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Visualizzazione dei post da novembre 10, 2019

MIRACOLO: TUTTI D'ACCORDO SULLA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA

Accade di rado, ma quando accade è bellissimo. Stavolta i ragazzacci sono riusciti a stupirmi. Sono tutti d'accordo sul progetto di candidare Torino a Capitale europea della cultura 2033. Un sogno che nell'estate 2018 anch'io sottoponevo all'attenzione di lorsignori , in alternativa alla riduttiva aspirazione di diventare Capitale italiana , sempre della cultura. Lo so, lo so, il 2033 sembra lontanissimo: ma una candidatura del genere non si improvvisa dall'oggi al domani, e trovo consolante che i nostri amministratori ne comprendano il valore, e  trovinoe un terreno comune sul quale lavorare ed eventualmente costruire, iddiovolesse, un'idea di futuro che travalichi i ristretti confini del loro naso. Oggi la quinta Commissione ha esaminato sia la mozione  del gennaio scorso ( primo firmatario Lo Russo, pd ) che propone la candidatura, sia gli emendamenti presentati da Carretto e Giovara (M5S) che - incredibile dictu - non soltanto non vanno in culo alla mozi

TORINO CITTA' DEL CINEMA: UN PO' DI FUFFA ANCHE PER IL TFF

Le cose cambiano, e cambiano in fretta: oggi la notizia del giorno è l'arrivo di Enzo Ghigo alla presidenza del Museo del Cinema : il che dovrebbe anche preludere a una decisione - che per forza di cose dovrà essere rapida - sulla direzione del Torino Film Festival. Emanuela Martini è in scadenza, dopo sei edizioni, e si tratta di scegliere se riconfermarla ancora e se puntare su un nome nuovo e possibilmente non ridicolo. Ma di questo mi occupo in un articolo che pubblicherò domani sul Corriere. Intanto ieri hanno presentato la trentasettesima edizione del Tff , con la consueta, torrenziale conferenza stampa - che poi si riduce alla conferenza e basta della faconda Emanuela, incontenibile se parte a raccontare fin nei più reconditi particolari, in pratica film dopo film, tutto ciò che passerà sugli schermi del Massimo e del Reposi a partire da venerdì prossimo. Quando mi sono risvegliato la conferenza-fiume volgeva al termine, e io - incurante del grido di dolore degli astanti

COME PREVISTO: GHIGO PRESIDENTE DEL MUSEO DEL CINEMA

Enzo Ghigo,66 anni  Come vi avevo largamente anticipato, la Regione ha indicato in Enzo Ghigo il proprio rappresentante nel Comitato di gestione del Museo del Cinema; e questo significa, in pratica, che sarà Ghigo il successore di Sergio Toffetti alla presidenza.  Ogni considerazione sulla nomina dell'ex presidente della Regione ed ex senatore di Forza Italia è qui superflua: ho già espresso e motivato il mio parere positivo in due post sul blog, che trovate a questo e questo link , e in questo articolo sul Corriere , pubblicato lo scorso 18 ottobre. Non mi resta che augurare buon lavoro a Ghigo: perché di lavoro ne avrà tanto. Spero che si dimostri all'altezza. E a proposito della prima grana che dovrà affrontare - la scelta del nuovo direttore del Torino Film Festival - vi rimando all'articolo che ho scritto per il Corriere e che potete leggere a questo link.

GALOPPINI ALLA SCALA

Apprendo con piacere che Alessandro Galoppini, l'ex direttore artistico cacciato in malo modo dal Regio , è  stato chiamato come responsabile dei cast al Teatro alla Scala: in pratica sarà il braccio destro del sovrintendente Mayer.  Ancora una volta Milano ringrazia il suo miglior sindaco.  

MANTEGNA: MOSTRA RICCA, COMUNICAZIONE POVERA

Mantegna, "Ecce Homo"(Museo Jacquemart-André, Parigi) "Mantegna. Rivivere l'antico, costruire il moderno" - a Palazzo Madama dal 12 dicembre - è finalmente, dopo tre anni  di chiacchiere e teorie demenziali sull'inutilità delle grandi mostre blockbuster, una mostra che dichiaratamente aspira a essere blockbuster, ad attrarre turismo culturale e a riportare davanti a un nostro museo quelle celebri code tanto disdegnate da un infelice slogan elettorale .  E può farcela, perché punta su un nome di indiscussa popolarità e perché è un'ottima mostra. Sono oltre cento opere, una quarantina di Mantegna, le altre di maestri assoluti del Rinascimento.  Il massimo, direi, che si poteva fare con il budget a disposizione : circa due milioni di euro, frutto di una joint venture fra la società Civita, specialista in organizzazione di eventi culturali, che ha investito 870 mila euro contando di rifarsi con la biglietteria; 750 mila euro sono la sponsorizzazione di

È MORTO SERGIO MARTIN

È mio triste dovere annunciare che Sergio Martin ci ha lasciati. Aveva solo 68 anni, er a malato da tempo. Organizzatore di concerti, mostre, spettacoli teatrali, animatore di una mitica stagione del teatro Juvarra, talent scout, agit-prop culturale, Sergio Martin è stato un protagonista cruciale di tutti quei mondi fin dagli anni Sessanta. Nella sua vita ha lavorato con i grandi, da Dario Fo a Francesco De Gregori, da De André  a Eduardo De Filippo. Una bella persona, un intellettuale controcorrente, una presenza necessaria, e soprattutto un uomo libero.  Veneto di nascita, torinese d'adozione, Sergio ha dato molto a Torino. Torino non gli ha dato nulla, neppure un grazie. E lo ha dimenticato il più presto possibile. Gli uomini liberi non piacciono, da queste parti.  Io lo considero un Maestro. E gli sono grato. 

LA CAVALLERIZZA E IL MIO PASSO CARRAIO: COSI' MI SONO LIBERATO DELLA COSAP

L'incendio alla Cavallerizza era doloso . Ma guarda un po' Sentite:  io manco mi ci metto, a raccontare la minchia che sta capitando attorno alla Cavallerizza. Per quello ci sono i giornali , e davvero non invidio gli sventurati colleghi che devono sforzarsi di scrivere articoli seri sulla ridicola pantomima che ci suchiamo da anni e anni .  Mi fotte sega di chi ha torto e chi ha ragione, e in ultima analisi sono troppo vecchio per interessarmi di ciò che in un remoto futuro potrà o non potrà diventare, 'sto cazzo di Cavallerizza: comunque vada, a quell'epoca sarò morto, o peggio incapace di intendere e di volere, e il destino della Cavallerizza sarà l'ultimissimo dei miei pensieri; quanto a mio figlio, gli auguro di espatriare al più presto, foss'anche in Tanzania, per cui non venitemi a dire "ma non pensi a tuo figlio?". Ci penso, e spero per lui che il suo futuro non dipenda dalla Cavallerizza. Voglio ancora premettere che io, personalmente, n

IL BILANCIO DI CLUB TO CLUB

Ricevo e volentieri pubblico Club To Club 2019 ha ospitato più di 50 show, 16 esclusive e 11 debutti italiani, quasi 100 artisti provenienti da 5 continenti. Il festival si è svolto all’insegna dell’interculturalità. Il festival ha venduto circa 20.000 biglietti e ha registrato circa 10.000 presenze agli eventi gratuiti o su invito ( i numeri dell'anno scorso furono migliori: gli organizzatori dichiarano 22 mila paganti circa, 25 mila con le anteprime milanesi; in calo pure le presenze agli spettacoli gratuiti, ma lì C2C sconta la decisione del Comune di togliere all'ultimo minuto l'autorizzazione all'evento di Porta Palazzo , NdG) . La divisione tra pubblico nazionale e internazionale è la seguente: 85% e 15% rispettivamente. Il 50% del pubblico appartiene alle regioni del Piemonte e della Lombardia, con una maggioranza di residenti milanesi e torinesi a testimonianza della vicinanza non solo geografica delle due città. Il 15% del pubblico proviene dall’estero, da

SOTTODICIOTTO E GLOCAL: LE ISCRIZIONI

Ricevo e volentieri pubblico due notizie di cinema. Sottodiciotto: un nuovo concorso per gli universitari Sottodiciotto Film Festival & Campus, la cui 21ma edizione si svolgerà a Torino dal 28 marzo al 3 aprile 2020, bandisce un nuovo concorso nazionale. Campus Short Film Competition è aperto a cortometraggi di durata non superiore a 30 minuti, senza limitazione di genere, realizzati, dopo il 1° gennaio 2018, da studenti iscritti alle università italiane (statali e non statali legalmente riconosciute) e alle Scuole pubbliche o private post-diploma. L’iscrizione al concorso è gratuita e deve avvenire entro il 31 gennaio 2020 tramite la compilazione della relativa scheda e il contestuale caricamento del film sulla piattaforma FilmFreeway ( https://filmfreeway.com/SottodiciottoFilmFestivalandCampus ). Glocal: per gli Under 30 c'è Too Short To Wait Il Glocal Film Festival si affaccia alla 19a edizione (12 - 16 marzo 2020, Cinema Massimo) con un nuovo logo che racchiude i

TORINO CITTA' DEL CINEMA. E DELLA FUFFA

I cavalieri che fecero l'impresa: Chiarabella, Maiunagioia e l'Assessore Triste si sforzano di raccontare a Chiambretti cosa dovrebbe essere Torino Città del Cinema. Ma Pierino sembra particolarmente colpito dalla capigliatura di Sacco Datemi pure del disfattista, ma io sospetto che questa roba di Torino Città del Cinema 2020 sia la solita sola; il solito pacco (in tutti i sensi) del Comune, ben confezionato e ben infiocchettato, però mezzo vuoto e mezzo pieno di fuffa. Voglio dire: tu mi organizzi una presentazione in pompa magna alla Mole, condotta da un Chiambretti in grande forma; ma, al di là delle sapide battute di Pierino, non mi dai niente di concreto, non uno straccio di programma dettagliato, se non buone intenzioni e generiche chiacchiere; e beh, ammetterai che un po' di diffidenza da parte mia è comprensibile; tanto più alla luce di troppi precedenti negativi. Ad ogni modo, chi vivrà vedrà. Se fra un anno il bilancio sarà positivo, se Torino Città del Cin