E' meraviglioso constatare quanto lorsignori facciano sempre l'esatto contrario di quel che farei io. E per fortuna, perché loro sono il sale della terra e io non capisco un cazzo. Sono soltanto tentato da un esperimento: uno di questi giorni vorrei provare a scrivere che è sconsigliabile strofinarsi il basso ventre con ortiche, e vedere di nascosto l'effetto che fa dalle supreme stanze. Stavolta però hanno superato se stessi, con una risposta di geometrica potenza e svizzera puntualità alle mie riflessioni sul concetto di "Grande Evento" pubblicate il 27 ottobre (l'altro ieri) sul Corriere di Torino ( qui ) e ribadite anche su questo blog ( qui ). Per non costringervi a saltare di link in link, riporto qui un paio di passaggi: "Un Grande Evento culturale non è l’esperimento genetico di un demiurgo: è un germoglio, fra gli infiniti germogli in una foresta, che ce la fa e diventa un albero rigoglioso; e intanto lo stesso humus culturale — l’ambiente — che...
L'ANSiA della cultura torinese