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Visualizzazione dei post da febbraio 12, 2023

LA COMICA FINALE (TERZA LETTERA DALLA SCOGLIERA)

  No, vabbé, siamo alle comiche. Al Salone prendono ufficialmente atto del fallimento, chiudono la lacrimevole sceneggiata e annunciano che se ne riparla a giugno, e a giugno si cercheranno un direttore senza tante manfrine, direttamente; la frustra favoletta delle “procedure pubbliche trasparenti” crolla miseramente sotto un cumulo di ridicolo e rivela la sua ipocrita natura di siparietto per abbindolare i fessi mentre politicanti da strapazzo si contendono le solite poltrone; ma ecco che, nello stesso giorno, con tempismo ammirevole, la genialità torinese coglie il momento magico per scatenare l'ilarità: il Museo del Cinema pubblica un “avviso di selezione del direttore artistico del Torino Film Festival” , per sostituire Steve Della Casa che quest'anno conclude il suo mandato... E qui mi fermo: andate avanti voi a leggere l'articolo sul Corriere di stamattina . A me scappa da ridere. Sono formidabili, e commoventi: mi ricordano lo scarabeo stercorario che rotola la pall

ORIZZONTI DI MERDA (SECONDA LETTERA DALLA SCOGLIERA)

Cominciamo con i dati di fatto. Dichiarazioni di Paolo Giordano per comunicare la decisione di ritirare la sua candidatura alla direzione del Salone del Libro: "Non ci sono le condizioni di indipendenza e serenità con cui iniziare un percorso così importante, in un momento di passaggio tanto delicato per il Salone" . "Un processo di scelta alterato da elementi che non direi politici e nemmeno partitici ma di convenienze" . " Ho avvertito che non ci sarebbe stata una piena libertà nella mia gestione di direttore . Si sono poi aggiunte delle richieste di presenze dell’area di destra nel comitato editoriale, non scelte da me ma imposte". " La cultura e il Salone del Libro non meritano di essere lottizzati dal partitismo" . Onore a Paolo Giordano: he would prefer not to, Bartleby lives. Successiva dichiarazione dell ’Associazione Torino la Città del Libro (i privati proprietari del marchio): "Constatiamo la  mancanza delle condizioni per mante

TORNA BITONTI IN ACCADEMIA

Salvo Bitonti Ricevo e pubblico: Il 21 febbraio, su nomina del precedente ministro dell’Università e della Ricerca, Salvo Bitonti inizierà il suo mandato di direzione dopo essere stato eletto a grande maggioranza nelle elezioni tenute a giugno 2022. Salvo Bitonti è stato già direttore dell’Albertina e della sua Pinacoteca per due mandati consecutivi dal novembre 2013 al dicembre del 2019.

... E CONTINUAVANO A ROMPERE IL CAZZO (PRIMA LETTERA DALLA SCOGLIERA)

  Oggi a Torino c'è la conferenza stampa di presentazione del prossimo Salone del Libro , e io sono ben felice di essere qui, nella casa sulla scogliera, a distanza di sicurezza da Torino e dalle sue ridicole, miserabili paturnie.  Non ci sarei andato comunque, alla conferenza stampa del Salone. Tanto, sono pronto a scommetterci, chi ci andrà non ci andrà per scoprire come sarà il prossimo Salone del Libro, fortunatamente ancora diretto da Nic Lagioia: magari faranno pure finta - ipocriti - di interessarsene, ma in realtà tutti saranno lì a domandare e domandarsi chi minchia sarà il prossimo direttore, e tenteranno di cogliere il gesto, il silenzio, la mezza parola da interpretare come gli aruspici interpretavano le trippe dei capretti per coglier segni per improbabili pronostici. In pratica, rimestare nella merda. Un'attività che non mi alletta. Come non mi alletta farmi rompere il cazzo dagli orchioclasti della politica, che hanno fatto dello sfrantumamento delle palle altrui

È MORTO VANELLI, L'ARTEFICE DEL RINASCIMENTO CULTURALE PIEMONTESE

Alberto Vanelli È mio triste dovere annunciare che oggi pomeriggio è mancato Alberto Vanelli. Lo scorso dicembre aveva lasciato, a termine del mandato, la presidenza della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, incarico - l'ultimo della sua lunghissima carriera di public servant - che ricopriva dal 2016. Friulano, laureato in Sociologia nel 1971 a Trento, Vanelli nel 1977 vince un concorso come funzionario della Regione Piemonte e inizia la sua ascesa grazie a Giovanni Ferrero, esponente dell'ala tecnocratica del Pci che, diventato assessore regionale alla cultura nel 1980, lo vuole come suo braccio destro. Nell'85 Ferrero lascia la Regione, mentre Vanelli resta come funzionario e prosegue il suo cammino fino a diventare il potente coordinatore dell'assessorato alla Cultura e il direttore regionale della direzione Beni Culturali e Università. È l'uomo che lavora dietro le quinte: fa da ufficiale di collegamento tra il "governatore" berlusconiano Ghigo e il