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Visualizzazione dei post da maggio 1, 2022

EUGENIO ALLEGRI SE N'E' ANDATO: AVEVA 66 ANNI

Eugenio Allegri (ph. Paolo Ranzani) È mio triste dovere pubblicare quanto segue: Si è spento ieri sera, all'età di 66 anni, Eugenio Allegri. Ne danno il triste annuncio la moglie Susanna, i fratelli e la sua storica collaboratrice Serena Guidelli. Nato a Collegno e diplomato nel 1979 alla Scuola Galante Garrone di Bologna, Eugenio Allegri è stato attore e regista di riconosciuto talento, lavorando, fra gli altri, con Leo De Berardinis, Dario Fo, Gabriele Vacis, Vittorio Franceschi e Leo Muscato. Il suo volto e la sua voce sono indissolubilmente legati a  Novecento  di Alessandro Baricco, che ha portato in scena per oltre vent’anni sui palcoscenici italiani ed europei. Nel 2009 aveva riaperto il Teatro Carignano appena restaurato come protagonista dello  Zio Vanja  di Anto n  Cechov,   diretto da Gabriele Vacis,  che nel 2012 lo scelse anche per  Rusteghi  di Goldoni.   Nel 2016 aveva accettato la sfida di Dario Fo di dirigere il giovane Matthias Martelli in una nuova e apprezzata v

WHAT A CIRCUS, WHAT A SHOW: C'E' EUROVISION, TIRIAMOCELA ALLA GRANDE

Oh what a circus: un autocompiaciuto schieramento per celebrare l'avvento dell'Eurosong Oh what a circus, oh what a show , canta Banderas in Evita . Stamattina - forse suggestionato dalla versione inglese ("Torino, what a show!") del geniale slogan "Torino che spettacolo!" - mi sentivo molto Banderas, durante l'inaugurazione della sala stampa dell'Eurovision esoticamente chiamata "media center" e allestita nella corte medievale di Palazzo Madama; e sì, potete scommetterci, i giornalisti non hanno mai visto una sala stampa così aulica e suggestiva, una location che lo stanzone dell'Ariston je spiccia er bagno, date retta a un cretino che in quello stanzone ci è invecchiato.  La più bella sala stampa di sempre, a Palazzo Madama Quindi ok, la sala stampa dell'Eurovision è una figata mai vista (peccato che per arrivarci i giornalisti debbano passare sotto i ponteggi della facciata, che non è un bel vedere...). Ora: il paragone con l

ARTE NELLE PERIFERIE? L'ESEMPIO DI DALISI

L'elegante cortile di Palazzo Costa Carrù della Trinità, su cui si affaccia il Circolo del Design Quando mi hanno invitato a visitare la mostra "Riccardo Dalisi '71-'74. Il Rione Traiano di Napoli e la partecipazione come progetto", che si è aperta ieri al Circolo del Design, non pensavo proprio di andarci. La mia ignoranza è grande, e immensa in materia di design, e confesso che non avevo mai sentito nominare Riccardo Dalisi né tantomeno il Rione Traiano. Poi mi ha colpito una frase del comunicato stampa: "Il rapporto del designer e architetto ( Dalisi, NdG ) con il quartiere ( il Rione Traiano, NdG ) iniziò nel 1969, quando incoraggiò i ragazzi di strada a progettare - liberi dagli effetti inibitori del sistema formativo - piccoli arredi ed elementi architettonici con materiali semplici come legno, spago e fili di metallo... operazioni in cui il momento progettuale si configurava come uno strumento atto a suscitare interesse, partecipazione e spirito collet

IL PRINCIPE E L'OMONE

Steve Della Casa e Francesco De Gregori in studio durante una puntata di "Hollywood Party" Steve Della Casa e Francesco De Gregori dai microfoni di "Hollywood Party" alla serata inaugurale del Tff. Oggi Steve ha dato l'annuncio ufficiale: il prossimo 25 novembre il Principe e l'Omone si ritroveranno davanti al pubblico del Regio per parlare di cinema - per la precisione di "Beatles, Rolling Stones e Dylan al cinema" - in una "special edition" in diretta del programma di RaiRadio3 di cui Della Casa è conduttore storico e De Gregori frequentatore quasi abituale.  Così Steve, dopo Malcolm McDowell, porta a casa (scusate il calembour) un altro nome eccellente per il suo Festival del quarantennale. Ma nel caso specifico non sono sorpreso: l'amicizia fra Steve e Francesco è nota e dura ormai da un decennio. I due si sono conosciuti nel 2012 alla Mostra del Cinema di Venezia , dove De Gregori era arrivato per la presentazione di "Finest

IL PARADISO DELLO SPETTATORE

Christian La Rosa e Giuliana Vigogna nel "Misantropo"in scena al Carignano (ph. Luigi De Palma) Confesso: sono anch'io una vittima dello stress post-traumatico da covid, aggravato dalla mia nativa pigrizia. Il lockdown mi ha reso, se possibile, ancor più dipendente dal comfort della mia comoda casetta, quindi esco malvolentieri, e quasi mai la sera. Al cinema e a teatro vado pochissimo, provando peraltro enormi sensi di colpa. Sono stati forse i miei sensi di colpa, o più probabilmente l'affetto smisurato che nutro per Carla Galliano, a trascinarmi ieri fuori di casa, accettando l'invito misto al rimprovero ("non ti vediamo mai...") dell'adorata Carlina ad assistere al Carignano alla prima del "Misantropo" nel nuovo allestimento dello Stabile per la regìa di Leonardo Lidi. Lo spettacolo ha confermato quanto già sospettavo: sono un asino, dovrei farmi furbo e darmi una mossa vincendo un'indolenza che chissà quante belle occasioni mi fa

EVE FRA LE DRAG: E' LO SPIRITO DEL LOVERS

Evelina Christillin - ospite ieri sera a Lovers per un dibattito su sport e omosessualità - posa divertita fra le due drag queen Karma B dopo essere stata affettuosamente nominata da Vladi Luxuria "trans ad honorem": è un'immagine che meglio di mille parole descrive lo spirito del festival che si conclude stasera, un festival che come sempre ha affrontato argomenti seri e importanti senza rinunciare al sorriso .  E i motivi per sorridere - al Festival, s'intende... - non mancano. Ieri, al tradizionale pranzo  offerto dal "supporter storico" Luca Poma, la soddisfazione era evidente. Angelo Acerbi, imprescindibile braccio destro dei direttori di Lovers, sintetizzava così la situazione: "Le sale sono affollate, il pubblico è contento, c'è anche il sole... Di che potremmo lamentarci?". Certo non si lamenta Luxuria, confermata sul campo per altri tre anni di direzione dal presidente del Museo Enzo Ghigo. Ma la direttrice prima di firmare il rinnovo