Non devo rendere conto a nessuno di ciò che faccio o non faccio. Intanto perché penso e spero che non interessi a nessuno. E soprattutto perché non è mio costume farlo. Tuttavia il mio silenzio sul blog preoccupa alcuni dei miei pochi amici, che me ne chiedono ragione temendo per il mio stato di salute. Li rassicuro, e deludo i miei disistimatori, premettendo che sto benissimo. Fisicamente. Il problema non è neppure la mancanza di argomenti. Anzi: in questi giorni di silenzio e assenza ho visto e sentito cose che sarebbe giusto scrivere, comprese quelle che fanno rivoltare lo stomaco. No. Il problema non è la salute fisica, né la mancanza di notizie. Semplicemente non li reggo più . Non reggo più il potere da stronzi, la proterva ignoranza, la noncurante stupidità, l'immorale ipocrisia, la volgare superficialità, l'ingiustificata superbia, la neghittosa noncuranza, la cieca avventatezza, le ridicole imprese, le meschine gherminelle, le astuzie bertoldesche, le in...
L'ANSiA della cultura torinese