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Visualizzazione dei post da ottobre 4, 2020

IL TFF ANNUNCIA IL FILM D'APERTURA. MA CI SARA' UN'APERTURA?

Ingrid Garcia-Jonsson e Fernando Guallar, protagonisti di "Balla balla", il film che dovrebbe aprire il Tff Il Torino Film Festival ha annunciato oggi i film d'apertura e di chiusura. Ad aprire il festival, il 20 novembre, sarà "Ballo ballo" (Explota Explota), una commedia musicale costruita sulle note dei trash-classiconi di Raffaella Carrà, che segna l’esordio nel lungometraggio del regista uruguaiano Nacho Álvarez. "Un anno con Godot" (Un Triomphe), opera seconda del regista francese Emmanuel Courcol, è invece il film che, il 28 novembre, chiuderà la manifestazione. Beh, meglio non allargarsi troppo: diciamo che "dovrebbe aprire", "dovrebbe chiudere"... se tutto andrà bene, o almeno non troppo male. Il malcapitato direttore del Tff, Stefano Francia di Celle, continua a lavorare. Ma pure lui, povero cristo, è in crisi: non è facile costruire un festival che non si sa – né si può sapere – come si farà. Ammesso e non concesso che si

COMMISSION-SHOW: GIOVARA DA' LA SVEGLIA AI BEGLI ADDORMENTATI, TRESSO E FOGLIETTA ANTI-FUFFA

Come promesso, confermo di aver seguito con soddisfazione - in ossequio alle direttive comunali - l'ennesima seduta della Commissione cultura dedicata all'ipotesi di candidare Torino a Capitale europea della Cultura. Stavolta hanno audito Enrico Gentina di TEDx , ovvero la "filiale" torinese di TED-Ideas worth spreading: trattasi delle conferenze, chiamate anche TED talks, molto popolari in rete, gestite dall'organizzazione privata non-profit statunitense Sapling Foundation.  In sostanza Gentina garantisce la massima disponibilità a utilizzare la piattaforma di TEDx per creare tavoli on line per il confronto fra le idee, coinvolgendo non soltanto gli stakeholder culturali di oggi, ma soprattutto i giovani che saranno gli adulti del 2033. Ottima idea. Poi l'assessore ai Servizi educativi, sull'onda dell'entusiasmo, ha proposto di coinvolgere pure i bambini. Ci vorranno dei tavolini piccini piccini, tipo quelli dell'asilo. Ma vabbé, non è tutto lì i

UNA CAPITALE VALE L'ALTRA: I RAGAZZI IRRESISTIBILI E LA LOGICA DI PIERINO

Davvero, questi ragazzi sono incantevoli. Mi mancheranno. Mi mancherà, allorché tornerò a scontrarmi con la grigia e volpina protervia dei mestieranti del potere, la loro protervia semplice e genuina, frutto di una logica fanciullesca, disarmante, ilare e insieme commovente. Guardate ad esempio cos'è capitato ieri. Dunque: nel tardo pomeriggio a Palazzo Civico piomba la costernazione allorché si apprende che Torino ha mancato l'agognato obiettivo di diventare “European Green Capital 2022”. A dire il vero, io ignoravo serenamente non soltanto la candidatura torinese a tale prestigioso riconoscimento, ma persino l'esistenza del riconoscimento medesimo.  Tant'è: l'Europa matrigna ha deciso altrimenti, la Capitale Verde del 2022 sarà Grenoble (maledetti vicini, quando non ci frega Milano ci si mette Grenoble!) e i nostri civici amministratori – che tanto hanno fatto per il trionfo della rivoluzione in monopattino – ci restano malissimo. Però abbozzano con signorilità, e

ADESSO E' UFFICIALE: AL REGIO NIENTE SPETTACOLI, DUECENTO SPETTATORI NON BASTANO

Rosanna Purchia, commissario del Regio Spiace davvero dirlo: ma ci avevo visto giusto. Come scrivevo sabato scorso , la stagione 2020/21 del Teatro Regio non ci sarà. Non alle condizioni fissate dal Dpcm di ieri , che - mentre i contagi s'impennano - conferma il tetto massimo di duecento spettatori in una sala teatrale  anche immensa come il Regio. Aggiungete che il nuovo decreto riduce al lumicino le possibilità di deroghe "migliorative" da parte delle Regioni; se Cirio non aveva derogato quando era semplice farlo , figurarsi adesso. Il callido Alberto ha giocato di rimessa rinviando giorno dopo giorno il provvedimento, in attesa che ci pensasse il governo a levargli le castagne dal fuoco ribadendo erga omnes il limite delle duecento presenze. Era chiaro che sarebbe finita così: solo un'inguaribile ottimista come la commissaria Purchia poteva - sospinta dall'ottimismo della ragione  - avventurarsi in promesse spericolate, tipo quella incatenarsi in piazza caso

VERSO GLOCAL: LA SERATA DEL MANHATTAN SHORT FILM FESTIVAL

A marzo il Glocal è stato fra i primi cinefestival spazzati via dal lockdown. Gli indomiti organizzatori non si sono dati per vinti e, dopo l'esperimento "itinerante" della scorsa estate, già progettano l'edizione 2021 della rassegna. E' perciò con vero piacere che ricevo e pubblico: Domani, mercoledì 7 ottobre, si aprono le iscrizioni al 20° Glocal Film Festival che si terrà dall'11 al 15 marzo 2021 al cinema Massimo. Le call per raccogliere documentari e cortometraggi made in Piemonte sono aperte fino al 15 dicembre. Per l’occasione del lancio delle call, come ormai da qualche anno, il Glocal porta a Torino una serata dal respiro internazionale: il Manhattan Short Film Festival. Proprio il 7 ottobre alle 21 al cinema Ambrosio proietteremo i 9 cortometraggi finalisti della 23a edizione del festival globale con base a New York. Selezionati tra 971 iscritti da 54 paesi, i corti saranno in programma in oltre 400 città di tutti e sei i continenti perun mese di pr

LA PROSSIMA VITTIMA? LA STAGIONE DEL REGIO

Per quanto ancora? Il palcoscenico del Regio con il sipario calato e la platea deserta Ancora prima di cominciare, la stagione 2020/21 del Regio sembra già finita. Sul Corriere di oggi mi assumo il ruolo di profeta di sventura (sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare...) ed espongo le ragioni che mi inducono a vedere nero nell'immediato futuro del nostro sventurato teatro lirico. Se vi interessa l'analisi completa, potete leggerla a questo link . In breve, il concetto è il seguente: è pura follia - in primo luogo follia finanziaria - immaginare una stagione d'opera con duecento spettatori a serata, essendo l'opera uno spettacolo per sua natura costosissimo e non fattibile al risparmio. Lo sa anche la tosta commissaria Purchia , che è a Torino per risanare i conti del Regio, non per sputtanarli definitivamente: tant'è che aveva minacciato di incatenarsi  per protesta se Cirio non avesse derogato al limite tassativo dei duecento spettatori in sala. Sento un tint

LA SCOMODA VERITA' DI CINEMAMBIENTE

Un'immagine di "66 meters", documentario di Max Monch e Alexander Lahl presentato a CinemAmbiente Quarto e ultimo giorno di CinemAmbiente : stasera si chiude al Massimo con la premiazione del Concorso Junior e la proiezione del film  "The Great Green Wall" di Jared P. Scott.   Mai come quest'anno il Festival è apparso drammaticamente fattuale e necessario, nell'inquietante parallelismo fra quanto viene mostrato sullo schermo e ciò che accade intanto nel mondo. L'ennesima, tragica alluvione che s'è abbattuta in questo weekend sul Piemonte ci conferma cupamente nei fatti - se mai qualcuno ancora sentisse il bisogno di ulteriori conferme - la scomoda verità che da ventitré anni CinemAmbiente ci sbatte sotto gli occhi. Per questo motivo almeno, se non per altri, sarebbe utile vederli, questi benedetti film: per trarne qualche insegnamento - o almeno per capire perché l'umanità corre verso l'estinzione, e se lo merita pure. Inoltre conviene