Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da marzo 4, 2018

AXTO A OGNI MINCHIATA (RELOADED)

Come previsto: da qualche giorno Facebook è un tripudio di appelli al voto, ora garbati, ora supplichevoli, delle  associazioni che - bisogna pur lavorare... - partecipano allo stravagante bando comunale di AxTo . Il famoso bando - che "si legge Aperto", ci spiegano dubbiosi della nostra intelligenza - sollecita "le cittadine e i cittadini" a decidere, con la competenza di un click, quali, fra i progetti culturali proposti dalle associazioni, devono essere promossi e di conseguenza finanziati. La faccenda mi è sembrata fin da subito un'immane stronzata, e l'ho scritto sul Corriere della Sera di martedì scorso . Però oggi sono davvero esasperato: è irritante leggere su Fb quei post acchiappavoti pubblicati da associazioni serie, professionali, con una storia importante alle spalle, e che adesso si vedono costrette a mendicare consensi sul web come l'ultimo dei tronisti in cerca di like. Un articolo non cambia il naturale fluire delle minchiate nel mo

SABATO AL GLOCAL FESTIVAL

Prosegue fino all'11 marzo al cinema Massimo il gLocal Film Festival. Ecco il programma di domani, sabato 10. La quarta giornata del 17° gLocal Film Festival si apre alle 9,30 con la masterclass sul rapporto tra regista e attore con Francesco Ghiaccio e Marco D'Amore (Ciro in "Gomorra – La serie"). Prendendo spunto dalla proiezione di "Un posto sicuro" di Francesco Ghiaccio di cui D'Amore è co-autore, sceneggiatore e protagonista, i due affronteranno il tema del legame tra chi dirige un film e chi è chiamato a interpretarlo. Cinema Massimo, ingresso 26 euro. Prosegue il percorso di Panormica Doc con altri tre documentari in concorso. Alle 16,30 l'anteprima assoluta di "Taming Winter" di Andrea Arena, che presenterà al pubblico questo lavoro girato tra Mompantero (Torino) alla Sardegna, dai Paesi Baschi al Tirolo alla ricerca delle affinità tra i riti folkloristici che nella maschera dell’orso trovano la figura che incarna il male da esorciz

AFFONDAZIONE MUSEI, FUTURO A TEMPO DETERMINATO

Nei giorni scorsi, mentre non scrivevo, mi è arrivato dall'ufficio stampa del Comune un comunicato che ho tenuto prezioso perché segna un punto fermo - benché, temo, non definitivo - nella dolorosa vicenda della Fondazione Torino Musei. Eccovelo: Il Borgo Medioevale e la Rocca (segue breve excursus storico-artistico a beneficio dei giornalisti ignoranti, NdG) edificati a partire dal 1882 in previsione dell’Esposizione generale del 1884, ispirandosi a edifici del XV secolo, in particolare al castello di Issogne (fine del breve excursus storico-artistico, NdG) , tornerà dal 1 aprile alla gestione diretta dell’Amministrazione comunale. Il compendio, meta di decine di migliaia di visitatori ogni anno, (riprende il breve excursus storico-artistico, NdG) fu progettato da un gruppo di architetti coordinati da Alfredo D’Andrade. Il 12 dicembre 1882 si pose la prima pietra del castello, il 6 giugno 1883 quella del villaggio e il 27 aprile 1884 il Borgo venne inaugurato alla presen

NON SI AMMAZZANO COSI' ANCHE LE STATUE? UNA MOSTRA NECESSARIA

Un'installazione di Ali Cherri esposta al Museo Egizio Molti fattori contribuiscono a fare di "Anche le statue muoiono"  una mostra necessaria. I più evidenti non starò a raccontarveli troppo a lungo, appunto perché evidenti. E' evidente che è di grande attualità una mostra nella quale artisti contemporanei riflettono sul tema della distruzione e della perdita, e d'altra parte della conservazione e della protezione, del patrimonio artistico. E non pensate soltanto ai bruti dell'Isis che spianano col bulldozer i resti del palazzo di Sennacherib a Ninive. Gli oltraggi sono infiniti, e d'infinite nature: compresa la musealizzazione decontestualizzante, compresa l'archeologia predatoria d'epoca e istinto coloniale, compresi i pregiudizi culturali e ideologici. Ma non aspettatevi una mostra a tesi, didascalica, un po' saputella e un po' moraleggiante, che si mette in cattedra e t'insegna quanto sia bestia l'uomo. Quello, già si sap

TORINO-MILANO: UNA MODESTA OPINIONE SUL SALONE CONTESO

Non so se essergli grato, o se invece maledire quel Sala che fa il sindaco a Milano. Oggi ha sparato una tipica gradassata all'ossobuco che mi ha smosso dalla stanchezza di vivere la mia vita. Stanchezza che mi trattiene dallo scrivere; perché quando la tua vita è un casino te ne fotte sega delle minchiate che combinano 'sti quattro scuornacchiati. E insomma, ero a casa mia che pensavo ai casi miei quando il borgomastro meneghino presentando Tempo di Libri se ne esce con la fatidica dichiarazione :  "Spero che quest’anno sia l’edizione, dopo quella sperimentale dell’anno scorso, che consacrerà Milano al centro dell’editoria e della lettura. Niente di personale con Torino, dobbiamo trovare forme per collaborare". Laddove le "forme" sarebbero, si capisce, un Salone unico a Milano o, dio ci scampi, un "MiTo del Libro". Non sarebbero tuttavia bastate le minchiate di un sindaco di Milano a riscuotermi. Però oggi pomeriggio, a seguito della minchiata