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Visualizzazione dei post da giugno 25, 2017

CHI SALVERA' IL MUSEO DELLA RESISTENZA?

Ancora un rapido post, in segno di doverosa solidarietà con il Museo Diffuso della Resistenza, strangolato dal taglio delle risorse: il bilancio comunale 2017 prevedeva l'azzeramento del contributo , adesso la giunta ha annunciato di aver trovato le famose "risorse aggiuntive" ma - come si può leggere qui - saranno probabilmente ben poca cosa. Le difficoltà sono aumentate dal ritardo con cui vengono erogati i fondi regionali. Il Museo ha esaurito il fido bancario ed è in crisi di liquidità, anche per pagare gli stipendi. E non si capisce quali siano le prospettive future. Per protestare contro queste poverate, un mese fa si è dimesso il presidente del Museo, Pietro Marcenaro . E l'altro ieri 37 intellettuali torinesi hanno sottoscritto un appello che ritengo doveroso pubblicare: Alla liberazione dell'Italia dal fascismo e dalla guerra Torino e il Piemonte hanno dato un contributo inestimabile, pagato con il sacrificio di migliaia di giovani e testimoniato dalle l

DIRETTORI CHE VANNO, PRESIDENTI CHE VENGONO: UNA LETTERA DAL LIBECCIO

E' stato  un giorno di libeccio e la spuma bianchissima ribolliva giù in scogliera, e sopra la casa passavano nubi altissime; ma verso sera il vento è calato, e siamo usciti con le barche della processione sul mare per la festa di San Pietro, che è il protettore dei pescatori; e sul peschereccio che guidava la processione hanno caricato la statua del santo e la banda che continuava a suonare, e a me pare che suonassero "La società dei magnaccioni"; ma innocentemente, perché fa allegria.  Così siamo andati fino al largo di Cussorgia, e nella rada l'acqua era calma e limpida e sul fondo si vedevano nitidamente le grandi conchiglie delle nacchere confitte nella sabbia; i pescatori hanno gettato a mare mazzi di fiori, e hanno fatto urlare le sirene dei loro pescherecci, e siamo tornati in porto che il sole era ancora abbastanza alto, in tempo per preparare un cuscus con la fregola e bere un vermentino ghiacciato aspettando che sull'isola qui di fronte, che si

DA MORODER AI CHEMICAL BROTHERS: E' IL BIG BANG DELLE OGR

Ricevo e volentieri pubblico: Mancano meno di tre mesi al “Big Bang”, la grande festa di inaugurazione gratuita e lunga due settimane, dal 30 settembre al 14 ottobre, delle Ogr, le rinnovate Officine Grandi Riparazioni di Torino. Parte con oggi il conto alla rovescia per la riapertura dello spazio di architettura industriale - recuperato e restituito alla città grazie all’impegno e alle risorse della Fondazione Crt. Giorgio Moroder, Elisa e Ghali (il 30 settembre), Omar Suleyman e DannyL Harle (il 7 ottobre),  i Chemical Brothers e il super gruppo Atomic Bomb! con la partecipazione di Samuel (il 14 ottobre ) sono gli artisti che per tre sabati consecutivi daranno il via  alla programmazione di Arti Performative delle Ogr  nello spazio di tremila metri quadrati della nuova “Sala Fucine”. Tutti i concerti saranno gratuiti e accessibili fino a esaurimento posti: dalle ore 12 di domani sul sito ogrtorino.it Protagonista, oltre alla musica, anche l’arte contemporanea, con tre progetti si

PREFERISCO IL RUMORE DEL MARE

Oggi chiudo bottega per un po'. Anche la mia sopportazione ha un limite, e i ragazzi me l'hanno fatto abbondantemente superare. Prima, però, mi resta da registrare per dovere di cronaca l'ennesima puntata della  guerra di sterminio che il Crociato Padano Fabrizio Ricca ha intrapreso, in questa consiliatura, contro i vertici delle Fondazione Torino Musei  vecchi e nuovi  - e anche del Mao, naturalmente , e se capita l'occasione anche del Museo Egizia. Nessuno sfugge allo spadone del Crociato. Non credo però che quella di Ricca sia una questione personale.  In realtà, trattasi di politica.  Ricca ha raccolto paro paro lo spadone che fu brandito nella scorsa consiliatura da Giovanna d'Arco Appendino. A lei quello spadone ha reso bene in termini di voti, e dunque perché non accaparrarselo, adesso che l'incendiaria è diventata pompiera?  Così deve aver ragionato il Prode, adattando la sua strategia alla mutata situazione: uscita di scena Patrizia Asproni, il b

SALONE E CIRCOLO, VICINI CON LAGIOIA

Come in famiglia: Nic Lagioia il giorno del suo compleanno, festeggiato al Circolo dei Lettori da Maurizia Rebola (a sinistra) e Francesca Vittani Beh, alla fin fine qualcosa rimane, tra le pagine chiare e le pagine scure, della tanto ventilata, discussa, auspicata, esecrata, soppesata e in ultimo dimenticata unificazione fra il Salone del Libro e il Circolo dei Letto ri. Il Salone del Libro resta il Salone del Libro, il Circolo dei Lettori resta il Circolo dei Lettori, né condivideranno la sede, come qualcuno in altri tempi aveva ipotizzato . Però da luglio un "pezzo" fondamentale del Salone starà sotto lo stesso tetto del Circolo: il direttore del Salone Nicola Lagioia ha deciso di abitare stabilmente in città, insieme con la moglie, e ha preso casa a Palazzo Graneri della Roccia in via Bogino: lo stesso palazzo del Circolo dei Lettori. Il Circolo occupa il primo piano, Lagioia ha trovato un appartamento al piano di sopra. Si prospetta una frequentazione di buon vi

IL NATALE FINISCE A TARALLUCCI E VINO

Lo spirito del Natale passato: il suggestivo mercatino di corso Marconi, uno dei desaparecidos delle feste di fine anno Per la serie "Com'è finita". Ricordate l'ultima puntata della comica epopea del Natale coi fiocchi? Eravamo rimasti alla fase del "facite 'a faccia feroce", con il Comune che si bullava di trascinare in tribunale i talentuosi organizzatori della Cat per costringerli a pagare 40 mila euro di danni e penali, e gli "artigiani" della Cat che minacciavano a loro volte di chiedere 100 mila euro di danni al Comune. Nel mentre, la procura indagava . Poi, di tanti strepiti atti a impressionare il popolaccio bue s'è persa memoria. Apprendo la nuova (e forse definitiva) puntata della bega dalla cronaca che ne fa, sulla sua pagina Fb, una consigliera Pd, Chiara Foglietta. Ella ieri ne ha chiesto conto tramite interpellanza all'assessore Sacco, lo sventurato che si è beccato sui denti la genialata orchestrata con la consueta

TUTTA MIA LA CITTA': IL FATTO NUOVO E' IL TOTANO

Ho ben poco da scrivere a proposito di "Tutta mia la città" , a meno di non cadere nella facile ironia sulla scelta di battezzare un cartellone estivo che si vorrebbe altamente innovativo con il titolo di una canzone dell'Equipe 84 del 1969 . Poteva comunque andare peggio, potevano chiamarlo come una canzone di Irene Grandi del 2007 . Quanto all'innovazione, sarò ottuso io ma stento a distinguere "Tutta mia la città" dal solito cartellone di spettacolini nei parchi e nelle piazze dei quartieri cittadini, promossi più o meno convintamente dalle circoscrizioni: tarde e stanche continuazioni  dei mitizzati Punti Verdi .  Non che ciò sia un dato negativo: da sempre le amministrazioni torinesi hanno, con varia convinzione e varia metodologia, incentivato la diffusione in città di tali occasioni di "spettacolo sotto casa", per larga parte della popolazione unica alternativa culturale estiva al chioschetto delle angurie. Ormai non sono un fattore di