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Visualizzazione dei post da novembre 22, 2015

ALMENO GUADAGNIAMOCI: FACCIO UNA MODESTA PROPOSTA A ILDA

Ilda Curti (pd perplessa) è assessore al Suolo Pubblico Sono piuttosto dis gustato per l'in gresso a piè pari della politica nella protesta contro l'Obbrobio di piazza Vittorio. M i monta sempre il dis gusto, quando avvisto la politica. Gente tanto opportunista quanto inopportuna. E poi mi ricordo del "Re Travicello" , e mi domando se i nuovi saranno me glio di questi. In casi simili io scommetto sempre sul ribasso, e in genere ci azzecco. Ad o gni modo tra sei mesi andrete a votare e, come dice il mio amico Frankie Hi-Nr g , sce glierete attentamente il vostro prossimo problema. Io riten go più interessante capire. Dunque: per sfre giare piazza Vittorio con quel bestione per ben sei giorni la Sony e l'Uefa pa gano 4831 euro di suolo pubblico . Cifra stabilita in base al calcolo dei metri quadrati moltiplicati per i giorni di occupazione. Quindi sono circa 805 euro al giorno. Poiché l'Obbrobrio occupa 200 metri quadrati, la tariffa risulterebbe esser

IL PREZZO DEL DISONORE: 4831 EURO

Dato che il non indispensabile assessore Gallo non mi ha risposto a proposito del prezzo pagato per l'occupazione/devastazione del suolo pubblico in piazza Vittorio con il Grande Bubbone , ho fatto un po' di telefonate in Comune. Sono stato rimbalzato da un assessorato all'altro senza cavare un ragno dal buco. Nessuno sa (o vuole) dirmi niente. Eppure la cifra circola: a quanto mi riferiscono varie fonti non ufficiali, la cifra incassata dal Comune per consentire uno dei peggiori sfregi subiti dalla città dopo l'assedio del 1706, e per affondare le residue speranze di rielezione di Fassino, sarebbe... tenetevi forte... 4300 euro. Poi mi arriva via tweet la precisazione ufficiale dell'assessore Curti : sono in realtà 4831 euro. QUATTROMILAOTTOCENTOTRENTUNO EURO. Siamo salvi. Curti spiega anche che queste sono le tariffe ufficiali. Parbleu. Questo, a casa mia, si chiama vendere il culo per una ciliegia. P.S. Comunque resto dell'idea che il funky Gallo andreb

CASACCI SOLISTA PER CALOPRESTI

Max Casacci (Subsonica) E' nei cinema "Uno per tutti" , il nuovo film del torinese Mimmo Calopresti, che torna alla regia dopo otto anni (il suo ultimo lungometraggio è del 2007, "L'abbuffata"). Tratto da un romanzo di Gaetano Savatteri, "Uno per tutti" è un noir ambientato a Trieste, interpretato da Fabrizio Ferracane, Thomas Trabacchi, Isabella Ferrari e Giorgio Panariello, qui al suo primo ruolo drammatico. La colonna sonora del film è di Max Casacci, fondatore e chitarrista dei Subsonica. E' la prima soundtrack completa firmata da Max - a parte i lavori di gioventù per il film di suo padre Ferruccio, pioniere del cinema a Torino. Ma la colonna sonora di "Uno per tutti" è anche il primo album solista di Casacci. Prodotto ed edito da Ala Bianca, è disponibile da ieri negli store digitali. In questo periodo anche il cantante dei Subsonica, Samuel Romano , sta lavorando al suo disco d'esordio come solista.

IL GRANDE BUBBONE: GALLO NON SI DIMETTE, SI VANTA

Costui è un assessore. Si chiama Stefano Gallo e ci costa 5595 euro al mese Morale della fiaba: in piazza Vittorio trone ggia protervo il Grande Bubbone , e Fassino mortificato chiede scusa dopo una giornata d'improperi che gli costerà una valanga di voti alle sempre più prossime e minacciose elezioni. Ma il vero responsabile della penosa pantomima è l'assessore allo Sport Stefano Gallo , che ha indotto il malconsigliato Filura a presentare la delibera della vergogna senza neppure spiegargli (così mi assicurano i bene informati) che si trattava di mollare in piazza Vittorio un cacatone alto tre piani. Nel pd cresce l'insofferenza per le esibizioni perniciose del giovanotto, rampollo di una dinastia politica potente , inevitabilmente assessore per equilibrii di partito, ma in grado di arrecare danni epocali, come in quest'ultimo exploit. Ma pensate forse che il surreale Gallo intenda dimettersi? O almeno ammettere la minchiata? O al limite prendere in conside

FASSINO CAPISCE LA MINCHIATA: NON LO FAREMO PIU'

E nel tardo pomeriggio Fassino, raggiunto a Roma dal tamburellare delle notizie di una protesta popolare che cresce senza posa , e marcato stretto dagli assessori più sensati, si rende conto dell' immane minchiata commessa, e dirama un comunicato in cui, pur con molte cautele e toni felpati, in sostanza dice: "Ho fatto una minchiata, mi dispiace, non mi ero reso conto del baraccone che ci andavamo a mettere in piazza, prometto che non accadrà mai più, cambieremo ancora il re golamento e stavolta sarà a prova di cretino ". In ultima analisi lascia il cerino in mano all'assessore Gallo . D'altronde, la firma del sindaco è prevista dal recente regolamento sulle piazze auliche ; ma chi davvero si fa promotore della deroga è l'assessore. Il sindaco ha una responsabilità oggettiva, perché deve vigilare. A quanto ho appurato, Fassino non aveva visto un rendering del Grande Bubbone, e francamente era difficile immaginare tanto orrore. Ciò non toglie che gli uffici de

IL GRANDE BUBBONE HA DUE PADRI: STEFANO GALLO E PIERO FRANCO RODOLFO FASSINO

Orrore sotto casa: il Grande Bubbone visto dai portici di piazza Vittorio Abbiamo un (ir)responsabile. Si chiama Stefano Gallo e per motivi che davvero mi sfuggono fa (ancora per poco, spero) l'assessore allo Sport di questa sventurata città. E' lui ad aver proposto - con la complicità del sindaco (ancora per poco pure lui) Piero Franco Rodolfo Fassino - la devastante delibera che ha dato il via al Padre di Tutti gli Scempi, l'atterraggio del Grande Bubbone Alieno in quella che era, fino a all'altro ieri, la piazza più bella di Torino. Un'azione perniciosa e imperdonabile , perseguita con protervo sprezzo dei cittadini, dell'estetica urbana e del senso del ridicolo; con l'aggravante che tale sconsiderata devastazione è stata ordita mentre Torino, oltre ai normali flussi turistici, ospita i visitatori arrivati in città per il Torino Film Festival: un pubblico cosmopolita, colto, dotato di strumenti critici, che non potrà che trarre dalla visione dell

INTERVISTA CON L'ALIENO

DAL VOSTRO INVIATO NELLA PIAZZA DELL'ORRORE Ho incontrato il padre del Grande Bubbone .  Sono in piazza Vittorio e contemplo la Cosa venuta dalla Galassia Papalla. Noto un giovanotto stempiato e barbuto. Anche lui contempla la Cosa venuta dalla Galassia Papalla. Però sta al di là delle transenne, e nei suoi occhi brilla l'orgoglio. Deduco che sia in qualche modo collegato all' invasione aliena .  I nostri sguardi si incrociano. E nel suo ravviso una profonda soddisfazione. È come se mi dicesse: "Bello, eh?". Segue dialogo. Gabo: "L'ha fatto lei?". Giovanotto Stempiato: "Sì". Gabo: "Bella merda".  GS, sulla difensiva: "Perché, scusi?". Gabo: "E me lo chiede? Perché, a lei piace?". GS, impermalito: "Sì, e perché a lei no?". Gabo: "Gli occhi li ha pure lei. Se non lo capisce, vuol dire che veniamo da pianeti diversi". In effetti, lui viene da Papalla. Il GS fa una sm

L'INVASIONE E' COMINCIATA: L'ORRORE SI MOLTIPLICA

Ultime drammatiche notizie dal fronte di piazza Vittorio: l'Orrore dalla Galassia Papalla , atterrato ieri in piazza Vittorio, sta partorendo mostricciattoli gazebiformi. L'intera area è adesso sotto attacco. Si attende l'arrivo di Ellen Ripley e dei Men in Black per combattere la minaccia aliena. Ora e sempre resistenza .  P.S. Ho controllato: NON è una trovata pubblicitaria collegata alla retrospettiva di fantascienza del Torino Film Festival.

CONTRO L'IMMANE BUBBONE RESISTENZA SUBITO

Stavolta l'hanno fatto davvero troppo grossa . In tutti i sensi. Non è umanamente possibile che nell'intera giunta comunale - dodici individui che mi ostino ancora, contro o gni evidenza, a supporre psichicamente normodotati - non ci sia stato uno, dico uno, che abbia manifestato una civile contrarietà a un'immane ca gata come quella specie di pollaio per galline gi ganti di Marte che da ieri devasta piazza Vittorio. Ebbene, se tra quei dodici disperati ne resta almeno uno in grado di intendere e di volere, si faccia avanti: si dissoci, si dimetta, si salvi dal marchio di infamia. In un'occasione simile - pur meno drammatica - ci fu un assessore, Lo Russo, che ebbe un sussulto di di g nità. Spero che quell'esempio sia imitato da altri. Chi tace acconsente. Ce ne ricorderemo a giu gno. Or ganizziamo la resistenza Ma questo principio - chi tace acconsente - vale anche per noi. Per tutti i torinesi. Ce ne resteremo qui a sde gnarci a mezzo Facebook? Acconsenti

OLTRE I CONFINI DELLA FOLLIA

E' ufficiale: o sono pazzi, o sono scemi. Non è photoshop. La foto è su Fb, ma ho chiesto conferma ai residenti. E' vero. E' alto tre piani. Qualcuno chiami la neuro. E con questa Fassino rinuncia definitivamente al secondo mandato. A quanto risulta dai primi accertamenti, 'stammerda dovrebbe ospitare un evento promozionale Sony nel fine settimana . Lammerda è stata approvata martedì scorso dalla giunta comunale. Se que gli scelti cervelli conservano ancora un minimo di di gnità, chiedano scusa e domattina stessa vadano a smontarla. Poi prendano il primo aereo per la Jacuzia. E non tornino mai più . Quanto a noi, resistenza subito.

NATALE E' ANCORA COI FIOCCHI, MA PER FORTUNA C'E' VINICIO

Fiore nel deserto: Capossela e la sua Banda della Posta per la notte di Capodanno Si vede che non siamo messi poi tanto male, se ancora una volta ( nonostante i se g nali che autorizzavano a sperare di essercene liberati ) ci concediamo i trastulli di "Natale coi fiocchi" , il solito bric-à-brac di rinunciabili intrattenimenti pubblici per le Feste, voluto fortemente dall'assessore Braccialarghe e realizzato da Teatro Regio e Fondazione per la Cultura, con i soldi grossi di  Iren (partecipata comunale) e Esselunga, il contributo di Fondazione Crt e la sponsorizzazione di BreBanca.  Eccovi un parziale elenco di quelle che la comunicazione del Comune non esita a definire "iniziative imperdibili": spettacoli d’arte di strada, giocolieri, gag comiche ( già rido... Nd G) , clownerie, "il funambolo che sfida la vertigine del camminare vicino al cielo", palloni e palloncini in piazza Castello, magia in via Roma e Galleria Umberto I, giochi di ruolo d

SCENE DI CINEMA IN COMUNE

"Ma dici a me? Dici a me? E con chi stai parlando allora?" Cinema cinema, viviamo di cinema. In Comune ieri parlano del "green set" - obviously in english, è più cool - cioé le riprese del film "La vita possibile" di Ivano De Matteo, qui a Torino, con pratiche ecologicamente corrette. Gli addetti stampa c onoscono i loro polli giornalistici, e quindi schierano le attrici per attrarre i cronisti. E non solo i cronisti. Arriva Fassino per portare un saluto. Punta diritto su Valeria Golino e con un minimo sforzo d'immaginazione senti in sottofondo il tema della "Squalo" - tumtùmtum tùmtumtùm tumtù.... Poi prende la parola e ovviamente parla rivolto non tanto alla platea, quanto agli occhioni fatati. Pare la danza di seduzione del gallo cedrone . Adoro quest'uomo. Adoro anche il regista De Matteo. Tutti lì a magnificare i vantaggi economici che Film Commission offre alle produzioni cinematografiche, e lui acchiappa il microfo

MITO ALLA MILANESE

Nicola Campogrande è il nuovo direttore del solito MiTo a trazione milanese Come da copione, Nicola Campo grande diri gerà MiTo . Adesso è ufficiale. Com'è ufficiale che l'abbraccio mortale con Milano continua . Vi ricopio il comunicato: Un nuovo protocollo di intesa sottoscritto tra i Comuni di Torino e Milano conferma l’impegno delle due città per la realizzazione delle prossime edizioni di MiTo Settembre Musica; Nicola Campogrande è il nuovo direttore artistico del Festival, in seguito alla valutazione unanime da parte dei sindaci di Torino e Milano del progetto artistico presentato. Queste le grandi novità del Festival MiTo che continuerà, anche nel suo rinnovato assetto, a perseguire l’obiettivo di affermarsi come una delle più importanti rassegne musicali nazionali e internazionali.  Le edizioni di MiTo realizzate fino ad ora, dal 2007 al 2015, hanno infatti posizionato il Festival tra le manifestazioni musicali di maggior rilievo nel panorama italia

CULTURA A STROZZO: I 12 MILIONI CI SONO, MA C'E' ANCHE IL TRUCCO

Assestamento del bilancio: i nuovi strumenti finanziari Questo post è stato ampiamente riscritto. Perché la realtà spesso ha due facce.  Ecco com'è andata. Nel pomeri g gio mi arriva dalla Re gione una notizia che mi sembra moderatamente positiva. Ricordate quei famosi dieci milioni (per la precisione erano 12) di "spese correnti" destinati nel bilancio della cultura 2015 a pa gamenti da effettuare nel 2016? Si era deciso di spostarli per l'appunto sul bilancio del 2016, quando cioé dovrebbero materialmente essere versati . Ma poi si era scoperta un'ulteriore sofferenza del bilancio, e i 12 milioni erano finiti nel mirino della spendin g review last minute : con il rischio concreto che non arrivassero neppure nel 2016, né mai, secondo il consolidato principio del "passata la festa, gabbato lo santo". Per la consequenziale disperazione dell'assessore Parigi. Buone notizie, siamo salvi... O g gi mi dicono che la cifra è stata invece re gol