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Visualizzazione dei post da dicembre 29, 2019

ADDIO A DINO PELISSERO

Dino Pelissero Triste inizio d'anno. Apprendo che ieri ci ha lasciati Dino Pelissero , musicista e animatore culturale, protagonista della scena torinese dagli anni Settanta. Ucciso da un aneurisma celebrale che lo ha colpito mentre saliva sul palco per un concerto, la notte del 31. Conoscevo bene Dino, fin dagli inizi, quando per La Stampa mi occupavo della musica dal vivo in città. Eclettico flautista e polistrumentista di matrice jazz, pioniere della world music a Torino (la sua passione per la kalimba era d'antica data), Dino ha sempre affiancato all'attività di concertista quella di direttore artistico di tanti locali (tra gli ultimi, l'Arteficio e la Maison Musique ). Ha collaborato costantemente con i migliori musicisti torinesi, ha suonato con i grandi - ricordo con particolare ammirazione il sodalizio artistico con Dick Heckstall-Smith dei Colosseum - ma è stato anche uno scopritore di talenti, pronto a incoraggiare i giovani che in lui, in tante jam sessi

ISPETTORI E ASSESSORI UNITI NELLA LOTTA: AL REGIO TRIONFA LA COMPETENZA

Vi ricordate di quella famosa "ispezione del Mef" al Teatro Regio? Gli ispettori inviati dal ministero delle Finanze - all'epoca nelle mani di Giovanni Tria, vice Castelli e Garavaglia - indagarono per due settimane, dal 22 gennaio all'8 febbraio 2019, e stilarono un severo rapporto nel quale imputavano all'ente lirico una serie di irregolarità amministrative perpetrate durante la sovrintendenza di Walter Vegnano. Tutto ciò emerse mesi dopo, a giugno, e per vie traver se: in realtà il rapporto non è stato mai reso ufficialmente pubblico. Comunque l'assessore Leon, richiesta di un commento, confermò; ma tranquillizzò le masse annunciando che il triste passato era alle spalle perché, disse, "i risultati di questa ispezione ci dicono che il piano di sviluppo quinquennale 2019-2023 sta seguendo la strada giusta . C'è chi l'ha definito velleitario , ma non ritengo che sia velleitario eliminare le irregolarità e le carenze: il piano serve anche a q

IL MUSEO RAI CAMBIA LOOK

Ricevo e volentieri pubblico: La Radio e la Tv della storia Rai, a Torino, si sono rifatte il “look”: si inaugura con un’apertura straordinaria – il 4, 5 e 6 gennaio dalle 11 alle 19 – il nuovo allestimento del Museo della Radio e della Televisione Rai di via Verdi 16, rinnovato nei contenuti, nella scenografia e arricchito dal nuovo spazio “La tua esperienza al Museo”. L’esposizione consente, ora, un viaggio nel mondo delle comunicazioni radiotelevisive, tra passato e futuro, raccontando anche il passaggio dalla Tv analogica a quella digitale e facendo rivivere la storia della Rai attraverso quattro apparecchi televisivi di epoche diverse, in cui il pubblico potrà “immergersi”. Per l’apertura straordinaria, in particolare, un occhio di riguardo per i più piccoli ai quali sono dedicate le visite guidate: potranno, infatti, andare dietro le quinte della Tv, giocare a essere conduttori, giornalisti, cameraman all’interno della scenografia della Melevisione e visitare gli studi torinesi

BENE, NON BENISSIMO: MUSEI CONVALESCENTI, NESSUN BOOM

Come promesso, mi sono preso tempo per riflettere con calma sui dati delle presenze nel 2019 , che ieri sono piovuti nelle redazioni dagli uffici stampa di quasi tutti i musei torinesi. I numeri occorre valutarli; altrimenti si rischia qualche abbaglio.  Voglio dire: certi titoloni - tipo "2019 d'oro per i musei", oppure "anno boom per i musei" - mi sembrano quantomeno molto, ma molto ottimistici. O frutto di un'informazione lacunosa. In realtà le cose vanno meglio, in certi casi bene: ma non benissimo.  Il momento nero è passato, e si scorgono segnali di ripresa. Però non ancora entusiasmanti, se non ci si limita a confrontare i risultati del 2019 con quelli del 2018, ma si compara l'anno appena trascorso alla situazione precedente la crisi che si è abbattuta sui musei torinesi dopo il 2016. Tra i fatti positivi spicca una Fondazione Torino Musei che sta uscendo dal buco nero: il 2019 risolleva le sorti di Palazzo Madama e Mao, lasciando soltanto la G

SETTE RECORD PER LO STABILE NEL 2019

Il vertice del Tst: il direttore Filippo Fonsatti, il direttore artistico Valerio Binasco e il presidente Lamberto Vallarino Gancia Ricevo e volentieri pubblico: Il 2019 è stato un anno molto positivo per il Teatro Stabile di Torino: ai riconoscimenti artistici sono corrisposte ottime prestazioni sul fronte della produttività, della partecipazione del pubblico e degli incassi da bigliettazione. La progressione è ancor più significativa considerato che già i due precedenti esercizi avevano fatto registrare risultati in forte crescita. In merito alla qualità artistica delle produzioni, lo spettacolo "Così è (se vi pare)" di Pirandello, diretto e interpretato da Filippo Dini, ha ottenuto il Premio nazionale “Le Maschere del Teatro” per la migliore regia dell’anno. Tale riconoscimento suggella il posizionamento del Tst nelle graduatorie del MiBACT, che nel 2019 ha assegnato al nostro Stabile il punteggio artistico più alto tra i Teatri Nazionali e a Torinodanza il punteggio a

L'ANNO DEI MUSEI: I NUMERI

Innanzi tutto la buona creanza: auguri di un felice 2020 alle persone perbene. Quelle permale si arrangino.  E veniamo a noi. Oggi cominciano ad arrivare i resoconti di fine anno dei vari musei. Io sto beato in un eremo montano, e manco n'è passato per l'antica metà del cervello di portarmi dietro il pc. Con lo smart phone è troppo macchinoso - per la mia pigrizia - andarmi a cercare i dati degli anni scorsi, per i debiti confronti e le consuete analisi. Quindi per il momento mi limiterei a riportarvi ciò che scrivono gli uffici stampa, giusto per stare sul pezzo. Quando scendo a valle provvederò ai necessari riscontri e approfondimenti ( qui trovate il relativo post del 2 gennaio ) Il 2019 della Fondazione Musei Bilancio positivo per la Fondazione Torino Musei che, con un totale di 613.498 visitatori sui tre musei GAM– Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e MAO Museo d’Arte Orientale, chiude il 2019 facendo segnare u

LAVORARE GRATIS: UNA DOVEROSA PRECISAZIONE

Chiudo l'anno con una doverosa precisazione: ho commesso un errore scrivendo, nel post del 27 dicembre "Lavorare gratis? Anche no" , che tutti i presidenti delle fondazioni culturali torinesi, e non soltanto quello del Museo del Cinema, prestano gratuitamente la loro opera. Ciò è vero in linea generale: infatti di regola i presidenti sono soggetti alle disposizioni della legge 122 del 30 luglio 2010 (c.d. legge Tremonti) che convertendo il dl 78 del 31 maggio 2010 dispone - fra le varie misure in materia di stabilizzazione finanziaria - che gli emolumenti connessi alla carica siano pari a zero. Ci sono però due eccezioni, il Museo Egizio e il Teatro Stabile: in quanto riconosciuti quali "enti di ricerca", spetta ai relativi presidenti un emolumento ai sensi dell'art. 1, comma 353 della legge 266/2005  (c.d. finanziaria). Nel caso del presidente del Teatro Stabile si tratta di 37.200 euro lordi l'anno . Invece per l'Egizio sarebbero 70 mila. Scrivo

I MERCATINI TRAVISATI: UN ROMANZO EPISTOLARE

Un Natale meraviglioso a Torino: veduta dell'accattivante e scintillante "mercatino" in piazza Santa Rita Nel Paese dei Cacciapalle, quando un cacciapalle ne spara una troppo grossa persino per un cacciapalle, il rimedio è pronto: sciorina la formuletta magica "le mie parole/azioni sono state travisate" e tutto si risolve. Semmai utilizza, più propriamente, l'espressione "sono state fraintese". E se non basta "travisate", o meglio "fraintese", si ricorre alla versione hard: "Le mie parole/azioni sono state strumentalizzate". "Strumentalizzate" è infallibile. Fa più complotto, lascia immaginare oscure trame, e quindi piace tanto al popolo.  Hanno dato l'esempio i politici (quelli del Paese dei Cacciapalle, s'intende) e a loro si sono lestamente accodati gli esponenti della società più o meno civile, i vertici della finanza e dell'impresa, i commentatori, i docenti, gli artisti, gli allenatori