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Visualizzazione dei post da settembre 12, 2021

EGIZIO, FINALMENTE IL CDA

E come al ciel piacque, dopo nove mesi e tante beghe il Museo Egizio ha finalmente un Consiglio d'Amministrazione. Ieri l'atto finale, con il Collegio dei Fondatori che ha votato i nuovi membri, indicati dagli stessi fondatori. per il quadriennio 2021/25. Ad affiancare la confermatissima (per il terzo mandato) presidente Christillin  (era stata  designata da  Franceschini e nominata dal Collegio dei Fondatori il 30 novembre 2020), i l  Comune ha indicato Enrico Bertacchini , ricercatore universitario in Scienza delle Finanze; la Compagnia di San Paoloconferma  Domenico Siniscalco , uno dei massimi economisti italiani, già Direttore generale del Tesoro e Ministro dell'Economia delle Finanze; la Fondazione Crt si fa rappresentare dall'imprenditore Marco Giovannini ; e, dulcis in fundo, al termine di pittoresche baruffe che hanno rallegrato l'estate torinese, la Regione per la sua poltrona nel CdA ha scelto Antonio Mario Ferrero , insegnante elementare, consigliere d&

IL REGIO E' SALVO, SE LA POLITICA NON ROVINA TUTTO

Il commissario Purchia e il direttore artistico Schwarz Comincerà il 16 ottobre, con un concerto mozartiano diretto da Julian Rachlin al Conservatorio, la stagione anomala e vagabonda del Regio che resterà chiuso fino a febbraio per i famosi lavori di ristrutturazione e ammodernamento. Stagione solo concertistica: sarebbe impossibile - o improbo - allestire l'opera nelle sedi "metropolitane" (il Conservatorio, gli auditorii Rai e Lingotto, il Colosseo, l'Alfieri, l'Egizio, la chiesa del Santo Volto, le Ogr, il Grattacielo Intesa...) che per quattro mesi saranno le "case di prima accoglienza" del Regio senzatetto.  Le opere liriche le vedremo a partire da febbraio - quando, terminato il primo lotto dei lavori, il Regio dovrebbe riaprire i battenti. A febbraio comincerà così una stagione operistica lunga un anno, fino a dicembre 2022, senza sosta estiva, poiché il cortile dell'Arsenale s'è guadagnato il ruolo permanente di sede en plein air del Tea

ECONOMIA IN CIRCOLO

Ricevo e volentieri pubblico: La Fondazione Circolo dei lettori, stimando e apprezzando l'opera di divulgazione del Festival dell'Economia, ritiene che portare a Torino questo evento rappresenti un'opportunità perfettamente reciproca: la vocazione, la storia e il presente di questo territorio parlano da soli. Torino è davvero il posto giusto per il Festival di Economia. La Fondazione Circolo dei lettori aderisce pertanto con entusiasmo all'appello ed è pronta a investire tutta la propria competenza ed esperienza per la costruzione del Festival nella nostra città.

SUPERARE I BANDI, DICE LO RUSSO. NON PERVENUTI DAMILANO E SGANGA

Sono andato al cinema Massimo, ieri mattina, per l'incontro con i candidati sindaco organizzato - piuttosto male, per la verità - dall'Agis, l'Agenzia Generale dello Spettacolo. Organizzato male perché - come ho già spiegato - se si organizza un incontro con i candidati sindaco sarebbe utile che i candidati sindaco fossero presenti: non pretendo tutti, ma almeno i più quotati. Sennò è come quelle partite di cui non frega niente a nessuno e gli allenatori schierano le riserve. Al Massimo hanno giocato troppe riserve: si sono presentati soltanto Stefano Lo Russo candidato del centrosinistra, e lo stimabile professor Angelo D'Orsi candidato di Sinistra in Comune, che ha tante possibilità di diventare sindaco quante ne ho io di essere fatto papa.  Mancavano invece Valentina Sganga (riserva in campo, Andre Russi) e soprattutto Paolo Damilano che, notoriamente allergico ai faccia a faccia, si è fatto rappresentare dalla volonterosa Claudia Spoto. Poi c'era una manciata d

MESSA CANTATA E STORIA DEL ROCK: IL SALONE CHE VERRA'

Il poster del Salone e, sotto, la cover dell'album Seconda conferenza-stampa fiume, ieri alle Ogr, in avvicinamento al Salone del Libro. La Messa Cantata ha come sempre una durata monstre, dalle 11 del mattino all'una e mezza abbondante. Poco da segnalare, se non l'appello  sacrosanto ai candidati sindaco di Giulio Biino, presidente del Salone nonché del Circolo del Lettori che lo organizza, a trovare una soluzione concreta per il polo fieristico del Lingotto: problema spinoso che nei programmi elettorali ovviamente latita. E ncomio anche al la geniale intuizione di Alberto Anfossi, segretario generale della Compagnia di San Paolo molto rock, che apre l'intervento rilevando una certa analogia fra l'immagine guida del Salone 2021 e la copertina di "Mellon Collie and the Infinite Sadness", album degli Smashing Pumpkins del 1995. Colpo d'occhio notevole, agevolato dall'anagrafe: le cover degli Smashing Pumpkins fanno parte della memoria di gioventù d

ZUFFA PER UNA POLTRONA ALL'EGIZIO, ALLA FINE SCELGONO MONSU' FERRERO

Delusi. El Sabaie (a sin.) e Ricca durante una seduta della 5a Commissione comunale nel 2016 Dopo la battuta a vuoto di fine giugno - allora  il candidato Tiradritti, sostenuto da FdI, era stato rispedito al mittente  - stamattina in Consiglio regionale la nomina del rappresentante della Regione nel CdA del Museo Egizio si preannunciava in teoria come una passeggiata di salute. E invece s'è trasformata in un pantano nel quale si sono affossati i progetti di Fabrizio Ricca. Il capataz leghista sosteneva infatti (e tuttora sostiene) con orgogliosa sicurezza la candidatura dell'egiziano Sherif El Sabaie, già suo ex spin doctor (e prima ancora spin doctor di Chiarabella). Forse Ricca a suo tempo aveva promesso allo Sherif uno strapuntino a ricompensa dei suoi servigi, e ora ci tiene a mantenere l'impegno: El Sebaie la prende molto male se si sente perculato, e l'Appendino l'ha imparato a proprie spese ( tutta la storia la trovate a questo link ). La cosa sembrava fatta:

SALVINI L'EGIZIANO

Aggiornamento. Colpo di scena, in Consiglio salta il numero legale sull’Egizio, per El Sabaie solo sei voti, nel pomeriggio nominato Ferrero.   Oggi in Consiglio regionale la maggioranza fingerà di scegliere, fra sette candidati, il proprio rappresentante nel CdA del Museo Egizio. In realtà il nobile consesso degli eletti del popolo piemontese non sceglierà un bel niente, da Roma è già arrivato l'ordine del Capitano: il pre-scelto è Sherif El Sabaie, quarantenne egiziano naturalizzato italiano che sul suo profilo Linkedin - dove guarda caso già campeggia come immagine-guida uno scorcio del Museo Egizio - si definisce "consulente in diplomazia culturale"; ma a Torino, dove vive da una ventina d'anni, Sherif El Sebaie è assurto agli onori delle cronache per un clamoroso salto della quaglia: prima del 2016 è stato lo spin-doctor segreto di Chiara Appendino,  guidandone le mosse negli anni dell'opposizione a Fassino, e armandola di interpellanze puntute in particola

IL CIRCOLO COMPIE 15 ANNI (E MARRONE MI SPIEGA LA REALPOLITIK)

Nella sala grande del Circolo dei Lettori con i banchi (senza rotelle)  come a scuola: di sicuro, la conferenza stampa più stravagante che mai mi sia capitata.  Beh, ricordo ancora quella di Zucchero per il lancio di "Miserere" in una specie di ex-convento, quando i creativi dell'ufficio stampa invitarono i giornalisti a indossare il saio da monaci per fare "atmosfera" (ovviamente io li sfanculai: era necessario precisarlo?).  Però il Circolo dei Lettori ha stile e garbo pure nelle stravaganze, e ieri mi ha divertito la trovata dei banchi. In fondo era una specie di primo giorno di scuola anche in via Bogino, dopo la chiusura estiva, e come nelle scuole si festeggiava il ritorno in presenza, e quindi c'erano i banchi come in classe e c'era la narrazione del preside(nte) Giulio Biino e la maestra (direttrice) Elena Loewenthal che raccontavano il programma e le novità del Circolo che è arrivato alla boa dei quindici anni (dio mio, come vola il tempo quando

CINEMA, LAVORO E SCHIZOFRENIA: PERSO IL CIPPUTI, ABBIAMO I JOB FILM DAYS

Ecco l'annuncio: Al Polo del '900 ieri è stata presentata la seconda edizione dei Job Film Days , in programma dal 22 al 26 settembre al Cinema Massimo. In calendario 60 film, di cui 4 anteprime italiane, selezionati fra oltre 600 proposte. Fra gli ospiti, i registi Lech Kowalski e Stéphane Brizé. Il festival aprirà parlando di gig economy, per poi affrontare temi come il lavoro delle donne, l'eredità industriale e il carcere... Dall'anno scorso c'è un altro festival di cinema a Torino, e con il casino del covid quasi non ce n'eravamo accorti. E' l'ennesimo paradosso della vita culturale di questa città, e insieme l'ennesimo segno della sua vitalità (qualche fighetto la definirebbe "resilienza"). Proprio quando sembrava che la pandemia dovesse annichilirla, fiorivano nuove iniziative. Mentre ci preoccupavamo per la sorte dei cinefestival grandi e piccoli costretti alla vita catacombale dell'on line e ridotti ai minimi termini dall'

FESTIVAL DELL'ECONOMIA, TORINO SI CANDIDA

Ricevo e volentieri pubblico: (ANSA) - Portare a Torino, nel 2022, il Festival dell'Economia, che dopo 16 anni a Trento potrebbe lasciare la città dopo la decisione della Giunta regionale di Maurizio Fugatti di chiudere la storica partnership con l'editore Laterza . Il manager culturale  Paolo Verri annuncia di aver avviato un  dialogo con la casa editrice per portare la kermesse in  Piemonte:  "Un evento come il Festival dell'Economia è un patrimonio a  livello internazionale  un appuntamento  capace di coinvolgere premi Nobel e milioni di persone,  generando un volano economico e culturale di grande valore. Non  sorprende che l'amministrazione leghista -  aggiunge Verri, già  direttore generale della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e oggi candidato consigliere alle elezioni torinesi -  abbia deciso di interferire in maniera così drastica e ostile,  con l'obiettivo dichiarato di limitare la pluralità culturale  del festival. Ho parlato con l