d'intervento a Torino.
Questo affinché i consiglieri comunali di tante ridenti località del Piemonte, da Alba a Frinco, da Benevello a Vercelli, da Ivrea a Gavi e Nizza Monferrato, per non dire della vivace Cuneo e dell'inquieta Verbania, non abbiano a dolersi con i propri sindaci e assessori del trattamento iniquo riservato dall'ente regionale alle loro belle e vivaci cittadine. Il resto del Piemonte pullula di iniziative, festival, mostre, manifestazioni e attività culturali che meritano un appoggio sempre più concreto e convinto. O quanto meno proporzionato alla popolazione residente e ai flussi turistici della zona. Tutto questo con l'immutato auspicio che i contributi regionali vengano in futuro pagati con una puntualità finora chimerica. 
Va a onore e merito dei quattro attenti consiglieri torinesi l'aver evidenziato una intollerabile situazione che tanto smaccatamente privilegia Torino.
Quanto al patrimonio artistico e alle associazioni e fondazioni culturali torinesi, sono più che certo che il Comune di Torino vorrà farsi carico delle somme che verranno a mancare in conseguenza della più equa redistribuzione delle risorse regionali.

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