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Visualizzazione dei post da ottobre 8, 2017

TORINO BARACCA: PIAZZA VITTORIO E' DI NUOVO SOTTO ATTACCO

Piazza Vittorio, oggi: bubbone medium, scempio evidente L'hanno fatto di nuovo. Un bianco bubbone è spuntato nella notte ad oltraggiare piazza Vittorio. Dai cartelli all'esterno, si deduce che ospiterà la manifestazione alcolica "Portici diVini" (a parte la frustra spiritosata, grazie di cuore: sentivo davvero la mancanza di una Fiera dei Vini in pieno centro...). L'impatto non è troppo diverso da quello  dell'immane obbrobrio che devastò la piazza a fine novembre 2015 . Va detto che le dimensioni del pittoresco pallone odierno sono ridotte, rispetto al gigantesco scempio di due anni fa. Ma non mi pare una scusante: fra un calcio sui coglioni e un calcio negli stinchi, preferisco ancora il calcio negli stinchi; ma se possibile eviterei comunque. Piazza Vittorio, 25/11/2015: bubbone extra-large, scempio inguardabile La differenza più rilevante sta nel fatto che allora il sindaco era Piero Franco Rodolfo Fassino, che si beccò una caterva di meritatis

LOVERS: SETTEMILA PRESENZE IN MENO E RISCHIA L'ACCORPAMENTO. MA VOGLIAMO PARLARE DEGLI SPONSOR?

Irene Dionisio e Giovanni Minerba, direttrice e presidente Mi spiace insistere sulla questione delle presenze al Lovers Film Festival . Proprio non vorrei, non mi entusiasma e non è il momento. Incombe l'accorpamento Quella delle presenze a Lovers è una storia brutta, vecchia e ormai stucchevole , e so benissimo che non fa bene al festival; tanto meno oggi che la nuova presidente del Museo del Cinema, Laura Milani, a quanto sento dire, non esclude l'eventualità - per realizzare le famose "economie di scala" - di trasformare proprio Lovers in una semplice "costola" del Torino Film Festival. D'altronde la presidente me l'aveva detto tre settimane fa : "Si possono migliorare certi meccanismi, oggi non c'è coordinamento tra i festival. Potremmo intervenire per rendere il sistema più efficiente". E Laura Milani non mi sembra il tipo che perde tempo tra il dire e il fare. La verità non è negoziabile Però mi spiace davvero per Lov

VIEW: IL SUCCESSO CRESCE, I CONTRIBUTI MOLTO MENO

Joe Letteri in carriera ha ricevuto quattro Oscar per gli effetti speciali (Avatar, Il Signore degli Anelli-Le Due Torri, Il Signore degli Anelli-Il Ritorno del Re e King Kong). Ed è soltanto uno dei relatori che parteciperanno a View 2017. Maria Elena Gutierrez è una piccola donna d'acciaio che da diciotto anni si sbatte per far vivere e crescere a Torino la sua creatura View Conference, una delle più importanti manifestazioni al mondo nel settore dell'animazione digitale, degli effetti speciali, della realtà virtuale e del gaming : la vetrina internazionale di un settore artistico e produttivo che ormai ha superato l'industria cinematografica tradizionale per peso economico e influenza sulla vita quotidiana di ciascuno di noi. Oggi al Circolo dei Lettori hanno presentato la diciottesima edizione di View Conference (23-27 ottobre) e la tredicesima del View Fest  che la precede dal 20 al 22: come sempre, sarà una lussureggiante sfilata di premi Oscar e tycoon degli st

NEWS DALLA CITTA' DEI CONTI MASCETTI

"Il declino silenzioso di Torino, ora la città si sente tradita" (Luigi La Spina, La Stampa, 6 ottobre) "Appendino: la mia città non è in declino, Torino è una re altà che cresce" (Chiara Appendino, La Stampa, 7 ottobre) ma anche "La situazione della città è drammatica e lo è perché nei cinque anni passati è stata nascosta la verità e non si è avuto il coraggio di affrontare una situazione difficile" (dichiarazione di Chiara Appendino a La Stampa, 4 ottobre) Non mi sarei mai permesso di intromettermi in un dibattito così alto tra gente tanto più informata e più coerente di me.  Ma oggi la strada mi chiarito le idee. O forse no.

NARRAZIONI JAZZ SENZA PACE, CERCANO UN NUOVO DIRETTORE

Zenni fra Appendino e Leon alla presentazione di Narrazioni Jazz lo scorso aprile Narrazioni Jazz cambia ancora , dopo il suo primo, incerto exploit . A quanto mi risulta da fonte credibile, sono cominciate  in gran segreto le manovre per sostituire il direttore storico Stefano Zenni, sopravvissuto per un solo anno alla morte del Torino Jazz Festival.  Spero che, nel caso, abbiano avuto la decenza di dirglielo. A lui va comunque l'onore delle armi: ha fatto quel che poteva, ma ormai poteva ben poco .  In effetti Narrazioni Jazz avrebbe deluso persino i suoi inventori comunali . L'assessore Francesca Leon, in ossequio  allo stravagante concetto di trasparenza che vige a Palazzo Civico,  si è presa ben guardia dal rispondere alle mie lecite domande , quindi non sono in grado di dire con esattezza quale sia il bilancio reale della prima edizione di Narrazioni Jazz, quale ROI abbia avuto, e quali siano state le "ricadute sul terriorio" dell'operazione costata,

LO STATO DELL'ARTE 2: E CIBRARIO VORREBBE APRIRE UN BAR

Maurizio Cibrario, un bar per non morire Maurizio Cibrario, il presidente della sventurata Fondazione Torino Musei , non dorme la notte al pensiero di quei tre milioni e rotti di contributo che il Comune gli ha promesso per il 2017, però in conto capitale , e cioé senza nessuna certezza che al momento di versarli, entro il prossimo 31 dicembre, i soldi ci siano davvero. C'è la mostra di Ferré... Lui si sbatte per quel che può, nel tentativo di tenere in piedi la pericolante baracca. Ieri ha inaugurato a Palazzo Madama una mostra finalmente d'alto profilo: quella dei gioielli di Gianfranco Ferré . La mostra si intitola "Sotto un'altra luce" e la Fondazione Ferré pensava di farla a Milano. Alla fine hanno invece deciso di portarla a Torino in prima mondiale (sul serio mondiale, perché dopo Palazzo Madama andrà a Londra, Berlino e chissà dove ancora) grazie ai buoni uffici di Roberto Piana, il torinese che ha curato l'allestimento ideato dall'architet

LO STATO DELL'ARTE 1: IL PATTO D'ACCIAIO PAGELLA-TURETTA

Enrica Pagella è la direttrice dei Musei Reali di Torino Tra i Musei Reali e la Reggia di Venaria nasce un'alleanza per le grandi mostre.  Mario Turetta, il direttore della Reggia di Venaria ( e adesso anche di tutte le altre Regge Sabaude ), e Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali, sono alla guida di istituzioni che dipendono l'una dalla Regione, l'altra dallo Stato. E dunque sono felicemente estranei ai tormenti dei musei civici e alle ondivaghe non-politiche del potere comunale . Liberi di immaginare un piano ambizioso che darà nei prossimi due anni a Torino (e Venaria) un cartellone espositivo di alto livello e di grande richiamo. Un progetto che culminerà nel 2019 in una grande mostra per il cinquecentenario di Leonardo: una mostra internazionale con i grandi capolavori pittorici, compresa l'indispensabile icona acchiappa-pubblico (no, la Gioconda non credo, quella non si sposta: ma almeno una "Vergine delle Rocce" mi pare fattibile), da affianca

SONO SOPRAVVISSUTO A WAGNER, E NE VALEVA LA PENA

Potenza della musica. Il geometra Tristano abbraccia Isotta in deliquio d'amore  Ero piuttosto inquieto, ieri sera, entrando al Regio per la prima di  "Tristano e Isotta" . Sapete, Wagner non gode di ottima fama, tra noi ignoranti dell'opera: siamo somari convinti che si tratti di smarronata infinita, e la prospettiva di entrare al Regio alle sette di sera e uscirne a mezzanotte non incoraggia le nostre tiepide passioni operistiche.  Penso fosse questa anche la preoccupazione di Chiarabella: in quanto presidente della Fondazione Teatro Regio le toccava, ma ha limitato i danni con una comparsata nel palco reale al primo atto e conseguente passaggio al buffet dei vips nell'intervallo, seguito da strategica fuga all'inglese. Poiché l'assessore Leon non c'era, dal secondo atto in poi è rimasto a presidiare la postazione in nome e per conto del Comune soltanto il sindaco Paolo Giordana, di più solida fede melomane. Per la Regione c'era in sala la

MONDADORI A CANOSSA: TORNIAMO AL SALONE

Corsi e ricorsi . Quelli di Mondadori bussano alla porta del castello di Canossa Aggiornamento di giornata . Il Corriera della Sera stamattina annuncia che il gruppo Mondadori tornerà al Salone di Torino. Lo ha detto l'amministratore delegato dell'Area Libri Trade Enrico Selva Coddè. La resa era nell'aria : evidentemente in Mondazzoli non nutrono davvero le granitiche certezze su Tempo di Libri che vanno ostentando. Non so se la notizia riempirà di entusiasmo i piccoli editori che quest'anno hanno scelto Torino e hanno beneficiato di visibilità e vendite superiori al consueto grazie anche all'assenza dei megagruppi editoriali . Spero soltanto che Lagioia mantenga la linea del "chi va all'osto perde il posto" e non faccia ponti d'oro al figliol prodigo milanese. Io, per dire, Mondadori lo manderei all'Oval . Per dire. Avrò mille occasioni per discuterne, temo. Per ora non ho tempo e quindi mi limito alla notizia nuda e cruda:  vi linko

IL MARCHIO DEL SALONE: UN CAPOLAVORO A PIU' MANI

"Affari di famiglia": nel negozio di pegni di Rick Harrison non sai mai cosa entrerà da quella porta Insomma, un post sul Salone di 'sti tempi non può mancare. Ma le novità di giornata non mi affascinano. Non quanto la narrazione che si sta costruendo del passato. Ve ne ho parlato l'altro giorno , a proposito della celebre stima del valore del marchio che, secondo la vulgata corrente, "venne commissionata da Picchioni nel 2009 e gonfiata per sanare il bilancio".  Ora. Di sicuro il valore di 1.850.000 euro attribuito al marchio consentì di fatto alla Fondazione (e cioé a Picchioni) di sanare il bilancio. Ma il resto della narrazione lo ricordavo diverso.  Dal cassetto dei ricordi: un'elegante brochure Così sono andato a scavare negli scatoloni dei ricordi, e ho ritrovato un'elegante brochure patinata dal titolo "La dimensione economica del Salone Internazionale del Libro". Datata dicembre 2009 e - da colophon - "commissionat

LA GAM E' MALCONCIA? DOVRESTE VEDERE LA FONDAZIONE MUSEI...

Adesso le ho viste tutte. Il Crociato Padano Fabrizio Ricca impegnato nella sua strenua battaglia in difesa della cultura s'erge nobile e altero fra gli scranni del Consiglio comunale  In sé e per sé, non sarebbe nemmeno tanto grave. Voglio dire: il 25 settembre in un sottorraneo dei depositi della Gam, durante un collaudo dell'impianto antincendio, c'è stata una scarica di gas inerte, un tubo ha ceduto, e cadendo ha danneggiato alcune opere lì custodite. Diamine, può capitare anche nelle migliori case. Le opere sono restaurabili, l'assicurazione paga. Tutti felici? Beh, come spesso avviene in questa città più che il buso l'è il tacon che fa schifo. La notizia è rimasta segreta, perché - si giustifica adesso l'assessore Leon - volevano aspettare gli accertamenti del perito "per dare notizie certe e non creare allarmismi". E già qui: allarmismi de che? Perché è caduto un tubo alla Gam? Morale della favola: un dipendente della Fondazione Musei (vi

NIZZA & SACCHI: MACCHE' PORTICI DI CARTA, SOLO BANFATE MUNICIPALI

I portici di via Sacchi nel tardo pomeriggio di ieri Per l'amministrazione comunale era una questione di principio. Chiarabella voleva dare un segnale forte dell'annunciato e imminente recupero di via Nizza e via Sacchi : q uindi Portici di Carta 2017 doveva estendersi fino a quei portici finora  sfavoriti. Lorsignori hanno spaccato il belino a raffica a quelli del Salone, in pratica costringendoli alla perigliosa operazione che fin dall'inizio appariva velleitaria: in via Nizza e via Sacchi nessun espositore ci voleva andare. Ma tant'è: per certa politica della mutua vale il principio "cosa detta è cosa fatta, e non ci pensiamo più". Così Comune e Salone viribus unitis hanno battuto la grancassa; e i media dietro, come i topi di Hamelin. La Famosa Invasione di Portici di Carta nelle due vie da riqualificare è stata venduta come la Grande Novità e il Cambio di Passo dell'edizione2017. Quando ci fu la presentazione di Portici, la Leon parlò in p