Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da dicembre 21, 2014

MUSEO DEL CINEMA: FASSINO SENTE DELLA CASA

Così parlò Piero Fassino, dopo l'addio di Ugo Nespolo : "Il Museo del Cinema viene visitato, ogni anno, da 650 mila persone e organizza quattro festival di rilievo nazionale. Ci incontreremo con gli altri soci per dare alla Fondazione un assetto all'altezza di questa eccellenza".  Fassino perde il conto dei festival Dunque, fammi fare il conto: Tff, Cinema Gay, CinemAmbiente... E sono tre. Quale sarà il quarto festival organizzato dal Museo del Cinema? Sospetto che Filura metta nel conto anche Sottodiciotto , che invece non c'entra niente con il Museo: lo organizza l'Aiace, in collaborazione (beh...) con lo stesso Comune che Fassino si onora di guidare. Forse è il caso di dirglielo... Il Natale Della Casa Steve Della Casa Ad ogni modo. In attesa di incontrarsi con gli altri soci del Museo, mi risulta che il sindaco si è sentito con Steve Della Casa . Immagino per gli auguri di Natale. Ufficialmente non esiste il progetto di affidare all'

COSULICH RESTA A ARTISSIMA, A RIVOLI CI VA BONAMI?

A proposito di bandi . Un bando che c'è, ma che ha fatto tanto discutere, è quello per il superdirettore che dovrebbe farsi carico di Gam e Castello di Rivoli. E' sembrato strano a molti che non specifichi il compenso, né richieda la laurea. Una semplice sciatteria? Una scelta? Una necessità? Boh. Magari leggere quel bando con attenzione può aiutare a disegnare il profilo del candidato ideale. Ovvero del tizio (o tizia) tutt'altro che ipotetico, bensì con un nome e un  cognome e un curriculum, che diventerà direttore di Gam e Rivoli. Sarah Cosulich resta a Artissima Sarah Cosulich, un altro anno a Artissima Intanto, direi che possiamo escludere Sarah Cosulich , appena confermata per un altro anno alla direzione di Artissima. Lei alla superdirezione ci aveva fatto un pensierino, ma il suo contratto è di tre anni più uno, la Fondazione Musei le ha proposto di farsi anche il quarto anno, e Sarah ha detto sì. Quindi, fuori la Cosulich. Luca Beatrice vorrebbe resta

BANDO PER VENARIA: FRANCESCHINI CI RIPENSA E TURETTA CAMBIA MESTIERE

Tanto tuonò che piovve. Hanno avuto un esito (anzi, due) le polemiche sulla decisione di assegnare la direzione della Reggia di Venaria senza bando. Hanno avuto l'esito di far cambiare far cambiare idea al Genio Franceschini, e destino a Mario Turetta. Oggi, a precisa domanda sulla questione di Venaria e del bando che non c'è, Franceschini ha fatto quello che cade dal pero, e ha risposto, un po' seccato: "Non capisco ( e fin qua ci siamo, Ndr ) questa polemica. Attorno a Venaria bisogna costruire il progetto delle Residenze Sabaude ( Proprio come temevo, Ndr ) e per questo i soci fondatori hanno individuato una possibile figura nel dirigente del Mibact del Piemonte ( ovvero Turetta, Ndr ), che ha positivamente portato a termine il progetto del Polo Reale di Torino e che è in possesso di tutte le competenze per guidare il Consorzio nel processo di ampliamento e di aggregazione con altre realtà. Sin dall'inizio abbiamo concordato con il presidente Chiamparino

SALONE DEL LIBRO: IL BANDO A GENNAIO

Natale breve breve e lavoro tanto per Rolando Picchioni: il presidente della Fondazione per il Libro deve fare presto e bene per mettere in sicurezza la prossima edizione del Salone, l'ultima della sua era. Sapete com'è andata: naufragato il tentativo della Fondazione di gestire in proprio il "ramo d'azienda" del Salone (in particolare l'affitto degli spazi per gli stand), ora l'obiettivo immediato è restituire l'incombenza a Gl Events, l'azienda francese proprietaria di Lingotto Fiere, prorogando la convenzione. Resta da chiarire la questione delle royalties che i francesi pagano alla Fondazione presieduta da Picchioni per gestire il "ramo d'impresa" e ovviamente intascarne i guadagni. Gl Events aveva messo sul piatto un aumento della cifra da versare al Salone: ma si era all'inizio delle trattative, quando Picchioni minacciava di andarsene dal Lingotto al fine di spuntare migliori condizioni economiche e rinvigorire così le

INVESTIMENTI CULTURALI: IL CAPODANNO CON PAOLO BELLI

Ricevo dall'ufficio stampa del Comune, ed estasiato pubblico, i due seguenti comunicati 1) L'importanza di investire in cultura “L’ottimo gradimento che la Reggia di Venaria riscuote è certamente la migliore conferma di quanto sia stato giusto restaurare e restituire ai cittadini un bene meraviglioso per decenni abbandonato al degrado” . Lo ha dichiarato il Sindaco ( la S maiuscola è nel testo originale, Ndr) Fassino in relazione alla ricerca di “Musei Index, cultura e big data” per la quale la Reggia di Venaria è al primo posto nel gradimento dei turisti stranieri tra i luoghi culturali italiani. “Ed è anche la conferma di quanto sia proficuo investire sulla bellezza e sulla cultura come motori di sviluppo economico. Una strada che Torino sta percorrendo con successo ”. “Mi auguro – ha concluso il Sindaco - che nelle festività natalizie siano tanti coloro che scelgano di visitare la Reggia di Venaria Reale, Torino e i suoi musei, scoprendo così una città

TURETTA A VENARIA? NON DIRE GATTO...

Pensionati: Del Noce e Vanelli lasciano la Reggia di Venaria Mentre un presidente, quello del Museo del Cinema , si dimetteva clamorosamente (benché non del tutto a sorpresa), alla Reggia di Venaria un altro presidente, Fabrizio Del Noce, e un direttore, Alberto Vanelli, salutavano la compagnia dopo due mandati (sette anni) di servizio."Rottamati" ai sensi della legge Madia, in quanto pensionati e dunque non più in grado di ricoprire incarichi pubblici. Stamattina Vanelli e Del Noce hanno raccontato i loro risultati, e reso onore a chi li ha resi possibili: a cominciare da quei politici (hanno citato Fassino, Veltroni e Ghigo) che, una volta tanto, fecero la cosa giusta, credendo nel progetto di restituire la Reggia al mondo; e lo perseguirono, pur sapendo che non ne avrebbero tratto frutti elettorali. Un futuro da inventare Il loro è un addio sereno (vabbé, a Vanelli un po' gli rode, ma è comprensibile: la Reggia è una sua creatura ) e segnato da un bilancio ecc

LA QUINTA TROMBA DELL'APOCALISSE: PER UN PUGNO DI DOLLARI

Al cuore Ramon, devi mirare al cuore! Ugo Nespolo si tappa il naso, ma Barbera non riesce a rasserenarlo Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave dell'Abisso; egli aprì il pozzo dell'Abisso (Ap. 9, 1-2) Le dimissioni di Ugo Nespolo da presidente del Museo del Cinema, annunciate stamattina con una mail i componenti del CdA, non sono un fulmine a ciel sereno, benché in genere ci fosse la convinzione che Nespolo alla fine avrebbe stretto i denti restando al suo posto, dov'era stato confermato lo scorso maggio . Però questa storia delle dimissioni va un po' spiegata, al di là del balletto delle dichiarazioni di circostanza. Natale ferale Come ogni anno, il Natale è ferale per le istituzioni culturali torinesi. Stavolta tocca in particolare al Museo del Cinema. E sempre per la stessa ragione. I soldi. Per la precisione i soldi che dovrebbero versare Comune e Regione, e che regolarmente, a fine dicembre,

NESPOLO LASCIA IL MUSEO DEL CINEMA

Ugo Nespolo si è dimesso dalla presidenza de Museo del Cinema. Da tempo aveva espresso preoccupazione per i conti del Museo. Preoccupazione che era cresciuta con l'assenza di garanzie sull'esatto ammontare dei contributi di Regione e Comune per il 2015. Nespolo temeva conseguenze anche giuridiche derivanti dal l'approvazione di un bilancio basato su cifre non garantite dagli enti pubblici. Un punto di vista diverso da quello, più ottimista, del direttore del Museo, Alberto Barbera. L'analisi nel post "La quinta tromba dell'Apocalisse: per un pugno di dollari".