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Visualizzazione dei post da febbraio 25, 2024

L'ORIGINALITÀ PRIMA DI TUTTO

Non oso immaginare l'immane sforzo ideativo che sta dietro al manifesto del prossimo Tff, la cui “retrospettiva” (le virgolette non sono casuali) sarà dedicata a Marlon Brando nel centenario della nascita. “Retrospettiva” su Marlon Brando, foto di Marlon Brando: logico, no? E la foto la prendiamo dal più ovvio dei film con Marlon Brando, ovvero “Ultimo tango”, che lo conoscono tutti per via del burro. Un bel lavoro da AI, il manifesto. D'altronde, in sé e per sé neppure la “retrospettiva” (le virgolette continuano a non essere casuali) è di quelle che – in linea di principio - richiederebbero uno spreco eccessivo di neuroni umani. Non so con quale impegno di mezzi e di intelligenze verrà partorita dal Tff, ma persino io non avrei avuto difficoltà ad abborracciarla: pur ignorante di cinema come d'ogni altra arte e scienza, alla mala parata avrei risolto visitando il sito di Park Circus ( parkcircus.com ), un distributore cinematografico internazionale con sede a Glasgow che

MEGLIO TARDI CHE MAI: IN COMMISSIONE S'È ACCESA UNA LUCE

Son soddisfazioni. Piccole, d'accordo. Ma è sempre una soddisfazione sentire un assessore comunale di Torino dichiarare che gli spettacoli dal vivo li devono organizzare i professionisti, e il Comune non deve giocare a fare l'impresario bensì limitarsi a "indirizzare, sostenere e accompagnare" con il sistema dei bandi. L'ha detto ieri in Commissione l'assessore Caretta - riferendosi nella fattispecie al caso di Todays - e non è la prima volta. Caretta e la sua sodale Purchia l'hanno più fiate dichiarato e ripetuto, e di per sé non è più una notiziona se il concetto viene ribadito ancora una volta. Eppure fa comunque un bell'effetto, se appena uno ricorda che tale banalissimo concetto (ognuno faccia il suo mestiere, ovvero offelee fa e l tò mestee ) è stato tenuto in non cale - e anzi sbertucciato - da ben due successive amministrazioni civiche di diverso colore ma accomunate da un'insana voglia di barnumismo . Tale soddisfazione, da sola, dà un se

PATRIZIA UNA E BINA: "MA NON VEDO CONFLITTO D'INTERESSI"

  Diciamolo: ieri alle Ogr, alla prima uscita pubblica di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo con il nuovo cappello di presidente della Fondazione Crt per l'Arte (d'ora in poi, per brevità, FondArte Crt), c'era un elefante nella stanza. E non mi riferisco al pur imponente Palenzona, bensì alla doppia presidenza di Patrizietta, da anni inquilina fissa delle classifiche internazionali dei personaggi più influenti nell'arte contemporanea. Aggiungendo alla poltrona della sua Fondazione Sandretto quella di FondArte Crt, Patrizietta adesso si ritrova una e bina, Sandretto e Re Rebaudengo, al vertice di due superpotenze. Nel suo genere, un impero.  Premessa: nominare la presidente della Fondazione Sandretto alla presidenza di FondArte Crt ha senz'altro il suo perché. Voglio dire: hai in città una superstar mondiale dell'arte contemporanea, che in quell'ambiente conosce tutti e da tutti è rispettata e ascoltata, e tu che fai? La tieni in panchina? Sarebbe assurdo. Pegg