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Visualizzazione dei post da novembre 8, 2020

LA CONSOLAZIONE VIRTUALE (SECONDA LETTERA DAL LOCKDOWN)

Ieri, per la prima volta in un quarto di secolo, non sono andato alla conferenza stampa di presentazione del Torino Film Festival . Vi ho assistito davanti allo schermo del pc. Ho rivisto i volti di sempre, ho ascoltato le parole consuete: eppure mi sentivo a disagio, Eravamo in una dimensione diversa, la dimensione della vita virtuale, di un Festival virtuale dove i film sono proiettati in sale virtuali e ogni azione e ogni interazione si svolge in uno spazio indefinibile abitato da voci e parole scritte, nel quale i corpi non esistono, non possono entrare, non sono previsti. Nel tempo del covid ciò non è una notizia. E' la normalità . Una normalità anormale, l'unica che il momento ci concede. Necessaria e insieme innaturale per chi ha vissuto decine di Festival come un giorno di marca, una ricorrenza della vita quale potrebbe essere il pranzo di Natale, la fine della scuola, il compleanno, le tappe consuete del nostro annuale cammino. Così, dal 20 al 28 novembre non andremo

CAVALLERIZZA, 6 ANNI PER UNA SCORREGGINA. FARSI FURBI, NO?

La giunta comunale ha finalmente approvato il Pur, ovvero il Piano unitario di riqualificazione, della Cavallerizza. L'ennesimo, in una pantomima che si stiracchia da tempo immemorabile: la famosa "occupazione" risale al 2014, ma le sventure recenti della Cavallerizza (dopo i bombardamenti e l'abbandono) erano già cominciate con l'uscita dello Stabile dal primo progetto di riutilizzo . E i primi tentativi di valorizzazione del bene risolgono addirittura agli anni Novanta, ai tempi dell'assessore Perone e della giunta Casellani. Fatevi conto del paese dove ci tocca di vivere. Ci hanno messo molto meno tempo i Savoia a costruirla, la disgraziata Cavallerizza. Adesso il Pur (ideale abbreviazione di Pur-chessìa, o Pur-ché Funzioni...) dovranno discuterlo nelle varie commissioni, e infine - chissà quando, chissà se - andrà al voto in Consiglio. I pasionari cinquestelle dei "beni comuni", da sempre filo-occupazione , voteranno di sicuro contro, già lo hann

FORTE DI GAVI, NUOVO DIRETTORE

Riccardo Vitale è il nuovo direttore del Forte di Gavi, uno dei nove luoghi della cultura affidati alla Direzione regionale Musei del Piemonte. Laureato in architettura al Politecnico di Torino nel 2001, Vitale opera dal 2008 come funzionario architetto presso il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Dapprima impegnato sul fronte della tutela dei beni architettonici e paesaggistici, ha poi rivolto la sua attività alla gestione del patrimonio, con particolare riguardo al Complesso monumentale del Castello e Parco di Racconigi, di cui è direttore dal 2015.

FONDAZIONI E CULTURA: CALL PER UN PROGETTO EUROPEO

A differenza di quanto si temeva, la Fondazione Crt non ha ridotto il suo stanziamento per la cultura. Le entrate sono diminuite sensibilmente, causa la scomparsa dei dividendi bancari, le perdie in borsa e la crisi di Atlantia: nonostante ciò il Consiglio della Fondazione non solo non ha tagliato l'impegno complessivo a favore del settore culturale, ma lo ha al contrario lievemente aumentato, di circa il 2,5 per cento. A tal proposito ricordo che c'è tempo fino al 30 novembre per partecipare alla call Culture of Solidarity Fund, promossa dall'European Cultural Foundation per sostenere iniziative culturali creative. Le Fondazioni Crt e Fondazione Crc sono partner dell’iniziativa, che sostengono con 100 mila euro complessivi (50 mila euro a testa). Obiettivo del bando è rafforzare lo spirito di solidarietà tra i cittadini e tra i diversi Paesi d’Europa, elemento costituivo del nostro Continente e che ha bisogno di essere riscoperto. In questo senso, la cultura ha un ruolo de

PERCHE' UN MUSEO E' UN SERVIZIO ESSENZIALE (PRIMA LETTERA DAL LOCKDOWN)

Non sarò certo io a negare l'ineluttabilità e l'utilità del lockdown. Figurarsi. Io in lockdown ci sto da settembre, da quando cioè - dopo la bella estate durante la quale numerosi miei connazionali hanno allegramente sbagasciato ai mari e ai monti - ho maturato la matematica certezza che la spregiudicata e spensierata noncuranza del Paese dei Campanelli ci avrebbe riprecipitati nel bel merdaio in  cui oggi annaspiamo. Semmai non mi hanno del tutto convinto alcune tappe dell'irresistibile marcia di avvicinamento alla zona rossa: penso alla frettolosa chiusura di cinema e teatri , fra le primissime vittime del pre-lockdown benché in quei luoghi le norme di sicurezza fossero osservate con scrupoli e rigidità senza pari. Ma la situazione attuale non consente sottigliezze bizantine e distinzioni poetiche: e dunque ritengo ineluttabile l'amara rinuncia agli spettacoli , alle fiere d'arte , ai festival  (ho già spiegato perché non considero validi surrogati le versioni on