Ripubblico qui il breve commento uscito ieri sul Corriere e non disponibile on line Che Salone sarà, il primo Salone del Libro diretto da Annalena Benini? Il più grande, il più bello, il più visto di sempre, dicono promettono auspicano quelli che il Salone lo organizzano. E probabilmente avranno ragione: comunque vada, il Salone è per antonomasia un successo. Ma io, che il Salone non lo organizzo e aruspice non sono, non azzardo vaticinii: posso semmai interpretare i segnali che mi arrivano dall'ennesima presentazione, kermesse mai prima sperimentata, officiata in un cinema sterminato, con scialo di contributi video rutilanti, musichette swing, applausi e gridolini d'entusiasmo della platea, che sembra di stare a una convention aziendale tipo Mediaset. Vaghi indizi sul Salone che verrà si possono tuttavia trarre dalle apparenze. Dall'outfit, direbbero alle convention aziendali. Sappiamo che il Salone è, prima di tutto, lo specchio del suo direttore, e dunque qualcosa vorrà ...
L'ANSiA della cultura torinese