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Visualizzazione dei post da 2019

LAVORARE GRATIS: UNA DOVEROSA PRECISAZIONE

Chiudo l'anno con una doverosa precisazione: ho commesso un errore scrivendo, nel post del 27 dicembre "Lavorare gratis? Anche no" , che tutti i presidenti delle fondazioni culturali torinesi, e non soltanto quello del Museo del Cinema, prestano gratuitamente la loro opera. Ciò è vero in linea generale: infatti di regola i presidenti sono soggetti alle disposizioni della legge 122 del 30 luglio 2010 (c.d. legge Tremonti) che convertendo il dl 78 del 31 maggio 2010 dispone - fra le varie misure in materia di stabilizzazione finanziaria - che gli emolumenti connessi alla carica siano pari a zero. Ci sono però due eccezioni, il Museo Egizio e il Teatro Stabile: in quanto riconosciuti quali "enti di ricerca", spetta ai relativi presidenti un emolumento ai sensi dell'art. 1, comma 353 della legge 266/2005  (c.d. finanziaria). Nel caso del presidente del Teatro Stabile si tratta di 37.200 euro lordi l'anno . Invece per l'Egizio sarebbero 70 mila. Scrivo

I MERCATINI TRAVISATI: UN ROMANZO EPISTOLARE

Un Natale meraviglioso a Torino: veduta dell'accattivante e scintillante "mercatino" in piazza Santa Rita Nel Paese dei Cacciapalle, quando un cacciapalle ne spara una troppo grossa persino per un cacciapalle, il rimedio è pronto: sciorina la formuletta magica "le mie parole/azioni sono state travisate" e tutto si risolve. Semmai utilizza, più propriamente, l'espressione "sono state fraintese". E se non basta "travisate", o meglio "fraintese", si ricorre alla versione hard: "Le mie parole/azioni sono state strumentalizzate". "Strumentalizzate" è infallibile. Fa più complotto, lascia immaginare oscure trame, e quindi piace tanto al popolo.  Hanno dato l'esempio i politici (quelli del Paese dei Cacciapalle, s'intende) e a loro si sono lestamente accodati gli esponenti della società più o meno civile, i vertici della finanza e dell'impresa, i commentatori, i docenti, gli artisti, gli allenatori

LAVORARE GRATIS? ANCHE NO. LA FIABA DI NATALE DEL LOVERS FESTIVAL

Giovanni Minerba Mentre solennizzavo quietamente le festività con gli amici più cari, non s'è interrotta la narrazione della dickensiana fiaba natalizia di  Giovanni Minerba messo alla porta del festival Lovers da lui stesso fondato e diretto per trent'anni . Intervistati dai bravi cronisti del Corriere, sia il presidente del Museo del Cinema Enzo Ghigo, sia la direttrice di Lovers Vladimir Luxuria hanno precisato il loro punto di vista. Ghigo ha dichiarato di concordare in pieno con la decisione presa dal Comitato di gestione del Museo prima del suo insediamento ; mentre Luxuria spera ancora di potersi avvalere della collaborazione di Minerba, che considera preziosa, ma non si dimetterà, per senso di responsabilità verso il Festival . La faccenda quindi non è chiusa, e oggi anch'io torno a occuparmene con un altro articolo sul Corriere ,  stimolato da una considerazione che reputo non così marginale. Mi spiego. Nelle interviste al Corriere Ghigo e Luxuria, pur parten

IL MUSEO DEL CINEMA FA FUORI MINERBA, LOVERS A RISCHIO

Luxuria con Giovanni Minerba (a destra) e il suo sposo Damiano Andresano Giovanni Minerba è fuori da Lovers. Il Comitato di gestione del Museo del Cinema ha deciso: niente contratto di collaborazione. Dunque il padre fondatore della rassegna di cinema lgbt non potrà lavorare al "suo" festival con la direttrice Vladimir Luxuria. Se crede gli concedono - bontà loro - di farlo gratis: e questa generosa offerta mi pare un illuminante esempio di rispetto per il lavoro altrui.  L a notizia non è stata ufficializzata ma da giorni circola in città. Ho chiamato Ghigo, e lui ha confermato : "Il direttore ( del Museo, Mimmo De Gaetano. NdG ) mi ha spiegato che Minerba ha già avuto tre anni di collaborazioni e adesso bisognava arrivare al punto". Dal che apprendo che non è stato Ghigo a decidere, gli hanno soltanto riferito una decisione già passata in giudicato. E non è stato nemmeno l'ex presidente Toffetti, che prima di dimettersi era pronto a firmare il contratto

GALLERIE D'ITALIA ARRIVA A TORINO: FINALMENTE UN VERO EVENTO

Palazzo Turinetti sarà la sede di Gallerie d'Italia Ricevo, e con autentica felicità pubblico: Sarà Palazzo Turinetti, storico edificio e sede legale di Intesa Sanpaolo in piazza San Carlo a ospitare il nuovo museo delle Gallerie d’Italia a Torino. Si allarga così la rete delle sedi espositive della Banca, già fortemente radicate a Milano , Napoli e Vicenza (e delle quali è direttore Michele Coppola , l'ex assessore regionale alla Cultura che oggi, in qualità di executive director per i beni artistici di Intesa , sta sostenendo la cultura a Torino meglio di quanto abbia fatto quand'era in carica . NdG) .  Coppola dirige Gallerie d'Italia Il progetto delle Gallerie d’Italia in piazza San Carlo sarà illustrato il 14 gennaio prossimo dal presidente emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli, dal presidente Gian Maria Gros-Pietro e da Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo. Il progetto architettonico, firmato da Michele De Lucchi, prevede una destinazione d

BARACCHINO PER LA CULTURA

Oggi la giunta Cirio - assente per cause di forza maggiore Roberto Rosso - ha nominato i nuovi direttori regionali. Al settore Cultura, Turismo e commercio andrà Marzia Baracchino, attualmente dirigente del settore Comunicazione, Ufficio Stampa, Relazioni esterne e Urp, dal 2007 dirigente regionale negli ambiti della promozione, marketing turistico e sostegno e sviluppo dell’offerta turistica, già responsabile della struttura regionale speciale per la partecipazione del “sistema Piemonte” all’Expo Milano 2015 e all’Expo di Astana 2017, precedentemente responsabile del progetto delle opere di accompagnamento a Torino 2006. P aola Casagrande, diirettrice per la Promozione della Cultura, del Turismo e dello Spirt dal 2014 a oggi, passa al coordinamento delle politiche e dei fondo europei.

MERCATINI DI NATALE: SCHIAFFI IN FACCIA AI CONSIGLIERI COMUNALI (RELOADED)

Colpo di scena - in fondo prevedibile - nella penosa vicenda dei mercatini di Natale, vicenda che trovate riassunta in questi post  del 20 novembre  e del giorno successivo. Frastornato dal turbinoso giro di società effimere, nomi ricorrenti, curiose coincidenze, passaggi di proprietà, amministratori invisibili, all'epoca avevo posto alcune domande ai responsabili politici dei baraccamenti torinesi , ovvero Chiarabella e l'Assessore Triste. Senza ricevere - manco a dirlo - risposte dall'enigmatica sindaca, e incassando spiegazioni a parer mio zoppicanti dal vago assessore. Le stesse curiosità mie avevano però indotto i consiglieri d'opposizione Lo Russo e Foglietta a chiedere già in novembre l'audizione davanti alle  Commissioni 3 e 5 dei rappresentanti della Mercatini srl, società che ha l'appalto delle bancarelle in piazza Castello e altre piazze cittadine: magari l'amministratrice unica, tale signora De Mango che finora è rimasta null'altro che un

CACCIAPALLE E GENTE DI PAROLA: L'ANOMALIA DELL'EGIZIO

La banda di Evelina. La presidente Christillin con la squadra dell'Egizio che ha curato il riallestimento delle sale storiche Viviamo circondati dai cacciapalle. E questo è un dato di fatto. Uno degli esercizi favoriti dell'autore di questo blog per mantenere la memoria efficiente è rileggere i programmi elettorali e le pubbliche dichiarazioni del passato e confrontarli alle realizzazioni dell'oggi. Nella stragrande maggioranza dei casi lorsignori non hanno combinato una benamata minchia, se va bene; o più frequentemente hanno fatto danni. E continuano ad abbarbicarsi all'immarcescibile rifugio dello "stiamo lavorando" , che fa fine e non impegna. Vi ho ricordato l'incresciosa situazione nella quale siamo immersi fino al collo e oltre - al punto che ormai ci abbiamo fatto l'abitudine e manco più ci incazziamo - così da meglio motivare le lodi che mi accingo a rivolgere all'intera squadra dal Museo Egizio, una delle rare eccezioni all'ende

MUSEO DEL CINEMA E TFF: ORIZZONTI DI GLORIA SE TROVANO I SOLDI

Eccoli qui: da sinistra il presidente del Museo Enzo Ghigo, il neodirettore del Tff Stefano Francia di Celle e il direttore del Museo Mimmo De Gaetano Epperò, quando si dice il senso dello spettacolo.  Ieri quelli del Museo del Cinema invitano una mezza dozzina di giornalisti a un pranzo di lavoro. Ci sarà anche Stefano Francia di Celle ?, s'informa l'astuto cronista, che spera in un primo incontro con il neodirettore del Tff. Ma il perfido Ghigo lo delude: Francia di Celle non non ci sarà, ci saranno soltanto Ghigo stesso e il Comitato di gestione (tranne il romano Del Brocco) e il direttore del Museo De Gaetano. "Diremo delle cose", mi promette il presidente.  Vabbé, ci troviamo tutti al ristorantino a fianco degli uffici del Museo e prendiamo posto alla tavolata. Ghigo tiene libero il posto al suo fianco: "Deve arrivare mia moglie", spiega. Cominciamo bene, mi amareggio in cuor mio: questo si porta la moglie (signora deliziosa, peraltro) al pranz

DA FONDAZIONE CRT 376 MILA EURO PER ARTE E CULTURA

Ricevo e volentieri pubblico: La Fondazione Crt ha assegnato 4 milioni di euro a 284 progetti del territorio: sono i risultati della seconda sessione 2019 delle richieste ordinarie di contributi – ovvero non rientranti in alcun bando specifico della Fondazione – presentate da enti non profit attivi in Piemonte e Valle d'Aosta. “Concludiamo il 2019 con il sostegno a circa trecento iniziative in 106 Comuni del Piemonte e della Valle d’Aosta: sono semi che germogliano e ravvivano il tessuto sociale e culturale, contribuendo a fare da collante per le comunità del territorio -dichiara il Presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia. - In linea con le nuove idee di futuro lanciate con gli Stati Generali, Fondazione Crt supporta le progettualità orientate ai valori dell’ambiente, della sostenibilità, dell’inclusione, della promozione dei giovani, e anche numerosi eventi che si realizzano nelle realtà periferiche”. Nel campo Arte e Cultura sono 37 i contributi per complessivi 376 mila

FONDI EUROPEI: PER I SITI UNESCO ARRIVANO 5 MILIONI

Ricevo e volentieri pubblico Come proposto dagli assessori Vittoria Poggio e Andrea Tronzano, è stata approvata la misura del Fondo europeo di sviluppo regionale destinata al recupero, restauro e valorizzazione dei beni culturali nei Comuni che rientrano in un riconoscimento Unesco (siti iscritti nella Lista del Patrimonio mondiale, elementi iscritti nella Lista del patrimonio immateriale, riserve della biosfera, geoparchi, Città creative), con l’obiettivo di attrarre flussi turistici e supportare così il rilancio della competitività dell’intero Piemonte. La misura sarà attivata con procedura a sportello sino a esaurimento delle risorse disponibili, che ammontano a 5 milioni di euro. La definizione delle modalità di presentazione delle istanze e di selezione dei progetti di valorizzazione avviene sulla base delle specificazioni e procedure che saranno definite nell’ambito di un bando pubblico.

IL TAVOLO DELLA CULTURA ADESSO C'E'

Ricevo e volentieri pubblico: Si chiama Tavolo della cultura e si è riunito per la prima volta il 16 dicembre al Circolo dei Lettori a Torino. E’ uno dei 7 tavoli di lavoro previsti dalla legge regionale 11/2018 per costruire un confronto permanente tra Regione e attori pubblici e privati del settore culturale, sulla futura programmazione. Fanno parte del Tavolo della cultura enti territoriali e rappresentanze degli enti locali, Università, Fondazioni di origine bancaria, associazioni di categoria, enti culturali partecipati dalla Regione e dieci organizzazioni selezionate con apposito avviso pubblico. L’incontro del 16 dicembre è stato l’inizio del percorso di condivisione dei temi che saranno raccolti nel documento di programmazione del 2021-2023 e che dovrà essere approvato dal Consiglio Regionale del Piemonte entro novembre 2020. La legge regionale del 2018 “Disposizioni coordinate in materia di cultura”, è infatti il frutto del lungo lavoro di concertazione degli Stati generali d

FRANCIA DI CELLE DIRETTORE DEL TFF. COME DA COPIONE

Stefano Francia di Celle (foto Rosalia Loia) Tutto come previsto dopo gli ultimi sussulti nel weekend: Stefano Francia di Celle , torinese, 53 anni, è il nuovo direttore del Torino Film Festival. Com'è andata lo potete leggere in questo post che ricostruisce l'ennesima blirzkrieg attorno alla Mole. Per il momento non aggiungo commenti e valutazioni a caldo: non intendo turbare la letizia dei vincitori, né tantomeno penso di poter lenire la cocente delusione degli sconfitti, compresi quanti nello staff del Festival speravano nel successo del candidato interno Davide Oberto, che negli anni è stato curatore della sezione cortometraggi e fidato collaboratore dell'ex direttrice Emanuela Martini. Fuori da entusiasmi e depressioni eccessivi, direi comunque che Francia di Celle sulla carta ha tutti i requisiti necessari per il ruolo, con la non trascuribile eccezione di un'esperienza specifica nell'organizzazione di grandi festival. Ma non mi lamento: ultimamente si

TORINO CITTA' DEL CINEMA: IL "FILM LUNGO UN ANNO" COMINCIA PERDENDO UN FESTIVAL

E' mio triste dovere annunciare che Fish & Chips, il festival del cinema erotico , nel 2020 non ci sarà. Dopo quattro edizioni, la rassegna - che ha suscitato il gradimento del pubblico, e anche l'apprezzamento della critica per la qualità della proposta - si fermerà almeno per un anno, con l'aleatoria speranza di poter riprendere nel 2021. E' un segnale bruttissimo: Fish & Chips, insieme con SeeYouSound e il più anziano gLocal, è (o dovrei dire era?) uno dei tre festival ruspanti cresciuti negli ultimi anni all'ombra di quelli "maggiori" (Tff, CinemAmbiente, Lovers e Sottodiciotto), garanzia di continuità ed evoluzione per il sistema cinema cittadino. Ma - a differenza di quel che accadde ai tempi quando debuttarono Tff e compagnia - le istituzioni hanno largamente ignorato queste voci nuove, anziché sostenerle e aiutarle a irrobustirsi. E la morte (ma no, diciamo sospensione...) di Fish & Chips è il logico effetto di tanta indifferenza. Il f

GIOCHI FATTI AL TFF, I RUMORS DICONO FRANCIA DI CELLE

Stefano Francia di Celle Beh, ci siamo: domani pomeriggio (martedì) si riunisce il Comitato di gestione del Museo del Cinema, e sapremo il nome del nuovo direttore del Torino Film Festival.  Ma oggi è stata una giornata campale, e stasera me ne vado a dormire con la ragionevole convinzione che l'abbia spuntata Stefano Francia di Celle. Se davvero è così - e, ripeto, io ne sono convinto - è un colpo di scena. Prevedibile, però, a condizione di possedere una giusta dose di cinismo. Venerdì scorso, terminati i colloqui con i nove candidati , i consiglieri s'erano presi il weekend "per riflettere", ma prevaleva la via della soluzione interna. Per cui Davide Oberto sembrava destinato a succedere alla guida del Tff a Emanuela Martini , di cui è stato per tanti anni indispensabile collaboratore. Poi il vento è cambiato, e sono scattate altre logiche. Già domenica mi arrivano i primi sentori delle grandi manovre in atto, e oggi pomeriggio parte il can can: messaggi e t

SFIDA PER IL TFF: DI NOVE NE RESTERA' UNO SOLO

Siamo alla stretta finale: martedì il Comitato di gestione del Museo del Cinema si riunirà per decidere il nome del prossimo direttore del Torino Film Festival. Davide Oberto Ghigo, De Gaetano e i consiglieri hanno già incontrato i papabili, individuati dal Comitato stesso e invitati a presentare un progetto per il Festival. Non otto, come si è detto finora, bensì nove (un decimo invitato non ha risposto).  Stefano Francia di Celle Giovedì c'è stato il colloquio con Stefano Francia di Celle. Venerdì sono passati gli altri. Mi dicono che all'interno del Comitato ci sia già un orientamento condiviso: ma non credo che sia davvero unanime, tant'è che i consiglieri hanno preferito prendersi ancora un weekend di tempo "per riflettere".  Direi piuttosto che sia in atto un testa a testa  finale fra il candidato interno, Davide Oberto , e Stefano Francia di Celle , sostenuto in particolare dal consigliere in quota Gtt Paolo Del Brocco , uomo Rai. Ma la situazio

MANTEGNA, UNA GRANDE MOSTRA CON LE GAMBE CORTE

E’ in discussione un modello che vede le nostre istituzioni museali come contenitori e non produttori di cultura, un modello che non porta al rafforzamento delle competenze e delle relazioni dei nostri musei... queste mostre non sono il motivo per il quale un turista sceglie di venire a Torino, ma un corollario rispetto al programma di visite in città... Le visite ai musei aumentano nonostante non fossero in calendario mostre cosiddette blockbuster . (Francesca Leon in Consiglio comunale, 17 ottobre 2016, qui il testo dell'intervento) Cosa hanno lasciato le grandi mostre allestite alla Gam? Hanno consolidato il pubblico del museo o hanno trasformato la Gam in un centro espositivo riducendo la capacità di produzione della Fondazione e di valorizzazione del patrimonio in essa conservato? ... Hanno dato un spinta alla ricerca e alla produzione di eventi espositivi? Hanno portato più turisti e cittadini a visitare la Gam, al di là della durata dell’evento? (Francesca Leon, asses

DIREZIONE DEL TFF: LA CORSA E' A OTTO

Dopodomani, venerdì 13 (magnifico...), cominciano i colloqui del Comitato di gestione del Museo del Cinema con i candidati alla direzione del Torino Film Festival. In totale sono stati invitati a parteciparvi in otto: oltre ai cinque iniziali (Stefano Celle di Francia, Jacopo Chessa, Francesco Giai Via, Davide Oberto e Andrea Romeo) si aggiungono il giornalista e critico Enrico Magrelli, conservatore della Cineteca Nazionale e vecchio amico del Tff, il direttore editoriale di Film Tv e consulente della Mostra di Venezia Mauro Gervasini, e Oscar Iarussi, che collabora anche lui con Venezia, ma soprattutto ha lavorato molto bene come presidente della Film Commission pugliese.

IL CINEMA SECONDO MAN RAY

Ricevo e volentieri pubblico In occasione della mostra "Wo | Man Ray. Le seduzioni della fotografia", che prosegue fino al 19 gennaio, Aiace e Camera dedicano domani, giovedì 12, un doppio appuntamento al cinema sperimentale dell’artista statunitense. Nel corso del primo incontro della giornata, alle 18.30 a Camera Alessandro Amaducci, videoartistista e docente di videoarte e avanguardie mediali al Dams, guiderà il pubblico alla scoperta del cinema “nascosto” e sperimentale di Man Ray attraverso la visione e l’analisi di estratti dei suoi film più importanti: "Retour à la raison", "Emak Bakia", "L’étoile de mer" e "Les Mystères du Château du Dé". In serata, alle 21.15 al Cinema Centrale, i quattro cortometraggi muti (durata complessiva: 55’ circa) verranno proposti sul grande schermo con la sonorizzazione dal vivo del compositore Paolo Spaccamonti, che accompagnerà la proiezione con musiche originali per chitarra elettrica effettata.