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Visualizzazione dei post da maggio 14, 2023

AL SALONE C'È POSTO PER TUTTI

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, autore di titoli fondamentali come "Putin, vita di uno zar" e "Trump, un presidente contro tutti", e il presidente del Senato Ignazio Benito Maria La Russa, seconda carica dello Stato e storico illustre ( "In via Rasella gli uccisi furono una banda musicale di semipensionati" ), fra un paio d'ore inaugurano la trentacinquesima edizione del Salone del Libro. Così ci siam tolti il dente. E poi, fino a lunedì, sarà per nostra fortuna il Salone di sempre: confronto e scontro e incontro, spazio delle idee - anche alle più bislacche o deprecabili - che finora ha saputo rimanere fedele a se stesso e alla sua missione di libertà intellettuale. È l'ultima edizione di Nicola Lagioia, il capitano che ha condotto la navicella del Salone fuori dalle secche e dagli scogli. A lui il merito, con i ringraziamenti di tutti i torinesi. Con l'augurio che Annalena Benini, che prende il suo posto, sia all'altezza di

CONTESTANO LO RUSSO, CACCIATELI! (IL PALADINO CHE NON T'ASPETTI)

Non solo nella capitale: nel nostro piccolo anche a noi sappiamo mettere in riga le teste calde. Così, mentre a Roma un esultante Salvini cinguetta con la classe e l'aplomb appropriati a un ministro ( "Belli ciao👋" ) per la cacciata dalla Rai di due pericolosi sovversivi, a Torino una Commissione comunale discute la proposta di mozione presentata dal Fratello d'Italia Enzo Liardo ( un habitué di questo blog) avente come oggetto "Stop alla concessione dei locali comunali (a canone agevolato) all'associazione culturale Radio Blackout. Trasmettano pure, se vogliono, ma a spese (interamente) loro". Che già è una bella botta di liberalismo democratico, il "trasmettano pure": e ci mancherebbe altro... Ora: non sto a riassumervi la proposta liardica, che potete leggere qui per esteso. In sostanza, si tratterebbe di cacciare la radio degli antagonisti dai locali di proprietà comunale in via Cecchi: locali ottenuti dall'associazione Blackout con