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Visualizzazione dei post da agosto 25, 2019

NASCE IL POLO DELLE ARTI

Ricevo e volentieri pubblico:  Oggi 29 agosto nasce il Polo delle Arti. Il Conservatorio “Giuseppe Verdi” e l’Accademia Albertina stipulano un accordo completando così la prima tappa di un percorso di cooperazione iniziato due anni fa sotto la guida dei presidenti Valentino Castellani e Fiorenzo Alfieri. Oltre al presidente Castellani, firmerà l’accordo per l’Accademia la nuova presidente Paola Gribaudo. Il Polo delle Arti consentirà di sviluppare al meglio l’offerta formativa e gli itinerari di ricerca di entrambe le istituzioni e in particolare quella afferente al cosiddetto "terzo livello" (master, corsi di perfezionamento, dottorati di ricerca, ecc.), implementando al contempo la produzione artistica e orientando i giovani verso le professioni direttamente o indirettamente connesse alle arti. Esso inoltre sarà aperto a un dialogo con le realtà culturali del territorio per realizzare progetti che consolidino la vocazione culturale della città.

DE CHIRICO ALLA GAM CHIUDE A 42 MILA, A PALAZZO MADAMA SPLENDE LA LUNA

Domenica scorsa, 25 agosto, alla Gam si è chiusa la mostra  "Giorgio De Chirico. Ritorno al futuro" , inaugurata lo scorso 19 aprile. In quattro mesi ha totalizzato 42.390 visitatori. E' costata in totale 450 mila euro, di cui la metà pagati dalla Gam e l'altra metà dalla società privata Metamorfosi che l'ha co-prodotta. Sempre il 25 agosto, a Palazzo Madama la mostra "Dalla Terra alla Luna. L'arte in viaggio verso l'astro d'argento" , inaugurata il 16 luglio, ha superato il traguardo diecimila visitatori. Curata da Luca Beatrice e Marco Bazzini e realizzata in collaborazione tra Palazzo Madama e Gam con il contributo della Regione, costa circa 200 mila euro e resterà aperta fino all'11 novembre. Non so dire se sia una bella mostra - non l'ho ancora vista, quando l'hanno aperta avevo già lasciato Torino - ma certo ha colpito la curiosità del pubblico, come spesso accade alle mostre di Beatrice (un altro esempio è stata "Easy

MINCHIATE DI FINE ESTATE: LA "QUESTIONE LAGIOIA"

Nicola Lagioia, direttore del Salone del Libro Ma dimmi te se un galantuomo non può starsene tranquillo neppure d'estate. Sono dei veri disbela. Dovrei fregarmene. Ma ieri, quando ho letto sul Corriere l'ennesima intemerata del Crociato Padano Ricca contro Nicola Lagioia  responsabile (a suo dire, suo di Ricca) della vil censura ai danni del povero editore Altaforte soi disant "fascista" , beh, non mi sono potuto esimere, e ho scritto un pezzetto per il Corriere medesimo, a puro scopo didattico, nel tentativo di spiegare al prode Fabbbri un paio di aspetti della vicenda che mal s'accordano ai suoi (di Fabbbri) eroici furori. Per scrivere ho rinunciato a una piacevole gita nel Parco delle Capanne di Marcarolo, con tanto di concerto nei boschi di Simone Cristicchi, e capirete che un po' è stato un sacrificio, ma insomma, ci sono momenti in cui tacere significa acconsentire, e chi acconsente alle minchiate è un minchione, e passare per minchioni non piace a