Scene dell'occupazione alla Cavallerizza Reale. Qui sopra un antagonista si addestra all'uso di un'arma impropria. Sotto, un conciliabolo di sovversivi che progettano azioni violente: in primo piano si notano alcune ferocissime Pantere Grige Finora non ho scritto sulla faccenda della Cavallerizza occupata. Non per disinteresse: semplicemente non l'ho fatto perché ogni giorno uscivano articoli sui giornali, e io sono solo - e pure un po' malandato - per cui preferivo tacere non avendo abbastanza elementi per parlare. Principio wittgensteniano che, se maggiormente applicato, migliorerebbe assai la qualità della vita. Lunedì scorso però sono andato a fare un giro sul posto, e mi è sembrata una situazione civilissima, tranquilla, ordinata: non ho avvistato temibili antagonisti trinariciuti, bensì coppiette, famiglie, bambini, anziani signori. Non ho visto traccia dei pericolosi sovversivi che mi aspettavo dopo la lettura di alcune cronache . E già lì, un po' m...
L'ANSiA della cultura torinese