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Visualizzazione dei post da novembre 20, 2022

BREVE E PIACEVOLE LA CERIMONIA DEL FESTIVAL SENZA CERIMONIE

La Bella e l'Omone: Steve Della Casa e Pilar Fogliati ieri sul palco del Regio Matematico: dici Regio, ed è subito prima. Sfilata c'era-questo-c'era-quella, mondanità - oddìo, mondanità sabauda, se capite cosa voglio dire -, outfit adeguati, ma guarda chi si rivede, hai visto tizio hai visto tizia?, politici direttori presidenti emergenti resilienti colto ed inclita attori cantanti registi caisempronii faccio cose vedo gente m'interesso di cinema letteratura musica teatrodistrada giornalisti uffici stampa affannati e affannati fotografi (evito  ǝ / * a tutela della lingua e del buonsenso) e red carpet senza tappeto rosso ma photocall e flash per tutti i photocallabili e flashabili davanti e dentro il Regio. E inevitabili poltrone vuote di quelli che non possono non esserci però ottenuto l'invito non vengono perché mi notano di più se non vengo... Tutta quella roba lì, insomma. Temperata però, controbilanciata e disinnescata dall'imponente presenza sul palco, a d

TFF: BREVE STORIA DI UN PICCOLO FESTIVAL

Il direttore del Tff Steve Della Casa Stasera al Regio (e in diretta a "Hollywood Party", Rai Radio3, ore 19) s'inaugura la quarantesima edizione del Torino Film Festival. È un mese che ne scrivo: anche oggi, sul Corriere, è uscita una croccante anteprima (ecco il link ) su quanto racconterà stasera Vincenzo Mollica a proposito di un mancato incontro tra Federico Fellini e Paul McCartney... Nulla di strano se ancor prima dell'inizio del Festival io sia un po' stanchino di scriverne. Pertanto mi permetto di assolvere ai doveri di cronaca senza inventarmi qualcosa di nuovo, ma limitandomi a pubblicare sul blog l'articolo uscito ieri sul Corriere solo nella versione cartacea, e pertanto inedito per il web. Accontantatevi. E divertitevi, al Tff. Il Torino Film Festival nasce senza proclami roboanti, quasi in punta di piedi, il 25 settembre 1982. A farlo è un pugno di cinefili istigati di un esordiente assessore alla Gioventù della giunta Novelli: Fiorenzo Alfieri

L'ARCHIVIO DI GINZBURG AL POLO DEL 900

Carlo Ginzburg (dx) con il presidente del Polo, Sinigaglia Ricevo e volentieri pubblico: Lettere, manoscritti e documenti appartenuti a Leone Ginzburg, fino a oggi custoditi dalla famiglia, tornano a Torino, affidati alla Fondazione Polo del ‘900, casa di istituti storici e archivi di protagonisti del Novecento come Primo Levi, Piero Gobetti, Gaetano Salvemini, Franco Antonicelli e Giorgio Agosti. “Fin dalla prima conversazione con Alberto Sinigaglia e Emiliano Paoletti io e mia sorella Alessandra non abbiamo avuto dubbi sulla decisione da prendere: le carte di nostro padre dovevano essere conservate a Torino, e il Polo del ‘900 era l’istituzione ideale per farlo. I profondi legami di Leone Ginzburg con questa città sono noti: il soprannome che gli avevano dato i suoi amici – ‘il russo di Torino’ – è eloquente”: spiega il professor Carlo Ginzburg. Nato ad Odessa in una famiglia cosmopolita, Leone si ferma a Torino nel 1924. Al liceo Massimo D’Azeglio i suoi compagni di classe sono Sion

SEGRETISSIMO

Era un sacco di tempo che non andavo in Consiglio comunale: così ieri mattina, trovandomi a passare di fronte al Municipio e avendo una mezz'oretta buca, ho deciso di salire: tra l'altro c'era in programma, in apertura di seduta, un'interpellanza del consigliere cinquestelle Russi che mi interessava. Mi piazzo sul banco dei giornalisti in una Sala Rossa ancora deserta, e aspetto: alle 13,30 in punto il vicepresidente Garcea dichiara aperta la seduta, ma in aula c'è soltanto l'interpellante; aspettiamo, arriva l'interpellata - nella fattispecie il vicesindaco Favaro - e si può partire. In aula, oltre ai funzionari in servizio, siamo in cinque: io, Russi e un altro consigliere d'opposizione, Favaro e Garcea.  E qui salta fuori l'imprevisto: Favaro fa notare a Garcea che "la discussione dell'interpellanza dovrebbe essere secretata, a porte chiuse". Breve consultazione: Russi conviene sul punto, Garcea pure. Io sto seduto al mio posto, in f

ALTRI TRE ANNI PER NEGRIN

Matteo Negrin Conferma, largamente scontata, per Matteo Negrin alla direzione di Piemonte dal Vivo. C'era stato un bando, naturalmente: ma i risultati ottenuti  non lasciavano adito a grandi incognite. Negrin, che era già al secondo mandato (è in carica dal 2018 ) resta quindi direttore anche per il triennio 2023/2025. Altrettanto scontate le congratulazione compiaciute del presidente di Piemonte dal Vivo Gianluigi Porro e dell'assessore Vittoria Poggio.

ADDIO A LAGIOIA: PARTE LA RICERCA DEL PROSSIMO DIRETTORE

Grazie Nic. Il direttore Lagioia durante l'inaugurazione della 34a edizione del Salone Finalmente, con molta calma - sono passati sei mesi dalla chiusura dell'edizione 2022 del Salone del Libro - si comincia finalmente a cercare il prossimo direttore. Da oggi sul sito del Circolo dei Lettori è on line la manifestazione d'interesse. E sull'uso di tale strumento, con relativi rischi e incognite, ho scritto un commento che uscirà domani sul Corriere ( ecco il link ). Qui, per ora, mi limito a riportare l'esaustivo comunicato. Vi raccomando inoltre la lettura del post su Fb ( qui il link ) con il quale Nic Lagioia conferma che non si ricandiderà, e spiega le civilissime ragioni per cui, dopo sette anni, ha deciso di lasciare. Ha salvato il Salone, e ce lo lascia forte e sano: non lo ringrazieremo mai abbastanza. Ed ecco il comunicato: È online sul sito www.circololettori.it l’avviso della manifestazione di interesse, indetta dalla Fondazione Circolo dei lettori, per n