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Visualizzazione dei post da gennaio 23, 2022

LA MUSICA È FINITA E LO STATO SE NE SBATTE

C'è una categoria di lavoratori e aziende dello spettacolo che da dicembre sconta un lockdown surrettizio; lavoratori e aziende costretti a rimanere fermi, mentre teatri, cinema, sale da concerto, pur con alterne fortune, sono aperti e accolgono regolarmente gli spettatori. Questa è l'assurda situazione che colpisce i live club: per loro natura, e modalità di fruizione, benché formalmente liberi di restare aperti, in pratica non possono funzionare; quelli, almeno, che le normative statali le rispettano per davvero. Questi lavoratori e queste aziende sono stati abbandonati e dimenticati dal governo, non beneficiano più di alcun ristoro, e intanto mancano gli incassi e incombe il pericolo del collasso economico. Le associazioni di categoria hanno diffuso un documento in cui espongono le loro ragioni, e che è insieme un grido d'allarme e una richiesta di aiuto immediato. Lo pubblico, con la massima solidarietà.  Eccolo: 2020 - 2022 #nessunconcerto A un anno esatto da L’ULTIMO

AD ANNUNCI SONO TUTTI FENOMENI

Ok, devo riconoscere che ad annunci sono fortissimi. Oggi l'ufficio stampa della Giunta regionale annuncia al colto e all'inclita che "il recupero del complesso di Stupinigi è ufficialmente uno dei progetti bandiera che la Regione Piemonte candiderà sui fondi del Pnrr", a conferma della granitica "volontà di investire su questo piano di riqualificazione": in sostanza ci dicono che "il progetto sarà quindi presentato a bando sulla misura 2.1 Attrattività dei Borghi, finanziato dal Governo con i fondi del Pnrr". E poi precisano che "l’investimento complessivo previsto è di 25 milioni di euro, 20 nell’ambito appunto del Pnrr e altri 5 nell’ambito della programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale, con l’obiettivo di non frammentare le energie di queste risorse, concentrandole in un grande intervento dalle ricadute storiche per l’intero territorio piemontese e italiano". Entusiasmo e commozione fra la folla, e a questo punto dovrebb

E' DRAMMA SOCIALE: IN TREMILA PER 600 POSTI DI LAVORO GRATUITO

Due dei conduttori della trasmissione (tali Pausini e Cattelan). Costoro non sono volontari A prima vista, è una bellissima notizia: quasi tremila giovani torinesi maggiorenni hanno aderito nel giro di poche ore all'appello del Comune  che cerca seicento volontari da utilizzare, in occasione dell'Eurovision Song Contest, "per mansioni di supporto all'organizzazione delle attività gestite dalla Città", che comprendono "gestione flussi e servizi al pubblico interni alle sedi e nelle aree esterne, informazioni sulle sedi e turistiche, accoglienza delegazioni, presidi sala stampa e delegation area, accrediti, trasporti, attaché referenti per delegazioni, collaborazione in segreteria volontari, supporto organizzativo pre manifestazione". Fantastico, vien da dire. Altro che giovani apatici e fannulloni: questa è una gioventù entusiasta, piena di voglia di fare, generosa, pronta a impegnarsi per la propria città. Però riflettiamo un momento. Qui parliamo di tr

TOO SHORT TO WAIT: GLOCAL RICOMINCIA DAI CORTI

Ricevo e volentieri pubblico: Da venerdì 4 a domenica 6 febbraio, torna in sala TOO SHORT TO WAIT - anteprima Spazio Piemonte, rassegna dedicata ai cortometraggi piemontesi che segna la prima fase della 21ª edizione del GLOCAL FILM FESTIVAL (10 - 14 marzo, Cinema Massimo MNC di Torino). Nella sua 10a edizione TOO SHORT TO WAIT porta sul grande schermo del Cineteatro Baretti 50 corti iscritti alla storica sezione competitiva SPAZIO PIEMONTE che rappresentano tutte le 8 province del Piemonte, restituendo l’espressione della creatività della settima arte regionale. In tutto 665 minuti di proiezione frutto del lavoro di 67 registi e registe che affrontano un ampio spettro di tematiche, in cui il pubblico potrà riconoscere alcuni volti noti del cinema e della comicità e dove anche il territorio si fa protagonista. Tra i corti in programma 18 sono in anteprima assoluta, mentre altri hanno partecipato a importanti festival come Alice nella città Festa del Cinema di Roma, Festival Européen du

ANCHE BONACOSSA E VILIANI EMIGRANO

Ilaria Bonacossa da Artissima al Museo d'arte digitale Il vecchio Francis ce ne ha combinata un'altra delle sue. Mentre si industria per piazzare chi vuole lui alla sovrintendenza del Regio, il barbuto ministro della Cultura ha sfilato a Torino due risorse in ambito museale: Ilaria Bonacossa e Andrea Viliani. Vabbé, scherzi a parte, la notizia è che il Ministero della Cultura, per la precisione il direttore generale musei Osanna, ha nominato sei nuovi direttori di musei e parchi archeologici, selezionati " da una commissione di altissimo livello scientifico": tra i sei ci sono, per l'appunto, la direttrice uscente di Artissima Ilaria Bonacossa, e Andrea Viliani, che di recente la Purchia ha ingaggiato come consulente/staffista per l'arte contemporanea.  Ilaria Bonacossa dirigerò il nuovo Museo Nazionale dell'Arte Digitale di Milano. E ci sta: il suo mandato ad Artissima è in scadenza , per continuare avrebbe dovuto ricandidarsi e partecipare al bando: più

BRAVO, EH?, NIENTE DA DIRE: MA ADESSO STEVE MACCURRY ANCHE BASTA

"India" di McCurry a Stupinigi Steve McCurry sta alle mostre come le ballerine all'avanspettacolo. Nei teatrini dell'avanspettacolo, quando il comico non faceva ridere e sul palco cominciavano a piovere pomodori marci e gatti morti, l'impresario mandava in scena le ballerine con le cosce al vento, tutti applaudivano e l'incasso era salvo. Per la politica museale torinese, Steve McCurry è la ballerina da mettere in mostra quando tutte le altre mostre non funzionano. Perché Steve McCurry "fa pubblico". Un pubblico che, nella più parte, conosce Steve McCurry come "quello della ragazza afgana", icona globale che il XXI secolo ha ereditato dal XX (la foto fu pubblicata per la prima volta sulla copertina di giugno 1985 del "National Geographic"). Dunque, a prescindere dall'indiscussa qualità del lavoro di McCurry, il nome attrae il grande pubblico in quanto "nome", con un riferimento pop riconoscibile da chiunque. E questa

IL REGIO RIAPRE CON ANNA FRANK

Ricevo e volentierissimo pubblico: Il Teatro Regio riapre e accoglie finalmente il pubblico in sala, a conclusione della prima e più importante tranche dei lavori di adeguamento e rinnovamento dell’impianto scenico del Teatro, lavori che si collocano all’interno del finanziamento di 8,5 milioni di euro messo a disposizione dal Ministero della Cultura, e che porteranno il Regio, nato nel 1740 e uno dei teatri più antichi d’Europa, a essere uno dei più tecnologici del mondo.  Domani, giovedì 27 gennaio, alle ore 20 va in scena – in prima esecuzione a Torino – "Il diario di Anna Frank", opera-monologo del compositore russo Grigorij Frid. L’Orchestra del Teatro Regio è diretta dal maestro Giulio Laguzzi, protagonista il giovane soprano Shira Patchornik. La regia è firmata da Anna Maria Bruzzese. Il piccolo mondo di Anna, l’alloggio segreto dove si nasconde, si anima man mano attraverso le sagome originali di Cora De Maria e con le ombre e la messa in scena di Controluce Teatro d’

LA CULTURA E LE CATENE

Forse - ma forse - si torna a discutere di cultura a Torino su basi concrete, dopo le sbornie e le fanfeluche del passato. Mi pare che l'intervista dell'altro giorno , in cui la Rosanna Purchia chiariva i punti del proprio programma, abbia acceso qualche speranza negli addetti ai lavori stremati da due anni di pandemia e oltre dieci di baggianate, alzate d'ingegno, schizofrenie e pestamenti d'acqua nel mortaio. Io - smagato da troppe delusioni - sospendo il giudizio, e attendo i fatti.  Intanto, però, ieri Luca Beatrice ha buttato un sasso nello stagno della scena culturale torinese, con un intervento sul Corriere ( a questo link ) che riporta l'attenzione sulla questione, tutt'altro che secondaria, del mancato ricambio generazionale. Ho letto con attenzione l'articolo di Beatrice, condividendolo in larga parte: e a mia volta ho scritto un articolo, uscito oggi ( ecco il link ), in cui tento di ricostruire le ragioni profonde - perlomeno alcune - delle condi

PEOLA PRESIDENTE TAG

(ANSA) - TORINO, 24 GEN - Alberto Peola è il presidente del nuovo direttivo dell'associazione Tag-Torino Art Galleries, formato, oltre che da lui, dai due vicepresidenti Valerio Tazzetti e Pietro Gagliardi e dal tesoriere Valerio Pastore.

DI COSA PARLA PURCHIA QUANDO PARLA DI CULTURA NELLE PERIFERIE

E' un vasto e ambizioso progetto quello con cui Rosanna Purchia intende affrontare la questione della cultura nelle periferie: l'obiettivo ultimo, detto con parole sue, è "aiutare a crescere le potenzialità già esistenti nei quartieri , creare una task force per curare il degrado di certe zone, il disagio dei giovani".  Sono almeno vent'anni che, amministrazione dopo amministrazione, assessore dopo assessore, sento raccontare immaginifici programmi su periferie e cultura; programmi che nei fatti si risolvono perlopiù in scorreggine nell'universo, sprechi di denaro, regalie pre-elettorali, fino alle ultime, dozzinali barzellette . Ho di conseguenza perso la Fede nelle ricette assessorili; ma conservo ancora un barlume di Speranza, e dunque mi sono preso la briga di domandar lumi all'assessore Purchia perché mi aiutasse a capire in che cosa consista, concretamente, il suo progetto di "Cultura Diffusa". Le risposte della Rosanna le potete leggere s