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Visualizzazione dei post da aprile 18, 2021

MUSEI E TEATRI CI RIPROVANO. INCROCIAMO LE DITA

Il "San Giovanni Battista" di Caravaggio è di nuovo visibile ai Musei Reali Da lunedì riaprono musei e teatri. Tutti sperano definitivamente, ma io non ci scommetterei: un po' per scaramanzia, un po' perché ho scarsissima fiducia nel buon senso dell'umanità. Ad ogni modo riaprono, ed è già qualcosa. E con la riapertura dei musei trovano nuova vita le mostre che, come la fanciulla Du Perier compianta da Malherbe, ont vécu ce que vivent les roses, l'espace d'un matin (traduzione deandreiana: come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno come le rose). Insomma, parlo di quelle mostre inaugurate a inizio febbraio con tante belle speranze e chiuse dopo meno di un mese, causa recrudescenza della pandemia (il che giustifica il pessimismo di cui sopra); per non dire di quelle che, tra chiusure, rinvii e riaperture, si trascinano da novembre , allestite e pochissimo viste. Ma torniamo alle prospettive per lunedì prossimo, sempre che si sia in zona gialla. I

IL BUON ESEMPIO DEL POLO DEL 900

Alessandro Bollo, direttore del Polo del 900 Ricevo e volentieri pubblico: Il Polo del 900 è stato inserito tra gli undici buoni esempi a livello mondiale nella nuova piattaforma dell'Unesco World Heritage Solutions for Sustainable Futures , con la seguente motivazione: "Il modello del Polo del '900 propone la collaborazione come soluzione per la frammentazione istituzionale e culturale che costituisce il fulcro di una nuova ecologia dei sistemi culturali creativi e pone la comunità al centro del riuso contemporaneo degli edifici storici". Ecco il commento del presidente del Polo del 900, Sergio Soave: "Siamo davvero soddisfatti che il Polo del '900 sia stato scelto e riconosciuto dall'Unesco come un esempio a livello internazionale non solo di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale custodito, ma anche come modello di riqualificazione del territorio e di coinvolgimento della collettività attraverso pratiche innovative. Crediamo inoltre ch

LA BALLATA DEI VOLTAGABBANA

Cristina Seymandi conquistata da Damilano Sul Corriere di stamattina ho pubblicato un commentino ( questo il link ) ispiratomi da Cristina Seymandi, la agit-prop (a quanto pare ormai ex) cinquestelle avvistata a  fare campagna elettorale per e con il candidato della Lega Paolo Damilano.   Ciò che scrivo non è particolarmente originale: ma qualcuno lo deve pur scrivere. Giusto per segnare il punto, benché mi sia chiaro che il salto delle quaglia fa talmente parte del costume nazionale da non suscitare più nessuno scandalo.  I cambi di casacca sono da sempre, sotto il bel cielo d'Italia, la vera prosecuzione della politica con altri mezzi. Vantiamo una lunghissima e capillare tradizione: politici e militari, scrittori e giornalisti, scienziati e professori, artisti e lavoratori, preti e cantanti e artigiani e imprenditori e santi e peccatori e poeti e navigatori, non c'è categoria priva delle sue quaglie salterine. Pensate soltanto a quante espressioni sciorina la lingua italiana

OK ALLA CANDIDATURA EUROPEA, NON PASSA L'EMENDAMENTO DEGLI ULTIMI GIAPPONESI

Dopo quasi  due anni di lavori in Commissione, il rapporto conclusivo sulla candidatura di Torino a Capitale europea della Cultura nel 2033 è stato approvato ieri in Consiglio comunale quasi all'unanimità, con 38 voti favorevoli su 39 consiglieri presenti, e un solo astenuto. Manco a dirlo si è astenuto Damiano Carretto, un po' imbronciato perché, come previsto, il suo emendamento - che mirava a riaprire di straforo il discorso della "Cavallerizza senza privati" - è stato respinto tanti a pochi: ha ottenuto solo otto voti a favore, quello dell'estrema sinistra di Artesio, e i sette di Carretto e degli altri irriducibili cinquestelle o ex cinquestelle (Albano, Ferrero, Giacosa, Montalbano, Paoli e Pollicino). Astenuti Giovara (M5S) e Napoli ( ex FI, ora "Cambiamo" ). Ora gli irriducibili sperano in un referendum popolare per abrogare l'odiato piano per la Cavallerizza che il Consiglio ha deliberato lo scorso 2 febbraio dopo l'ennesimo psicod

TOURDAYS E LE NUOVE REGOLE DELLA COMUNICAZIONE

Sono tempi tristi e anche un po' noiosi. Per fortuna ogni tanto lorsignori ne escogitano una per farci ridere un po'. Sentite questa. Oggi pomeriggio ricevo, da un noto ufficio stampa, una mail dove sta scritto quanto segue: "Allego in calce a questa mail il comunicato stampa relativo alla nuova comunicazione su TOurDAYS festival . L’annuncio ufficiale sarà alle ore 12 di domani, martedì 20 aprile. Tuttavia è comunque possibile, compatibilmente con le tempistiche redazionali, pubblicare sull’edizione cartacea già di domani. Mentre per la pubblicazione online ti chiedo di aspettare le ore 12 di domani" . In allegato alla mail ("in calce", come si diceva una volta) c'è un pdf (in arte  "il comunicato stampa relativo alla comunicazione" , e volevo vedere che fosse relativo alla pesca con la mosca...) e nel pdf leggo una notizia - la cui rilevanza giudico pari allo zero assoluto - sulla presentazione on line di un banalissimo video riguardante una

IL REGIO NON STA MAI FERMO: LA CORTE DEI CONTI DICE SI' ALL'INTEGRATIVO, PURCHIA CHIAMA ANDOLFI

Passata è la tempesta, odo augelli far festa. Con la speranza di poter riaprire il 26 aprile , colori permettendo, nel mondo dello spettacolo dal vivo è tornata un'aria frizzantina da "Quiete dopo la tempesta" che descrivo diffusamente nell'articolo di stamattina sul Corriere . Se e quanto torneremo in zona gialla, anche il Regio ripartirà a pieno regime: c'è "Traviata" già bell'e pronta, che aspetta soltanto di andare in scena.  Nel frattempo l'iperattiva commissaria Rosanna Purchia continua il repulisti iniziato con il licenziamento in tronco di  Francesca Orazi , il capo del personale che Graziosi aveva importato dalle Marche, e con il prego-si-accomodi a  Roberto Guenno , il corista che dagli uffici dirigenziali a cinque stelle se n'è tornato al posto suo nel coro.  Fuori Cascio, dentro Andolfi Ora è toccato a Paolo Cascio , il musicologo che Graziosi aveva spostato dall'ufficio stampa all'ufficio di presidenza, e che in seguito