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Visualizzazione dei post da dicembre 3, 2023

COSA DICONO I NUMERI DEL TFF

Ma insomma, il Tff è andato bene o è andato male? A occhio, frequentando le sale affollate e ascoltando i commenti soddisfatti, quasi tutti avevamo ricavato l'idea di un grande successo. Adesso i freddi numeri, diffusi qualche giorno fa, raccontano di sale occupate al 53,62% e di pubblico in calo, a fronte comunque di un incasso maggiore. Si è parlato di oltre 5 mila presenze in meno rispetto allo scorso anno, ma di queste circa una metà, quella degli spettatori paganti, richiede un ragionamento (le presenze agli eventi gratuiti, si sa, vanno e vengono e si stimano a occhio). Quindi guardiamo i numeri. I dati dell’edizione 2023 sono i seguenti: 44.114 presenze ( furono 49.622 la scorsa edizione ) suddivise in 35.114 spettatori agli eventi a pagamento (e qui, attenzione, nel 2022 i paganti erano 37.622, quindi 2.508 in più rispetto a quest'anno) e 9.000 spettatori agli eventi gratuiti tra cui masterclass, proiezioni stampa e ad ingresso libero, programma musicale Fuori Campo ed

UN VIA VAI DI DIRETTORI

Il valzer dei direttori è da sempre uno dei miei trastulli favoriti. L'altro ieri, lunedì, prendendo spunto dall'imminente (si spera...) e pur parziale riapertura del Museo Regionale di Scienze Naturali, ho pubblicato sul Corriere questo articolo che non è reperibile on line. Stavolta ci siamo. La notizia non è ancora ufficiale, ma tutto lascia presumere che il presidente Cirio potrà mantenere l'impegno di dodici mesi fa: tenere la sua conferenza d'inizio 2024 in un Museo Regionale di Scienze Naturali finalmente riaperto dopo l'esplosione del 3 agosto 2013 che segnò l'inizio di un incredibile calvario: oltre dieci anni – e tre giunte - di promesse deluse, inghippi burocratici, sonnolenti lavori e sovrumani silenzi. Chiariamoci subito: “riaperto” è un'espressione forte. Diciamo che sarà una “riaperturina”: se tutto andrà bene, da metà gennaio, subito dopo la conferenza di Cirio, si potranno visitare soltanto le sale al primo piano del palazzo di via Giolitti

SOTTODICIOTTO, BENZINA PER CRESCERE

Sabato 16 dicembre "Maratona Zerocalcare" a Sottodiciotto Come sempre, Sottodiciotto - dal 14 al 18 dicembre al Massimo - chiude l'annata dei cinefestival. Festival a basso budget e alte performance, nonché altissimo impatto sociale, capace di parlare a giovani e giovanissimi e al tempo stesso offrire anche al pubblico adulto una programmazione di eccellente qualità, Sottodiciotto da quasi un quarto di secolo svolge una funzione preziosa sul piano educativo: avvicina al cinema le nuove generazioni, stimola il pensiero, propone spunti di riflessione, costruisce il futuro. Di conseguenza le istituzioni pubbliche sono prodighe di lodi per Sottodiciotto. Le lodi, si sa, non costano nulla. Quanto ai soldi, beh, qualche segnale positivo (o quantomeno non negativo) mi sembra di intravvederlo. Il Comune - che tramite Iter, l'Istituzione Torinese per l'Educazione Responsabile, organizza il Festival al fianco di Aiace Torino - quest'anno ha stanziato per Sottodiciotto

L'ULTIMO DUELLO DEL PISTOLERO STEVE

  Il Tff è finito in gloria, e a quest'ora avrete già letto di tutto e di più, per cui non intendo tediarvi con cronache e commenti ulteriori. Approfitto invece dell'occasione per raccontarvi una storia non raccontata benché sia rimasta sotto gli occhi di tutti, seppure sottotraccia, per l'intero Festival. La storia del lungo addio di Steve Della Casa, il quale, con gusto davvero cinefilo, ha costruito con la sua prediletta retrospettiva dedicata a John Wayne una narrazione autobiografica di se stesso alle prese con il suo ultimo Festival e il suo vagheggiato futuro di cincinnato/pensionato intento alle opere dei campi. La narrazione s'inizia esattamente dall'inizio, anzi, dal pregresso: dallo Steve che ai tempi della sua prima direzione del Tff, vent'anni fa, dichiarava "finché ci sarò io al Festival, ci saranno i western al Festival". Impegno mantenuto, anche vent'anni dopo. E a confermarlo è subito arrivato il manifesto del Tff41: l'immagine