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Visualizzazione dei post da settembre 20, 2020

I COLORI DI ROBERT CAPA

Roberta Capa: "Humphrey Bogart e Peter Lorre" (1953) Ho ridotto di molto la frequentazione delle conferenze stampa. Mi limito a quelle imperdibili: non tanto per ciò che viene detto (in genere privo di qualsiasi interesse) quanto per ciò che viene taciuto, e che si può cogliere soltanto in presenza. Mi spiace non incontrare alcune persone che mi stanno simpatiche, ma preferisco evitare gli assembramenti non necessari.  Ad esempio, oggi - dopo lungo tira e molla - alla fine ho disertato la presentazione di "Capa in color", la mostra che apre la stagione dei Musei Reali. Mi riproponevo di farci un salto: la mostra merita. Ma alla fine ho lasciato perdere: per vedere la mostra ho tempo fino al 31 gennaio. Intanto, per dovere di cronaca, riporto i passaggi essenziali del comunicato: La mostra "Capa in color" presenta, per la prima volta in Italia, gli scatti a colori di Robert Capa. La collezione è presentata da ICP-International Center of Photography, grazie

COVID: LO STABILE ANNULLA LA PRIMA, CIRIO NON IMITA FONTANA, I TEATRI TREMANO

Sempre più difficile. Lo Stabile ha annullato, in via precauzionale, lo spettacolo inaugurale della stagione, "Uno sguardo dal ponte" di Arthur Miller, regia di Valerio Binasco, in programma al Carignano dal 5 al 25 ottobre: è risultata positiva al coronavirus a una persona, estranea al teatro ma entrata in contatto, al di fuori dei luoghi di lavoro, con alcuni membri della compagnia 48 ore prima dell’inizio delle prove. Di conseguenza lo Stabile ha deciso prudenzialmente di annullare lo spettacolo; la stagione sarà inaugurata il 20 ottobre con "La casa di Bernarda Alba". Intanto Cirio non deflette dalla sua linea: firmerà l'ordinanza che elimina il limite massimo di 200 spettatori in sala, ma con il distanziamento minimo di un metro e mezzo fra gli spettatori . Ciò, sostengono gli operatori del settore, non consentirà di raggiungere capienze economicamente sostenibili, e causerà la chiusura di molti cinema e teatri. Nelle altre Regioni del Nord il distanziament

STELLE, TARTUFI E CUNEESI NEL FAR WEST: LE AVVENTURE DEL TFF

Il nuovo simbolo: il direttore Stefano Francia di Celle contempla la stellare statuetta del Tff Porgo le mie scuse ai benigni lettori: non sono all'altezza. Stamane ho assistito alla diretta streaming di una conferenza stampa dall'Aula del Tempio della Mole, ma non sono in grado di dirvi con esattezza quale fosse l'argomento. Linko qui la registrazione completa per chi più intelligente di me riuscirà a capirla. La conferenza s'intitolava "Il Tff cambia passo", per cui presumo riguardasse il Torino Film Festival: ipotesi corroborata dalla promessa di svelare "il nuovo simbolo che diventa il premio per i vincitori e proietta nel futuro il prestigioso Tff". Altro indizio in tal senso è la presenza, fra i relatori, di persone legate al Tff medesimo (Francia di Celle e la sua vicedirettrice Fateh qualcosa) e al Museo del Cinema (il presidente Ghigo e il direttore De Gaetano). Dico "presumo" perché anche alcuni relatori sembrano stupiti e confus

PER MEZZO METRO IN PIU': PRESIDENTE CIMABUE, FAI UNA COSA E NE SBAGLI DUE

Ma è mai possibile che in questa città si combinino sempre e soltanto casini, anche quando c'è la buona volontà? Voglio dire: è un mese che ce la meniamo con 'sta storia dell' improponibile e dannoso limite dei duecento spettatori in teatro , che equivale al disastro economico delle imprese di spettacolo non foraggiate dalle casse pubbliche, le quali imprese con duecento biglietti per sera non ci si pagano manco le bollette; e finalmente, dopo vari traccheggiamenti, la settimana scorsa la Regione Piemonte promette di adeguarsi alle regole meno restrittive adottate nelle altre regioni del Nord, Lombardia in primis, ma anche Veneto, Emilia, Toscana e Trentino. Ora, in Lombardia anche l'ultima ordinanza del 10 settembre ha confermato che "i posti a sedere (comprese, se consentite, postazioni prive di una seduta fisica vera e propria) dovranno prevedere una seduta ed un distanziamento minimo, tra uno spettatore e l’altro (testa/testa), sia frontalmente che lateralmente

AL VIA TORINO SPIRITURALITA'

Domani alle 18.30 sotto la tensostruttura in piazza Carlo Alberto s'inaugura Torini Spiritualità con un incontro fra il teologo Vito Mancuso e la divulgatrice scientifica Alessandra Viola, moderato da Armando Buonaiuto, curatore Torino Spiritualità; a introdurre la conversazione, la performance strumentale degli Emanuele Via & Charlie T. Il programma completo è  online  

SALONE DEL LIBRO: NON FATE TROPPI PETTEGOLEZZI, D'ACCORDO?

 Bene, a furia di pissi pissi bao bao, in via Bogini si sono scazzati e - visto il crescente ammonticchiarsi di più o meno (più che meno ) fantasiose ipotesi sul prossimo, eventuale Salone del Libro - or ora hanno diffuso una pizzutissima nota stampa che volentieri pubblico: Il Salone Internazionale del Libro di Torino sta lavorando con entusiasmo agli appuntamenti autunnali e definendo gli ultimi dettagli organizzativi. Le notizie degli ultimi giorni rivelano indiscrezioni relative ad alcuni aspetti legati alla progettualità degli eventi, ipotesi non ancora confermate, che sono oggetto di un confronto continuo con i partner del Salone: editori, librai, istituzioni, imprese. Ringraziamo i media per la grande attenzione che riservano al Salone, con preghiera di supporto in questa fase finale di messa a punto che porterà al lancio del comunicato stampa previsto per il prossimo 30 settembre. Silvio Viale, Presidente dell'Associazione Torino, la Città del Libro Giulio Biino, Presidente

DOV'ERAVAMO RIMASTI? TJF PIEMONTE CI RIPROVA

Paolo Fresu apre il festival il 3 ottobre Ricevo e volentieri pubblico Il Torino Jazz Festival Piemonte, interrotto a marzo a causa della pandemia , riparte il 3 ottobre con 16 concerti in 13 Comuni del Piemonte coinvolgendo oltre 40 artisti. Dal 3 ottobre al 12 dicembre, una line up ricca che porta al pubblico delle province un ampio numero di concerti, che si apre a nuovi jazz club e collabora con le amministrazioni comunali alla scoperta di spazi non usualmente adibiti all’ascolto della musica. Il festival è anche l’occasione per scoprire i teatri di tradizione di Alba, Asti, Novi Ligure e Valenza, oppure per osservare perle d’arte come la Basilica di San Gaudenzio a Novara o per entrare negli spazi del Museo di Arte Contemporanea di Rivoli. Suggestivi e ricchi di memoria gli ex spazi industriali che ospitano alcuni dei concerti in programma: l’ex maglificio di Biella, oggi Opificiodellarte, è un complesso architettonico collocato nel centro storico, mentre a Moncalieri il jazz occu

IL PADRE E I TUTORI: CAPIZZI AFFIDA AL MUSEO IL FUTURO DI CINEMAMBIENTE

Men at Work: l'outfit-anticatastrofe di Gaetano Capizzi, Mimmo De Gaetano e Enzo Ghigo La notizia l'ha buttata là con nonchalance il direttore della Mole Mimmo De Gaetano durante la presentazione della ventitreesima edizione del Festival, in programma dall'1 al 4 ottobre. Testualmente, De Gaetano ha detto che "ora Cinemambiente sarà completamente organizzato dal Museo del Cinema". Questa me l'ero persa. Dev'essere accaduto durante il lockdown. Per quasi un quarto di secolo il festival fondato e diretto da Gaetano Capizzi è rimasto semi-indipendente: l'Associazione Culturale Cinemambiente (in pratica, Capizzi), proprietaria del marchio, lo organizzava insieme con il Museo. In teoria il Museo partecipava anche alla ricerca degli sponsor: in pratica se li trovava Capizzi, forte della sua personale credibilità. In base a un accordo firmato qualche mese fa, d'ora in poi ogni responsabilità organizzativa sarà in capo al Museo, "naturalmente lasciand

MITO, MISSIONE COMPIUTA

Ricevo il comiunicato finale di MiTo, sprizzante soddisfazione per com'è andata alla faccia delle difficili condizioni che il festival ha dovuto affrontare. In effetti fare MiTo quest'anno è stata una scelta coraggiosa: più a Torino, azzoppata dal limite tassativo dei duecento spettatori in sala , che a Milano, dove già si godeva della permissiva regola del distanziamento di un metro e mezzo da bocca a bocca. E considerati tutti i fattori, compresa la forzosa rinuncia agli artisti stranieri, è giusto riconoscere che non è andata male.  Semmai ci si poteva aspettare qualche volo di fantasia in più, qualche scelta più sorprendente, considerato che l'emergenza è spesso propizia alla sperimentazione, al cambiamento, all'invenzione. Qualcosa di spiazzante, insomma, rispetto alla logicità di un MiTo in formato ridotto per causa maggiore. Ma anche così è stata una bella impresa, ed è giusto rendere onore al merito di chi l'ha affrontata e portata a termine. Pertanto volent

CAPITANI NEGHITTOSI

Ieri alla Reggia di Venaria si è chiusa "Sfida al Barocco": doveva essere l'evento del 2020, ma l'hanno vista in pochi L'autunno dei musei non è spumeggiante, ammettiamolo. Né potrebbe esserlo, considerato che l'emergenza sanitaria non è finita, e nessuno è tanto folle da rischiare una mostra importante (e costosa) in condizioni depresse e con il rischio, per quanto remoto esso sia, di un nuovo lockdown, sia pure parziale. Ma se adesso la prudenza significa sopravvivenza, non appena torneremo alla normalità quella stessa prudenza si trasformerà in un boomerang micidiale per quelle istituzioni che si faranno trovare impreparate e non saranno in grado di cavalcare l'onda della ripresa. "Oggi - scrivo nell'articolo pubblicato stamane sul Corriere - il primo dovere del direttore di un museo è progettare il domani come se un domani ci fosse... Per un museo navigare a vista è pericoloso sempre: figurarsi nella tempesta di un’emergenza. Il direttore è u