Un tè coi Savoia in un dipinto di Guttenbrunn del 1787, alla vigilia della Rivoluzione Non posso tacere della mostra "Sovrani a tavola" , inaugurata alla Reggia di Venaria; né d'altronde sono disposto a tradire la mia vocazione di scansafatiche con un lavoro altrimenti evitabile. Per cui me la cavo ripubblicando qui il piccolo commento uscito ieri sul Corriere, che non è reperibile on line. Non parlo della mostra in sé, ampiamente illustrata su giornali e siti, ma mi limito a evidenziarne alcuni aspetti curiosi trascurati dai media. È da vedere, la mostra “Sovrani a tavola” alla Venaria: perché è bella, perché è interessante, perché è scientificamente ineccepibile, ben curata, esauriente e ottimamente allestita. E anche perché solo un robusto afflusso di pubblico consentirà al Consorzio delle Residenze Sabaude di recuperare l'ingente investimento: oltre un milione di euro, infatti, fa di “Sovrani a tavola” la mostra più costosa della direzione di Guido Curto, e a me...
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